di Ilaria Ceragioli Il 30 ottobre del 1741 nacque a Coira, in Svizzera, la straordinaria Angelika Kauffmann. Angelika Kauffmann fu una pittrice svizzera nota soprattutto per le sue eccellenti doti nella ritrattistica. Fu il padre Joseph Johann Kauffmann, anch’egli pittore, a trasmetterle la vocazione per l’arte, in particolar modo per il disegno. Nel 1766 la pittrice giunse a Londra dove ebbe modo di fare la conoscenza di Joshua Reynolds, illustre pittore inglese, tra i fondatori della Royal Academy of Arts. Grazie a Reynolds, la Kauffmann dipinse anche tele a soggetto storico. Ma fondamentale per la sua formazione e attività artistica fu il suo secondo viaggio in Italia (il primo era avvenuto nel 1754), paese in cui avverrà anche la sua morte, sopraggiunta il 5 novembre del 1807 all’età di sessantasei anni. Qui, ebbe modo di studiare dal vivo i capolavori di Correggio, di Guido Reni, dei fratelli Carracci e di Guercino. Soggiornò a Firenze, Roma e Napoli, dove la regina Maria Carolina d’Asburgo-Lorena la invita a diventare pittrice di corte, ma la Kauffmann declinò la proposta. Nella città eterna, invece, la pittrice ebbe modo di conoscere autorevoli artisti italiani, tra cui l’incisore e architetto Giambattista Piranesi e Pompeo Girolamo Batoni, figlio di un orafo di Lucca. A Roma, Angelika Kauffmann strinse una forte amicizia con Johann Wolfgang von Goethe, tant’è che la pittrice cadde in depressione quando il celebre scrittore e poeta tedesco lasciò la città. Tra i primi dipinti dell’artista si colloca l’Autoritratto con stilo realizzato intorno al 1768, oggi appartenente a una collezione privata. Angelika Kauffmann si presenta allo spettatore con i capelli raccolti e con un pennino e un libricino nella mano destra. Ragguardevole risulta la cura dell’artista nella resa attenta e minuziosa dei dettagli. Nel 1781 realizzò un bellissimo ritratto del pittore veneziano Antonio Zucchi, suo secondo marito di una quindicina di anni più grande. La brillante dote ritrattistica della pittrice emerge nella capacità di esprime la naturalezza della gestualità del marito, improvvisamente voltatosi a guardarla forse perché interrotto dalla moglie. A un paio di anni dopo (1782-1783), risale invece uno dei suoi più celebri capolavori: il Ritratto della famiglia di Ferdinando IV, attualmente conservato presso il Museo di Capodimonte di Napoli. Qui, la pittrice immortala i reali di Napoli, Ferdinando IV di Borbone e la già citata Maria Carolina, assieme ad alcuni dei loro figli. A sinistra sono raffigurati Maria Teresa che sorregge un’arpa e Francesco intento ad accarezzare un segugio. Vicino alla regina si osserva Maria Cristina, mentre a destra siede su una culla da passeggio Maria Luisa con in braccio Maria Amalia. Ai piedi della sorella, invece, compare Gennaro Giuseppe. Il dipinto fu particolarmente apprezzato da Ippolito Pindemonte. Infine, di grande raffinatezza e delicatezza è Ritratto di Domenica Volpato (figlia dell’incisore Giovanni Volpato), un olio su tela eseguito dalla Kauffmann intorno al 1791 e conservato oggigiorno presso il Museo Francesco Borgogna di Vercelli. L’opera ritrae l’amica della pittrice che viene qui raffigurata in abiti molto semplici. Balza però all’occhio l’elegantissimo fisciù ornato da perle dal quale emergono splendidi riccioli che incorniciano il volto della donna.
La produzione artistica di Angelika Kauffmann affascinò molteplici sovrani, letterati e artisti del suo tempo, tra i quali si ricordano Anton Raphael Mengs e Antonio Canova. Pertanto, il suo atelier in Via Sistina 72 a Roma divenne ben presto uno dei salotti culturali più stimati e frequentati della città. A conclusione dell’articolo riporto le brevi, ma emblematiche parole dedicatale affettuosamente dal celeberrimo Goethe: Guardar quadri con lei è assai piacevole; tanto educato è il suo occhio ed estese le sue cognizioni di tecnica pittorica. Immagini tratte da: www.swissinfo.ch Wikipedia, pubblico dominio, voce: Angelica Kaffmann www.culturaitalia.it Wikipedia, pubblico dominio, voce: Angelica Kaffmann
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Gennaio 2022
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