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27/3/2017

Il Bar delle Folies-Bergères

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di Marianna Carotenuto
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 Il Bar delle Folies-Bergères è uno degli ultimi dipinti di Edouard Manet, realizzato quando ormai il pittore era stato colpito da una malattia che da lì a poco gli avrebbe fatto perdere la vita. Manet, seppur si fece convincere a dipingere en plein air dagli amici, restò per lo più fedele alla sua abitudine di lavorare in ambienti chiusi, come testimonia questo suo ultimo capolavoro.
Quest’opera rievoca le ore passate dal pittore nel celebre caffè, dove egli amava recarsi; uno dei luoghi tipici della vita notturna parigina, il bar di un locale alla moda. Il pittore sceglie però di rappresentare, più che la vivacità delle persone sedute ai tavolini, una cameriera.
La giovane donna, Suzon, domina la scena. Le sue proporzioni contrastano con lo sfondo, suggerendo l’idea di solitudine e senso di distacco dal chiacchiericcio delle persone sedute ai tavolini, che vediamo riflesse nell’ampia specchiera dietro al bancone, che oltre a riflettere il locale, sdoppia la figura della donna. Ne risalta la complessità psicologica: la giovane svolge un lavoro noioso e monotono che è in contrasto con la sua sensibilità. L’idea dello specchio dà continuità allo spazio, trasforma la realtà oggettiva in realtà filtrata attraverso gli occhi del pittore.
Sul bancone, Manet rappresenta in primo piano bottiglie di champagne, vari liquori, una fruttiera e un bicchiere con due rose bianche. Questi oggetti sono resi con tocchi di colore e luci riflesse; al centro appare la figura di Suzon: una massa cromatica piramidale blu e azzurra, che conduce l’attenzione verso il suo viso. Tutto intorno c’è uno scintillio di luci e di vitalità che si oppone alla tristezza del volto della donna.
Il Bar delle Folies-Bergères è un’opera portatrice di un messaggio profondo di Manet, il pittore che aveva amato la vita e le atmosfere allegre di cui aveva fatto parte fino a quando la malattia glielo aveva impedito. Egli evoca il suo rammarico per lo scorrere del tempo, la malinconia per quella vita che non può più condurre. Manet, come la donna malinconica, perso in quel mare di folla piena di vita.
 
Immagine tratta da:
Arteworld.it

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