di Marianna Carotenuto Nelle opere d’arte spesso sono nascosti grandi o piccoli segreti; una storia, un’immagine nascosta, un doppio significato o addirittura un pettegolezzo. Ecco alcuni dei segreti che conservano i più celebri dipinti. Danae Una radiografia del ‘Danae’, fatta negli anni 60, ha rivelato un importante segreto. Nella versione originale del dipinto, la musa Danae di Rembrandt aveva proprio il volto di sua moglie Saskia. Dopo la morte della donna, avvenuta nel 1642, le sembianze della musa ricordano invece Geertje Dircx, la sua amante. Inoltre, Danae era famosa per la sua relazione con Zeus; quindi è possibile che l’artista abbia riversato sul dipinto la sua vicenda sentimentale. Old Fisherman Tivadar Csontváry Kosztka (1853-1919) è stato uno dei primi pittori ungheresi a essere conosciuto e apprezzato in ambito Europeo, anche dallo stesso Picasso. In questo ritratto di un vecchio pescatore è nascosto un segreto, svelato solo dopo la morte del pittore. Mettendo uno specchio in mezzo al dipinto e riflettendo soltanto una metà del volto, il personaggio si trasforma in due ritratti: una persona che prega e il diavolo La camera gialla di Vincent van Gogh Nel 1888, van Gogh ha acquistato un piccolo studio ad Arles, nel sud della Francia, dove si nascondeva da artisti parigini e critici. Nel mese di ottobre, iniziò a dipingere la “Camera da letto ad Arles”. La scelta dei colori e l’intimità generale, aspetti importanti del quadro, fanno intendere la volontà dell’autore di simboleggiare il comfort e la sicurezza. Per alcuni studiosi specialisti di Van Gogh, invece, le scelte cromatiche insolite hanno una spiegazione diversa: rappresentare cioè il desiderio mancato di sonno e riposo. Inoltre sappiamo che Vincent stava curando l’epilessia e per l’effetto collaterale dei farmaci, Van Gogh aveva una diversa percezione del colore, prediligendo il giallo e il verde. Forse il pittore vedeva il mondo proprio come lo dipingeva nei suoi quadri. Autoritratto con orecchio bendato e pipa In “Autoritratto con orecchio bendato e pipa”, Van Gogh si mostra con l’orecchio destro fasciato. In realtà l’orecchio ferito era il sinistro. Ciò è spiegato dal fatto che van Gogh usò uno specchio per creare l’immagine di se stesso. Il quadrato nero Al contrario di quanto si possa pensare, il ‘quadrato nero’ non è né nero né è un quadrato. Nessuno dei suoi lati sono paralleli tra loro, né i bordi della cornice. Inoltre, il ‘colore’ ‘nero’ è il risultato di una miscela di diversi colori, non è stata infatti usata una vernice propriamente nera. Il quadro è stato dipinto così, piuttosto che per negligenza dell’artista, per sua volontà di creare una forma mobile dinamica.
Immagini tratte da: www.studiarapido.it www.analisidellopera.it www.doppiozero.com Wikipedia pubblico dominio : Danae Rembrandt
0 Commenti
Lascia una Risposta. |
Details
Archivi
Gennaio 2022
Categorie |