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7/5/2019

Alla scoperta delle tradizioni napoletane: l’arte presepiale

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di Nicola Avolio
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Immagine raffigurante un tipico presepe napoletano
“Ma a te… te piace o’presepe?” è ciò che chiede, nella famosissima commedia teatrale napoletana “Natale in casa Cupiello”, Luca Cupiello, impersonato da Eduardo De Filippo, al figlio Tommasino, per avere un parere sul presepe artigianale da lui realizzato, il quale gli risponde con un secco “No, nun me piace! Voglio ‘a zuppa e latte!”: ed è in questa domanda che è racchiusa una delle più floride e durature tradizioni napoletane, l’arte presepiale, attiva nella città partenopea dall’XI secolo e mantenutasi pressoché inalterata nel tempo.
 
Ma cos’è, nello specifico, il presepe? Con questo termine si intende la Natività, composta da Maria, San Giuseppe e Gesù Bambino, e più nello specifico la mangiatoia (dal latino praesepium, che significa, appunto, mangiatoia) ove Gesù Bambino, come da tradizione, è collocato, e se ne fa una prima menzione nei Vangeli di Luca e Matteo: ma sarà con San Francesco d’Assisi che si arriverà ad una concezione piuttosto moderna del presepe, esso infatti, di ritorno da Betlemme, rimase talmente colpito dalle funzioni attuate per rappresentare la nascita di Gesù che chiese a Papa Onorio III di poter realizzare quelle rappresentazioni per il prossimo Natale, e fu così che, in occasione del Natale del 1223, fu messo in scena il primo presepe vivente della storia.
Arrivando alla rappresentazione figurata del presepe, la prima in assoluto fu realizzata nel 1283 ad opera di Arnolfo di Cambio, con statuine in legno raffiguranti la Natività e i Re Magi, e si trova conservata tuttora nella Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma: da quel momento in poi l’abitudine di realizzare presepi prese piede un po’ ovunque, ma in particolar modo nel Regno di Napoli, a partire dal ‘500, secolo in cui visse Gaetano di Thiene, il quale ammise all’interno del presepe anche i personaggi secondari, nel ‘600, in cui nacquero i primi “figurinai”, ossia artigiani dediti esclusivamente alla realizzazione di statue per i presepi e con una schiera di sarti al loro seguito che avevano il compito di cucire con ogni dettaglio possibile gli abiti per i vari personaggi, ma fu nel ‘700 che l’arte presepiale a Napoli registrò il picco massimo di sviluppo, più precisamente sotto il regno di Carlo di Borbone, il quale fu affiancato dal padre domenicano Gregorio Maria Rocco che sfruttò la scia di diffusione dei presepi in città per rieducare e riavvicinare il popolo alla religione, ed è per questo che da allora iniziarono a comparire, sui presepi, statuine raffiguranti popolane, venditori ambulanti, mendicanti ecc.
Una leggenda popolare vuole che il re Carlo di Borbone, ogni qualvolta incontrasse il frate domenicano, era solito domandargli “Padre Rocco, commo jammo a presepi?”.
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Classico esempio di statuine presepiali napoletane
La realizzazione del presepe, a Napoli, è ormai una tradizione ben radicata, e costituisce un vero e proprio culto: in città è famosa, infatti, la cosiddetta “Via dei Presepi” a San Gregorio Armeno, nel cuore del centro storico, lungo la quale sono collocate le numerose botteghe impegnate, in ogni giorno dell’anno, nella produzione di numerosi presepi e statuine, i primi realizzati per lo più in sughero con aggiunta di materiale ligneo per le varie strutture, le seconde in legno o in terracotta e rappresentano, oltre che le varie figure di rito della Natività, anche personaggi del mondo dello spettacolo, del cinema, dello sport, del web ecc.
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Uno scorcio di San Gregorio Armeno, la “Via dei Presepi”, sita nel cuore del centro storico di Napoli
Nel Novecento, poi, la massiccia emigrazione verso Nord e altre parti del mondo fece sì che l’arte presepiale si diffondesse a macchia di leopardo oltre i confini napoletani, dove si svilupperanno poi diverse correnti: oggi la figura del presepe, a causa del consumismo imperante che lo vede sopravvivere a fatica alla pagana figura dell’albero di Natale, diffusosi e accettato nel mondo cattolico a partire dall’800, resta una tradizione che ha a Napoli le sue origini e le sue tradizioni più radicate e che non può non essere ammirato da ogni angolo del mondo. 
Alcune informazioni per la stesura dell’articolo le ho tratte dal seguente sito: http://www.napolitoday.it/cultura/presepe-napoletano-origini-significato-personaggi.html

Immagini tratte da:                      
L’immagine del presepe napoletano: https://napolipiu.com/presepe-napoletano-tra-hitler-e-escobar
L’immagine delle statuine: https://www.pianetadonna.it/notizie/attualita/presepe-napoletano-personaggi-come-si-chiamano-significato.html
L’immagine di San Gregorio Armeno: https://www.vesuviolive.it/ultime-notizie/172484-presepe-natale-2016-comprare-san-gregorio-armeno/

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