Il Parco Archeologico di Baia
È possibile allestire un parco archeologico subacqueo in cui le visite si possono effettuare indossando bombole, pinne e maschera oppure a bordo di una barca con la chiglia trasparente? Ebbene si! Un esempio è il Parco Archeologico di Baia (frazione del comune di Bacoli), in Campania.
Questo tratto di costa a nord di Napoli era costellato in età romana da diversi edifici: villae, ninfeo, porto e altre strutture. Nel corso del tempo, la costa, per effetto del fenomeno geologico del bradisismo (fenomeno vulcanico che prevede l’innalzamento o abbassamento del suolo), si è inabissata portando con sé anche gran parte di ciò che rimaneva di quelle antiche meraviglie.
Non analizzeremo nei minimi particolari tutti i resti sommersi, ma li descriveremo concentrando però l’attenzione in particolar modo sul Ninfeo dell’imperatore Claudio (49 d.C.-54 d.C.) e sulla Villa dei Pisoni.
Fra i resti sommersi spiccano per bellezza e maestosità due ville: la Villa Marittima di Marina Grande e la Villa a Protiro. Della prima si possono ammirare, ad una profondità di circa 7m, porticati, sale e una peschiera (vasca per allevamento di pesci).
Dell’altra villa, quella a Protiro a 5m di profondità (detta così per un piccolo portico), rimangono diverse stanze che si affacciano su un cortile centrale e splendi mosaici.
La villa dei Pisoni (I secolo a.C.), a 5m di profondità, apparteneva a Lucio Calpurnio Pisone Augur. Successivamente passò al figlio, il famoso Gaio Calpurnio Pisone, che proprio in questa villa di Baia ordì la sua congiura contro l’imperatore Nerone (Tacito, Annali, XV, 59). Il fallimento della congiura non solo sancì la morte di Pisone e degli altri congiurati, ma anche il passaggio della villa nelle mani dell’imperatore.
L’edificio è organizzato intorno ad una corte centrale con diversi vani che si aprono su di esso e portici tutto intorno. Era dotata di un approdo marino e possedeva peschiere per l’allevamento di pesci.
Infine, vi è il Ninfeo (I sec.d.C.) dell’imperatore Claudio, oggi riproposto nel museo Archeologico dei Campi Flegrei, presso il castello Aragonese. Tutto incominciò quando a 7m di profondità vennero rinvenute alcune statue in marmo di elevata qualità. Si intrapresero gli scavi e venne scoperto un ambiente di forma rettangolare lungo 18m e largo 9m che terminava con un abside. Intorno alle pareti vi era un canale per lo scorrimento dell’acqua e nicchie dove erano collocate le statue che gli archeologi hanno rinvenuto. Al centro della sala vi era una vasca che si riempiva con l’acqua del mare. Ciò ha portato gli studiosi a ritenere che si trattava di un ninfeo. Ma vi è di più. Non era solo un ninfeo, infatti questo ambiente veniva utilizzato dall’imperatore Claudio, e dagli altri imperatori dopo di lui, per i banchetti: era un ninfeo-triclinio.
Le statue che adornavano la sala sono diverse: alcune rappresentano Ulisse, insieme ad un suo compagno (Baios?), che offre una coppa di vino al gigante Polifemo. Altre statue invece raffigurano i componenti della famiglia dell’imperatore: la madre Antonia minore e una fanciulla, probabilmente una delle figlie di Claudio morta in tenera età.
Il Parco Archeologico di Baia è un vero e proprio tesoro sommerso per bellezza e fascino e rappresenta una pietra miliare dell’archeologia subacquea.
Immagini tratte da: -Cartina con la posizione dei siti da: httpwww.parcoarcheologicosommersodibaia.itparco.php - Resti della Villa Marittima, da: Ulixes.it - Mosaico della Villa a Protiro, da: baiasommersa.it - Planimetria Villa dei Pisoni e ricostruzione, da: RomanoImpero.it - Fistula plumbea con iscrizione, da: whatchapost.blogspot.it - Resti della Villa dei Pisoni, da: whatchapost.blogspot.it - Ricostruzione Ninfeo di Claudio, da: twitter.com
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Gennaio 2022
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