di Andrea Samueli Immortali persiani Gli Immortali, o Compagni in altre fonti, erano soldati scelti al servizio dell’esercito persiano. È Erodoto, nelle sue Storie, a definirli Athanatoi, Immortali appunto, per la caratteristica di contare sempre nei loro ranghi diecimila unità: “Era stato scelto per ciascuno - nel caso in cui, costretto da morte o malattia, mancasse al numero complessivo - un sostituto; ed erano sempre diecimila: né più né meno.” (Erodoto, Storie, trad. di Piero Sgroj) Addestrati nell’utilizzo di più armi, erano dotati di una corta spada, arco e frecce, una lancia con punta in ferro e uno scudo di vimini ricoperto in pelle; a protezione del corpo indossavano una pesante armatura a scaglie sotto la quale portavano una ricca tunica a maniche lunghe e pantaloni. La testa erano invece protetta da un berretto in stoffa (o feltro). Ne possiamo vedere una raffigurazione nei rilievi che adornavano il palazzo imperiale di Dario I a Susa. Catafratti e arcieri partici I catafratti, dal greco “coperto da armatura”, erano unità di cavalleria pesantemente armate. Il cavaliere era protetto completamente da un’armature a piastre con gambe e braccia coperte da un rivestimento a lamine di bronzo, mentre il cavallo era dotato di una corazza integrale a scaglie cucita su uno stato di cuoio. L’arma principale del catafratto era una lancia lunga quattro metri (detta kontos) da impugnare con entrambe le mani, fissata all’armatura del cavallo per meglio gestirla durante la carica e per trasferire maggiore forza nel momento dell’impatto. Non essendo ancora presenti le staffe, la sella disponeva di un marcato rialzo posteriore e di due agganci laterali per le gambe del cavaliere. L’efficacia di queste unità, già di per sé devastante sui campi di battaglia antichi, veniva aumentata combinando il loro intervento con quello degli arcieri a cavallo. Il “tiro partico” prevedeva che gli arcieri si avvicinassero al nemico fino a una distanza di 90 metri dopo la quale, spronati gli animali, cominciava il lancio di frecce fino ai 45 metri, per poi frenare la corsa e tornare indietro scagliando ancora dardi sulle file avversarie. Il tutto poteva essere ripetuto varie volte finché, inflitte perdite adeguate da scompaginare la formazione nemica, intervenivano i catafratti. Nella celebre battaglia di Carre, i Parti disponevano di 1000 catafratti e 9000 arcieri a cavallo, riforniti di frecce da un convoglio di ben 1000 cammelli. Immagini tratte da:
Immortali, da Wikimedia, By Unknown - Jastrow (2005), Public Domain, File: Archers frieze Darius palace Louvre AOD487.jpg Catafratti, da Pinterest (Battle of Carrhae) Arcieri a cavallo, da Pinterest (Parthian archer) Potrebbero interessarti anche:
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Gennaio 2022
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