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22/8/2017

Degas : l’impressionista fuori dagli schemi.

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Di Marianna Carotenuto
Il pittore francese Edgar Degas ci racconta la vita nella Parigi del XIX secolo. Una vita fatta di cafè, di ippodromi, di musica e di balletti all'Opéra. La maggior parte delle opere dell’artista possono essere attribuite al movimento dell’ Impressionismo. In realtà Degas, nei suoi dipinti, tende a discostarsene, servendosi di tecniche sperimentali e di procedimenti fotografici.
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«Mi chiamano il pittore delle ballerine», disse una volta Edgar Degas al gallerista Ambroise Vollard. «Non capiscono che per me la ballerina è un pretesto per rappresentare il movimento».
Foto
A differenza dei suoi colleghi impressionisti, intenti a rappresentare la luce e l’atmosfera, Degas vuole immortalare la vitalità dei corpi in movimento. Per fare questo affronta molti temi. La danza, gli ippodromi, i ritratti dei soggetti della vita quotidiana parigina, così naturali da non sembrare in posa. Inoltre, l’artista non dipinge en plein air, crea delle bozze e poi le rielabora nel suo studio e, soprattutto, non raffigura la natura, bensì spazi chiusi, così da suscitare riflessioni psicologiche ed esistenziali. I colori utilizzati da Degas sono aridi e dissonanti perché nessun particolare deve spiccare rispetto ad altri; lo sguardo dello spettatore deve muoversi nel quadro rispettando il dinamismo tipico delle sue opere. Egli usa spesso i pastelli per tradurre subito in colore il gesto veloce del disegno. L’ausilio preferito da Degas per le sue opere è senza dubbio la fotografia, una delle innovazioni tecnologiche dell'Ottocento che più profondamente ha condizionato l’arte di quegli anni. L’artista utilizza la tecnica fotografica come mezzo utile nello studio del movimento e nel disegno. Degas se ne serve per catturare l’istantaneità della scena. Le sue opere sono caratterizzate da tagli prospettici molto arditi che lasciano intuire una realtà oltre quella dipinta, si può dire che i suoi quadri hanno un’inquadratura tipicamente fotografica.
Tecnica fotografica e indagine sociale
, caratteri peculiari dell’arte di Degas, si intrecciano tra di loro ne “L’ assenzio”: una rappresentazione del crescente isolamento sociale della Parigi dei suo tempo. 
Foto
La scena di questo quadro è ambientata nel Cafè de la Nouvelle-Athènes e rappresenta due amici di Degas, la donna è l’attrice Ellen Andrée e l’uomo è l’incisore Marcellin Desboutin. Il pittore aveva chiesto ai due di posare come alcolizzati in preda alla solitudine e ai pensieri. Il pittore cerca di cogliere un istante di sensazione psicologica.
Le due persone nel bar sono vicine ma si ignorano completamente. La solitudine della donna viene accentuata proprio dal bicchiere di assenzio che ha innanzi. La “bevitrice d’assenzio” ha lo sguardo perso nel vuoto, l’uomo le è vicino ma non le fa compagnia, beve da sola. Qui Degas riprende il vero, piuttosto che il bello, scava a fondo nei piaceri e nelle solitudini di Parigi con sguardo attento.
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L’attenzione del pittore nel cogliere aspetti marginali ma significativi del quotidiano si ripresenta anche nella raffigurazione del mondo della danza, in particolare nel celebre dipinto “La lezione di danza”.
Foto
Degas rappresenta il momento in cui una ballerina sta provando dei passi di danza sotto l'occhio vigile del maestro mentre le altre ragazze, disposte in semicerchio, osservano e attendono il loro turno.I gesti delle ballerine vengono descritti quasi ossessivamente: c’è chi si riposa, chi si rimette a posto l’orecchino, chi si gratta la schiena e chi ancora si sistema i capelli. Nessuna di queste figure è in posa. L’inquadratura è tipica della fotografia. Degas coglie un attimo a caso dei mille possibili della lezione, per cui è possibile trovare espressioni estremamente naturali e spontanee; ne rappresenta tutti i dettagli, compresa la prospettiva, studiando tutti i movimenti e le sensazioni che le ballerine suscitano.La naturalezza del quadro è suscitata dal taglio fotografico dell'immagine, ripresa dal basso verso l'alto. Degas fa spiovere la luce del dipinto in parte da una grande finestra dal fondo e in parte da destra. Il colore, steso con zone ampie e pennellate sintetiche, non descrive ma evoca materie e volumi. Un'altra peculiarità de La lezione di danza risulta essere la sensazione di estensione oltre i margini della tela; questo effetto suggerisce la transitorietà del momento immortalato e la volontà dell'autore di superare l'immobilità della normale pratica accademica, ostile a questi tagli così inconsueti. Tali caratteri si ripresentano nella maggior parte dipinti di Degas.
In ordine di successione le tele "Scuola di ballo dell'Opera", "Prove di balletto in scena", "La famiglia Bellelli", "Fantini a Longchamp".
Immagini tratte da:
www.autoritratti.org
www.geometriefluide.com
www.arte.sky.it
www.francescomorante.it
www.arteworld.it

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