Le Gallerie d’Italia – Palazzo Zevallos Stigliano presentano fino all’8 aprile 2018 la mostra “Da De Nittis a Gemito. I napoletani a Parigi negli anni dell’Impressionismo”, a cura di Luisa Martorelli e Fernando Mazzocca, patrocinata dal Comune di Napoli, dal Comune di Barletta e dall’Institut Français di Napoli. In rassegna, una panoramica sui grandi pittori e scultori partenopei a Parigi negli ultimi anni dell’Ottocento, fino al primo Novecento, ripercorrendo lo sviluppo della pittura napoletana presentando i generi più amati di quel tempo: il paesaggio, le marine, la veduta urbana e soprattutto le scene della vita moderna di cui gli Impressionisti e Giuseppe De Nittis sono stati i maggiori esponenti.
La Parigi del XIX secolo, capitale mondiale della cultura moderna, ha accolto artisti provenienti da tutto il mondo, ma il legame con l’Italia è tra i più forti. Nel corso del secolo si consolida una relazione privilegiata con Napoli a tal punto che la presenza di artisti partenopei è ancor più intensa rispetto a qualsiasi altra scuola italiana. L’arte napoletana si traferisce in Francia, proponendosi ai Salon annuali e alle Esposizioni Universali, conquistando molti premi e riscontri positivi dalla critica. La figura emblematica della mostra, è senza dubbio Giuseppe De Nittis, pugliese d’origine ma napoletano per spirito e cultura. Formatosi inizialmente all’Accademia delle Belle Arti di Napoli, presto si dedica alla pittura di paesaggio aderendo alla scuola di Resina. Nel 1869 si trasferisce a Parigi che ribadisce di amare più di qualsiasi altro francese. De Nittis è riuscito a diventare in breve tempo uno dei grandi protagonisti della pittura della vita moderna e fare della sua dimora uno dei luoghi più frequentati di Parigi. Il pittore ormai conosciuto da tutti, si confronta con Degas, Monet, Manet e fino al 1879 partecipa annualmente al Salon con una serie di opere che conquistano il pubblico francese, che ne elogia la capacità di variare i soggetti dei suoi dipinti, dai paesaggi del sud Italia come la serie delle vedute vesuviane del 1872 (Sulle falde del Vesuvio, Sulle pendici del Vesuvio, L’eruzione del Vesuvio) e il suggestivo Pranzo a Posillipo, a quelle che ritraggono Londra e Parigi, ai ritratti delle raffinate donne parigine.
Altro grande protagonista della mostra è Vincenzo Gemito, scultore e disegnatore napoletano recatosi a Parigi a fine Ottocento per presentare il suo Pescatore e il ritratto di Verdi al Salon parigino. L’ammirazione per le sue opere fu universale. Tra tutti Gabriele D’Annunzio, apprezzò oltremisura il busto di Verdi, tanto che scrisse “A Napoli fioriva un giovinetto meraviglioso […] La forma espressiva uscita dalle sue mani aveva tanta intensità e larghezza di vita, perché lo sforzo d’arte era come sviluppato da un sogno confuso ma palpitante che comprendeva in sé le visioni, quasi direi, favolose delle potenze ond’è governato l’Universo. Egli aveva nome Vincenzo Gemito”.
È grazie al successo ottenuto a Parigi che Gemito sarà considerato uno dei grandi rinnovatori della scultura moderna insieme a Rodin e Medardo Rosso.
Prendendo parte alla mostra sarà possibile ammirare anche le opere dei tanti altri napoletani a Parigi, come Cammarano, Campriani, Caprile, De Gregorio, De Nittis, De Sanctis, Di Chirico, A. Mancini, F.L. Mancini, Michetti, Miola, Netti, N. Palizzi, P. Palizzi, Rossano, Tofano, Toma, Leto, che ci raccontano come nacque la “pittura della vita moderna”. Info e biglietti: www.gallerieditalia.com Immagini tratte da: foto dell’autore.
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Gennaio 2022
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