di Antonio Monticolo Una delle anfore a figure nere più famose è certamente quella che rappresenta Achille e Aiace intenti al gioco dei dadi o degli astragali. È opera del ceramografo Exekias e datata intorno al 530 a.C. I due sono rappresentati seduti di fronte e completamenti assorti nel gioco. Le lance di Aiace sono poste davanti al tavolino, mentre quelle di Achille cadono dietro conferendo profondità all’intera composizione. La scena offre allo spettatore una sensazione di caducità. Se da un lato l’attimo di riposo è sottolineato dagli scudi riposti alle loro spalle e dagli elmi (quello di Aiace è posto al di sopra dello scudo e quello di Achille è appoggiato sulla testa) dall’altro, proprio le armi e, in particolar modo le lance, sottolineano tutta la gravità della situazione. Sempre intorno al 530 a.C. si data un’altra anfora a figure nere di Exekias che rappresenta il suicidio di Aiace. Aiace ha perso la contesa con Odisseo per il possesso delle armi di Achille e colto da pazzia stermina un gregge di pecore scambiandole per nemici. Di fronte a tale infamia, Aiace decide di suicidarsi gettandosi sulla spada. Exekias rappresenta l’attimo prima del suicidio dell’eroe greco. La drammaticità della scena è data dalla solitudine dell’eroe ormai deciso a togliersi la vita. Aiace è inginocchiato, intento a posizionare la spada nel terreno. Alle sue spalle è raffigurata una palma, mentre le lance, lo scudo e l’elmo sono posti lontano perché ormai hanno perso la loro funzione. Immagini tratte da: - Immagine 1 - wikipedia: Exekias Pubblico dominio - Immagine 2 - wikipedia: Exekias CC BY-SA 3.0
2 Commenti
Marialuisa Stornaiuolo
25/8/2021 20:51:40
Molto interessante!
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Carlo
23/10/2022 17:34:25
Non giocano a dadi, ma a un gioco di tavoliere, dama, filetto, o simili
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Gennaio 2022
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