Meno di vent’anni dopo la sua realizzazione, Alessandro Il Grande poté ammirare la meraviglia che si stagliava nel cielo della città da lui appena conquistata: il Mausoleo di Alicarnasso.
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Il Mausoleo venne completato nel 350 a.C. circa come sepolcro del satrapo della Caria Mausolo. Il rapporto di sudditanza con il Gran Re era però molto labile, tanto che sotto l’indebolito regno di Artaserse II, Mausolo riuscì ad espandere molto i confini del suo stato: partito dall’antica capitale Mylasa, conquistò dapprima il resto della Caria per rivolgere le sue mire espansionistiche alla Licia e alla Lidia, a Rodi, giungendo sino a Mileto e Alicarnasso, città che decretò nuova capitale della regione.
Qui decise di erigere la monumentale tomba che passerà alla storia come la terza meraviglia del mondo antico. Edificato tra il teatro e la baia, nel centro della città come era tradizione per le tombe dei fondatori delle colonie nel mondo greco, il sepolcro aveva dimensioni straordinarie: Plinio il Vecchio ce lo descrive di pianta rettangolare, con i lati di 35 e 40 metri.
L’opera architettonica fu affidata a due gradi architetti, Pitis e Satiro, gli stessi che probabilmente studiarono la pianta della città, i quali realizzarono una struttura composita: sopra uno zoccolo di cinque gradini si ergeva un podio in blocchi di granito rivestiti di marmo, arrivando ad un’altezza di 22 metri. Sopra questo si sarebbe potuta ammirare una parte colonnata con 9 colonne ioniche di fronte e 11 di lato alte 13 metri, le quali sorreggevano una grande piramide composta da 24 gradini alta 7 metri. Il tutto era coronato da un podio sul quale si trovava una quadriga, due volte più grande del normale, scolpita dallo stesso Pitis. Con tale coronamento la struttura raggiungeva i 49 metri di altezza.
Ma ciò che rendeva incredibile la tomba, oltre alla mole stessa, era l’apparato decorativo al quale lavorarono, uno per lato, quattro dei più grandi artisti greci: Skopas decorò la fronte, cioè il lato est; Leochares si occupò del lato occidentale; Brixias del lato nord; Timoteo realizzò la decorazione del lato sud. I fregi che ornavano il Mausoleo riproducevano temi cari alla cultura greca: una Amazzonomachia, una Centauromachia ed una corsa con i carri. A completare il tutto dovevano essere presenti oltre quattrocento statue, tra le quali leoni a tutto tondo posizionati, forse, sul cornicione tra colonnato e piramide e le due statue identificate (ma non c’è certezza) con Mausolo e la moglie/sorella Artemisia.
La camera sepolcrale, intagliata nella roccia, si trovava all’interno, disassata rispetto al resto del monumento. Il sepolcro rimase visibile sino al XIII secolo, quando un violento terremoto ne decretò il crollo. Ma la perdita di gran parte delle decorazioni è da attribuire ai cavalieri di Rodi, i quali distrussero le statue per ottenere calce e reimpiegarono i blocchi in granito per la costruzione del vicino castello.
Anche per questa meraviglia rimangono solo pochi resti e la sua forma originaria rimane avvolta nelle nebbie della storia.
Immagini tratte da:
Statua Mausolo, da Wikipedia Inglese, By Unknown - Jastrow (2007), CC BY 2.5, voce “Mausoleum at Halicarnassus” Ricostruzione, da Pinterest Leone, da Wikipedia Inglese, By Bigdaddy1204 (talk) (Uploads) - Own work, Public Domain, voce “Mausoleum at Halicarnassus” Cavallo, da Wikipedia Inglese, By Unknown - Jastrow (2006), Public Domain, voce “Mausoleum at Halicarnassus” Amazzonomachia, da Wikipedia Inglese, By Unknown - Jastrow (2006), Public Domain, voce “Mausoleum at Halicarnassus” Ricostruzione 2, da Wikigallery, incisione di Ferdinand Knab (XIX sec.)
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Gennaio 2022
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