Le domus, le villae e gli horti erano i luoghi in cui i cittadini romani dei ceti più abbienti dimoravano. Dal II sec.a.C. in poi, secolo in cui Roma creò il suo impero conquistando il Mediterraneo orientale, prese avvio la consuetudine di realizzare abitazioni lussuose. Pompei, meglio di ogni altro luogo, è testimonianza di questo cambiamento, basti pensare alla famosa Casa del Fauno.
impluvium con statuetta del fauno; ricostruzione; peristilio
I vani delle domus erano suddivisi in genere in questo modo: vestibolo, atrio, triclinium (sala da pranzo), tablinium (il luogo in cui il padrone trattava i suoi affari e riceveva i clientes) peristilio (giardino colonnato) ed esedra. C’è da dire che alcune domus potevano avere anche più atri, triclini o peristili.
Gli atri potevano essere di diversi tipi: - testudinato: utilizzato nelle case arcaiche ed era coperto, forse, da una volta a botte. - tuscanico: il tetto poggiava direttamente sulle pareti tramite travi di legno. - tetrastilo: vi erano quattro colonne ai lati dell’impluvium (vasca dove si raccoglieva l’acqua). - corinzio: il tetto era sorretto da file di colonne a imitazione diretta dei porticati del peristilio.
Atrio corinzio; Atrio tetrastilo
In alcune case vi potevano essere anche vani molto lussuosi che avevano il nome di oecus. Gli oeci si distinguono, in base alla loro conformazione, in tre tipi:
- oecus corinzio era formato da colonne che poggiavano direttamente a terra o su un podio. Sulle colonne vi erano travi di legno o di stucco che sorreggevano una volte a botte ricoperta da lucernari. - oecus egizio era caratterizzato da colonne sormontate da altre colonne di dimensioni più piccole che sorreggevano un matroneo o ballatoio. - oecus ciziceno era aperto verso il giardino tramite una porta centrale con tablinium e triclinium affrontati e due finestre in alto per la luce.
oecus corinzio
Il giardino era formato da un colonnato che formava un vero e proprio porticato.
Le domus assunsero un valore politico molto forte poiché erano il luogo in cui il patronus accoglieva i clientes e per tanto dovevano creare meraviglia e stupore. Al centro di Roma non vi erano numerose domus di grandi dimensioni sia per la mancanza di spazio sia per il controllo del senato che cercava di salvaguardare l’isonomia interna. Per tale motivo i cittadini benestanti iniziarono a costruire le loro abitazioni intorno a Roma, nei luoghi in cui vi erano poderi di campagna. Qui, grazie ad ampi spazi, vennero costruite grandissime dimore: gli horti. Queste lussuose residenze erano formate da numerosi ambienti a più piani posti su terrazze aperte ad emiciclo, così dovevano apparire gli horti luculliani sul Pincio. I giardini erano immensi e abbelliti con ninfei e tempietti. Con il passare del tempo intorno a Roma si creò una vera e propria corona di horti che circondava l’Urbe. Un altro esempio di abitazione lussuosa era la villa. Questa si trovava al di fuori della città ed era il luogo in cui il proprietario controllava la produzione dei sui beni. La villa era formata dalla pars rustica in cui gli schiavi lavoravano e immagazzinavano i prodotti e la pars urbana dove dimorava il dominus. La villa era destinata all’otium del proprietario e contemporaneamente al controllo della produzione nella proprietà. Tra il II e il I sec.a. C. l’acquisto di villae divenne una questione di prestigio sociale, infatti il prestigio era direttamente proporzionato al numero di villae possedute.
Immagini tratte da:
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Gennaio 2022
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