La dama con l’ermellino è uno dei dipinti più conosciuti di Leonardo da Vinci. L’opera risale al 1489-1490 ed è conservata a Cracovia, nel castello del Wawel.
In quest’opera Leonardo raffigura la giovane Cecilia Gallerani, l’amante di Ludovico il Moro, duca di Milano, su commissione dello stesso. La donna, oltre a essere la protagonista dell’opera, tiene in braccio un ermellino, il quale ha molta importanza nella lettura dell’opera; entrambi i soggetti sono dotati di un grande valore simbolico. L’ermellino è un animale che raramente troviamo rappresentato nei ritratti.
Leonardo lo utilizza alludendo al prestigioso titolo onorifico di cavaliere dell’Ordine dell’Ermellino conferito al Moro da Ferrando d’Aragona, re di Napoli, nel 1488. Inoltre, la traduzione della parola ermellino in greco è galè, un termine che richiama al cognome di Cecilia ed essendo questo animale simbolo di purezza e di incorruttibilità, allude anche alle virtù della fanciulla.
Il secondo fattore da prendere in considerazione per l’analisi di quest’opera è la spontaneità, data soprattutto dallo sfondo scuro. Di conseguenza, grazie alla luce che proviene da destra, la dama viene messa in risalto, catturando l’attenzione dello spettatore che ne coglie la dolcezza e i lineamenti del viso. La posizione della donna è estremamente naturale, torce leggermente il collo quasi come se si fosse voltata un attimo prima, incuriosita da qualcosa o da qualcuno; al tempo stesso ha l'imperturbabilità solenne di un'antica statua. Lo sguardo della dama appare forte e deciso. Esso simboleggia tre qualità della ragazza: intelligenza, raffinatezza ed eleganza. Sia la donna che l’ermellino guardano nella stessa direzione, forse per la sorpresa provata per la presenza di qualcuno, forse il duca stesso, sopraggiunto in quel momento nella stanza in cui si trovano. Un impercettibile sorriso aleggia sulle labbra della nobildonna. Non bisogna trascurare i dettagli dell’abbigliamento che Leonardo mette in risalto nel ritratto: curatissimo, ma non eccessivamente sfarzoso. Come tipico nei vestiti dell'epoca, le maniche sono le parti più elaborate, in questo caso a sbuffo e di due colori diversi. La donna non ha molti gioielli a parte la lunga collana di perle scure e un laccio nero sulla fronte che tiene fermo un velo dello stesso colore dei capelli raccolti. Notevole è il gioco dei contrasti tra il nero delle perle della lunga collana e il pallore del collo e del petto, tra il nero laccio che tiene fermo il velo scuro che ricopre i capelli dello stesso colore e la luminosità della fronte, cinta dal sottile nastro di un marroncino chiaro.
Leonardo coglie la dama non solo nelle sue fattezze esterne: egli la immortala in movimento, come in una fotografia, che ne restituisce il carattere e lo stato d’animo vissuto in quel momento, in modo tale che la forma esterna corrisponda alla forma interna, rendendo così visibile l’interiorità del personaggio.
Immagini tratte da: www.theartpostblog.com
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Gennaio 2022
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