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24/1/2017

Il Cristo Velato

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di Marianna Carotenuto


Il Cristo velato è una delle opere più suggestive al mondo. La scultura marmorea, opera di Giuseppe Sanmartino, è posta al centro della navata della Cappella Sansevero di Napoli.
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Inizialmente, il principe di Sansevero, Raimondo di Sangro, aveva commissionato la statua ad Antonio Corradini, che per lui aveva già scolpito la Pudicizia.
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Nel 1752 Corradini morì, riuscendo a terminare solo un bozzetto in terracotta, oggi conservato al Museo di San Martino.

A causa della perdita, il principe commissionò l’opera ad un giovane artista napoletano, Giuseppe Sanmartino. Al giovane scultore venne incaricata la creazione di “una statua di marmo scolpita a grandezza naturale, rappresentante Nostro Signore Gesù Cristo morto, coperto da un sudario trasparente realizzato dallo stesso blocco della statua”.

Fu così che nel 1753, Giuseppe Sanmartino creò uno dei più grandi capolavori della scultura di tutti i tempi: il Cristo morto, disteso su un materasso marmoreo, coperto da un velo dal quale si intravedono i segni del martirio subito. Lo scultore ha saputo rendere con eccelsa maestria la sofferenza del Cristo nei suoi attimi prima della morte, divenendo immagine simbolica del destino e del riscatto dell’intera umanità.
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Stupefacente la cura dei dettagli: il capo reclinato da cui affiora una vena gonfia e ancora palpitante sulla fronte; le trafitture dei chiodi sui piedi e sulle mani torturate che ormai si concedono alla morte liberatrice; il costato scavato e rilassato; il sudario di cui lo scultore riproduce anche i bordi ricamati; gli strumenti del supplizio (la corona di spine, la tenaglia e alcuni chiodi); il velo fine, delicato, che si adagia sul corpo del Cristo in pieghe che evocano drammaticità.
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Tale velo, talmente realistico e trasparente, è stato creduto per molti secoli, frutto di un processo alchemico di “marmorizzazione”, compiuto dal principe di Sansevero , che avrebbe adagiato sulla statua un vero e proprio velo, marmorizzatosi nel tempo attraverso un processo chimico.

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In realtà, il Cristo velato è un’opera interamente in marmo, ricavata da un unico blocco di pietra, lavorato in modo così sapiente che lo stesso principe lo definì “fatto con tanta arte da lasciare stupiti i più abili osservatori”.

Lo stesso Antonio Canova, venne rapito dalla strabiliante scultura, tanto che tentò di acquistarla, dichiarandosi disposto a dare dieci anni della propria vita pur di essere l'autore di questo capolavoro incomparabile.

Tanti hanno commentato il capolavoro di Sanmartino, in particolare Matilde Serao ne ha reso l’immagine più suggestiva:  «Sopra un largo piedistallo è disteso un materasso marmoreo; sopra questo letto gelato e funebre giace il Cristo morto. […] Giace lungo disteso, abbandonato, spento: i piedi dritti, rigidi, uniti, le ginocchia sollevate lievemente, le reni sprofondate, il petto gonfio, il collo stecchito, la testa sollevata sui cuscini, ma piegata sul lato dritto, le mani prosciolte. I capelli sono arruffati, quasi madidi del sudore dell’agonia. Gli occhi socchiusi, alle cui palpebre tremolano ancora le ultime e più dolorose lagrime. In fondo, sul materasso sono gettati, con una spezzatura artistica, gli attributi della Passione, la corona di spine, i chiodi, la spugna imbevuta di fiele, il martello [...] E più nulla. Cioè no: sul Cristo morto, su quel corpo bello ma straziato, una religiosa e delicata pietà, ha gettato un lenzuolo dalle pieghe morbide e trasparenti, che vela senza nascondere, che non cela la piaga ma la mostra, che non copre lo spasimo ma lo addolcisce ».

Il maestro Riccardo Muti ha scelto il volto del Cristo per la copertina del suo Requiem di Mozart e uno dei più grandi poeti contemporanei, Adonis, lo ha definito “più bello delle sculture di Michelangelo”.

Nel corso degli anni tantissimi sono stati gli estimatori di tale capolavoro e tanti altri continuano a mostrarsi stupiti dinanzi a cotanta bellezza.

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Immagini tratte da:

www.pinterest.com
AmalfiNotizie.it
www.marcovuyet.com
www.imparziale.com
www.museosansevero.it
www.warnerclassics.com


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2 Commenti
Myrian Carvallo
1/9/2018 10:49:18

Fantastico capolavoro !!, grazie

Rispondi
Carlo
26/12/2021 10:39:08

Secondo me l'autore di questo capolavoro è stato guidato da una mano soprannaturale in quanto è impossibile per un umano lavorare il marmo con questa maestria e fare apparire un velo così realistico

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