di Cristiana Lovari “…Nella vostra vita vi auguro almeno un blackout in una notte limpida.” Mario Rigoni Stern A Petricci, un piccolo borgo alle pendici del Monte Amiata, molto vicino a Saturnia ma un po’ fuori dalle rotte più battute dai turisti estivi, sabato 4 agosto si è tenuta l’inaugurazione di una mostra che avrà luogo fino al 19 agosto, molto interessante per la molteplicità di esperienze e interpretazioni messe in campo. La mostra è patrocinata dal Comune di Semproniano e fatta in collaborazione con l’associazione “Il Campanile” di Petricci e “L’Ippogrifo” di Semproniano, due piccole realtà locali che ne hanno permesso la realizzazione. L’idea della mostra è nata circa un anno fa da una chiacchierata estiva tra una delle artiste che espongono alla mostra e un’astrofisica, quindi due esperienze completamente diverse, ma unite da un filo conduttore comune, indagare il cosmo sopra di noi e provare a interpretarlo. La volta stellata, il viaggio nello spazio, la costante relazione che da sempre unisce il mondo dell’arte a quello della scienza sono i macro-argomenti che gli artisti hanno fatto propri e rappresentato. Gli artisti che hanno aderito a questa iniziativa sono, Walter Bolpagni, Michela Buttignon, Clovis, Oscar Corsetti, Augustinas Maicena, Brigitte Schneider, Riccardo Uberti e Michael Volke, Luisa Passalacqua e Vroni Finckh, Riccardo Polveroni e il fotografo Rolf von der Heydt. Ognuno di loro ha reinterpretato l’argomento secondo il proprio modo di fare arte, il risultato è quindi una molteplicità di “visioni”, di materie e di forme artistiche differenti, pittura, scultura, fotografia, video e musica che ci mostrano come anche la realtà che ci circonda sia variopinta e sfaccettata, come non esista un pensiero unico ma molteplici interpretazioni di esso. Naturalmente, argomenti come il cosmo e l’universo ben si prestano a questo tipo di suggestioni e forse è proprio questo che ne rende affascinante l’osservazione, ossia il fatto che da sempre l’uomo osserva la volta celeste e continua a farlo, traendone sempre nuova ispirazione. Per tratteggiare questa indagine e questa visione a 360 gradi non mancano gli interventi a carattere scientifico, l’astrofisica Veronica Bindi e l’ingegnere Andrea Argan, lo space designer Daniele Bedini, l’archeologa Alessandra Villari, e un mio piccolo contributo in quanto storica dell’arte. Sono stati coinvolti e chiamati a dare la loro “visione” artistica del cosmo anche gli alunni della vicina scuola media di Roccalbegna che si sono dimostrati all’altezza del compito richiesto sia per quanto riguarda la parte concettuale che quella della realizzazione pratica delle opere. Nello spazio espositivo, una carrellata di alcuni dei più famosi film dedicati allo spazio completano il percorso, a ulteriore dimostrazione di come lo spazio abbia da sempre affascinato tutte le arti.
Finita questa prima esperienza espositiva che si spera porterà fortuna a tutti gli artisti coinvolti, la mostra si muoverà dal Monte Amiata per cercare nuovi spazi che la accolgano e forse anche nuove esperienze che continuino ad arricchirla. Immagini tratte da: -https://www.ilgiunco.net/evento/visioni-tra-arte-e-cosmo-due-conferenze-a-petricci-tra-acheologia-e-astrofisica/ -Foto dell’autore.
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Gennaio 2022
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