Capolavori dell'arte Simbolista in mostra a Palazzo Reale a Milano In occasione della mostra "Il Simbolismo. Arte in Europa dalla Belle Époque alla Grande Guerra", in programma a Milano dal 3 Febbraio al 5 Giugno 2016, Palazzo Reale apre ai visitatori ventiquattro delle Sale site al Piano Nobile dell'edificio la cui attuale veste Neoclassica, voluta dagli Asburgo a imitazione delle coeve regge europee, fu commissionata all'architetto di corte, allievo del Vanvitelli, Giuseppe Piermarini. In uno spazio espositivo che è esso stesso Opera d'Arte grazie al lavoro dei maggiori artisti e decoratori attivi nella Milano asburgica, si dispiega il genio inquieto e ammaliatore, il fascino misterioso e irresistibile di Moreau, Böcklin, Redon, Von Stuck, i nostri Previati, Sartorio, Segantini e molti altri artisti più o meno assimilabili a quel movimento simbolista che col suo carrozzone di sogni, fantasmagorie e fascinazioni stregò l'Europa fin du siècle, con insistite eco su tutta l'arte del Novecento. Il Simbolismo, manifestazione anzitutto poetico-letteraria e solo successivamente artistica stricto sensu, nasce in Francia con la fine dell'esperienza del Parnasse e in concomitanza con la pubblicazione nel 1886 sul Figaro, a firma Jean Moreas del Manifesto del Simbolismo e del di poco posteriore Il Simbolismo in pittura, apparso sul Mercure de France e siglato dal critico d'arte Albert Aurier. L'estetica simbolista delineata nei due testi teorici e innumerevoli altre riviste contemporanee si definisce in contrapposizione col realismo scientifico delle esperienze naturalistico-impressioniste, preferendo al rigore e alla precisione descrittiva l'evocazione, la vaghezza, la sfumatura e al dato oggettivo il simbolo. Simbolo che apre a una realtà più ampia e più enigmatica, complessa e indecifrabile rispetto a quella immediatamente percepibile coi sensi e l'intelletto: l'(ir)realtà del sogno, del subconscio, della psiche, dell'irrazionale. La poesia si fa pura, il verso magia verbale, la parola si dissolve in musica, si scioglie “sinesteticamente” in un fluire suggestivo di colori, suoni e profumi di cui il Poeta si serve per rivelare all'uomo l'esistenza di questa realtà profonda e misconosciuta. E' da questa (ir)realtà che la pittura simbolista attinge per riversare sulla tela e sul visitatore il suo universo di demoni e incubi: gli efebici Edipo e le sinuose e lascive Sfingi dal corpo leonino e la testa di donna dipinte da Fernand Khnopff, le maliarde Salomè, la testa tronca di Orfeo e gli altri miti rivisitati dall'estro classicheggiante di Gustave Moreau, i deliri di Odilon Redon, i fauni, i centauri in lotta e il cupo lirismo di Böcklin, le superbe e impenitenti peccatrici di Franz von Stuck, il Poema della Vita di Giulio Aristide Sartorio, l'enigmatico ultimo Segantini e molto altro ancora in mostra nella baudelairiana foresta di simboli di Palazzo Reale, dal 3 Febbraio al 5 Giugno. Sitografia: http://www.mostrasimbolismo.it/ http://www.palazzorealemilano.it/wps/portal/luogo/palazzoreale Immagini tratte da:
- Fernand Khnopff, Wikipedia, distribuita da DIRECTMEDIA, Pubblico dominio - Arnold Böcklin, Wikipedia, distribuita da DIRECTMEDIA, Pubblico dominio - Gustave Moreau, Wikipedia, di Shuishouyue, Pubblico dominio
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Gennaio 2022
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