di Antonio Monticolo Nell’antica città di Glanum (nei dintorni odierni di Saint Remy de Provence) nella Gallia Narbonense (Francia meridionale) si trova un mausoleo molto importante: il monumento dei Giulii. Questi ultimi eressero il monumento nel terzultimo decennio del I secolo a.C. Importante perché la famiglia dei Giulii ottenne da Cesare la cittadinanza romana poiché alcuni dei sui appartenenti combatterono al fianco di Cesare. Il mausoleo sorge presso la strada principale ai limiti della necropoli. Tale monumento è formato da un basamento parallelepipedo con i lati decorati in rilievo, un arco quadrifronte e una tholos con copertura conica che contiene le statue del nonno e del padre dei tre dedicanti. Il fondatore della famiglia, molto probabilmente, deve aver preso parte ad una spedizione militare con Cesare come si può vedere dai rilievi che mostrano scene di battaglia: guerra di Troia (in particolar modo) la lotta per il recupero del corpo di Patroclo, un combattimento fra cavalieri, lo scontro fra Greci e Amazzoni e infine, nell’ultimo rilievo, la caccia al cinghiale Calidonio. Il mausoleo, come si può evincere dalle statue e dai rilievi ha una forte connotazione glorificante nei confronti dei personaggi rappresentati e inoltre testimonia l’importanza di questa famiglia all’interno del contesto sociale di Glanum. iamo sempre a Glanum perché sotto Tiberio venne eretto un arco a un solo fornice che presentava una decorazione abbastanza ricca che oltre alla volta di passaggio e alle conrici ornate, comprendeva coppie di Vittorie in volo con rami d’alloro e vessilli ai lati del passaggio. Sui lati sono rappresentati a rilievo trofei a cui sono incatenati coppie di prigionieri. Si conservano quelle del lato occidentale: nel pannello sul lato sud compare una figura femminile seduta su una catasta di armi interpretabile come la Gallia vinta e nell’altro pannello a nord compare un uomo possente affiancato da una figura maschile che indossa un mantello fregiato di tipo celtico che si rivolge all’altro uomo e sembra rappresentare il Gallo romanizzato. Tale monumento si rivolgeva a quelle popolazioni galliche, abbastanza turbolenti, che mostravano segni di inquietudine nei confronti dei Romani, ma allo stesso tempo mostrava loro i rischi di una ribellione nei confronti di Roma. Se sei giunto fin qua: al termine dei prossimi articoli di arte e archeologia inseriremo una parola non legata all'articolo. Potrete ricopiarla e inserirla nei commenti su fb senza spiegare il perché: una sorta di gioco mensile al termine del quale riporteremo i nomi dei "lettori più attenti" in un post a loro dedicato. La parola di oggi è: caravella. Immagini tratte da:
- noicomit - Depositphotos
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Gennaio 2022
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