di Cristiana Lovari “…la quale opera è stata veramente lucerna che ha fatto tanto giovamento e lume all’arte della pittura, che ha bastato a illuminare il mondo per tante centinaia d’anni in tenebre stato.” Giorgio Vasari Tappa quasi obbligata di qualsiasi soggiorno romano è una visita, anche se nella maggior parte dei casi breve e fugace, alla Cappella Sistina. Vedere per la prima volta questo capolavoro è emozionante, frastornante, un’esperienza che ti avvolge completamente perché, una volta dentro, ovunque intorno a noi c’è qualcosa da vedere e da catturare con gli occhi, iniziando dalle pareti laterali affrescate dai grandi della storia dell’arte come Perugino e Botticelli, la volta, mirabile capolavoro sia nella forma che nel contenuto, e, non ultima, la parete di fondo con il Giudizio Universale michelangiolesco. Assistendo allo spettacolo Giudizio Universale. Michelangelo and The Secrets of the Sistine Chapel, ospite all’Auditorium di via della Conciliazione a Roma dal 16 marzo 2018, si ha la sensazione di venire immersi e avvolti nell’arte. Questo show, assolutamente nuovo nella forma, fonde in sé una molteplicità di esperienze artistiche, il teatro, la danza e la musica che, insieme alle tecnologie più avanzate, creano qualcosa di nuovo e inedito. Il progetto è firmato da Marco Balich, ideatore e curatore di grandi eventi (tra cui la cerimonia di apertura e chiusura delle Olimpiadi invernali di Torino 2006 e quella di apertura di Rio 2016) e già direttore artistico del Padiglione Italia/Expo 2015, ed è realizzato con la consulenza scientifica dei Musei Vaticani. Lo show è un viaggio attraverso la genesi dell’opera, un’esperienza che ci avvolge per circa un’ora in un’atmosfera sospesa nel tempo, piena di suggestioni. Lo spettatore si ritroverà circondato dall’arte e dalla pittura: le nuove tecnologie, come il video-mapping, permettono la ricostruzione sia della volta della Sistina che delle pareti laterali, con una serie di immagini che prendono vita e che ci guidano attraverso la genesi dell’opera, il tutto unito dalla voce di Sting che canta il Dies Irae e da una performance teatrale che è un insieme fluido di recitazione e danza. La Cappella Sistina prende vita intorno a noi e diventa lentamente quella che possiamo ammirare ora; la ricostruzione virtuale permette allo spettatore di osservare e assistere a visioni inedite dell’opera. Infatti, la Sistina ci viene mostrata anche senza il Giudizio Universale, quando Papa Paolo III chiamò Michelangelo per finire l’opera, svelandoci così un volto a noi sconosciuto di questa famosissima stanza. Allo stesso modo, si potrà assistere a un’emozionante e raccolta processione di cardinali che si avviano al conclave per l’elezione del nuovo Pontefice e anche noi spettatori è come se camminassimo e andassimo con loro nelle stanze più “segrete” del Vaticano. Naturalmente grande protagonista dello spettacolo è Michelangelo, a cui presta la voce Pierfrancesco Favino, così umano e tormentato ma allo stesso tempo visionario e geniale. La storia umana e artistica del Buonarroti è ripercorsa non in ordine strettamente cronologico ma attraverso le sue opere, dalla “nascita” del David dal suo blocco di marmo fino al Giudizio Universale, opera che attesta la piena maturità dell’artista. Potremmo dire molte altre cose su questo spettacolo, ma, oltre all’allestimento innovativo e suggestivo, il suo più grande merito è quello di aver dedicato uno spettacolo all’arte! Immagini tratte da: https://www.culturamente.it http://www.romacomunica.it Potrebbe interessarti anche:
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Gennaio 2022
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