di Andrea Samueli Siamo al confine nord dell’antica Britannia, una terra dura ed inospitale, la frontiera più settentrionale dell’Impero romano. Tra il 122 ed il 128 d.C., per volere dell’imperatore Adriano, i soldati di stanza in Britannia realizzarono quella che ancora oggi è considerata la linea di confine più fortificata dell’antichità: il Vallo di Adriano. In precedenza la difesa della provincia dalle incursioni del bellicoso popolo dei Pitti era affidata a una fortificazione minore, oggi conosciuta come Stanegate. Si trattava di una strada romana che correva da Corbridge a Carlisle, realizzata dopo la ritirata romana dalla Scozia centrale intorno al 105 d.C. (dettata dal richiamo di truppe per l’imminente conquista della Dacia). La strada era dotata di una serie di forti maggiori, posti ogni 7 miglia romane - poco più di 10 km, inframezzati da fortini minori. Il sistema difensivo così composto era valido per l’avvistamento ed il pronto intervento contro corpi ostili di grandi dimensioni, ma non era in grado di fermare gruppi di consistenza minore. ![]() Per volere dell’imperatore Adriano venne così costruita una nuova linea difensiva che, inizialmente, doveva fare da supporto al confine preesistente. Il Vallo di Adriano si erge poco più a nord a chiusura dell’Istmo Tyne-Solway, da Wallsend sul fiume Tyne (ad est) fino a Bowness sul Solway (ad ovest), coprendo una lunghezza totale di 76 miglia - circa 115 Km. Era composto, da nord verso sud, da un ampio fossato disseminato di pali appuntiti, una muraglia, una strada militare ed il vallum vero e proprio, cioè una profonda trincea a forma di V. Il muro, elemento cardine del sistema, raggiungeva i 5 metri di altezza per uno spessore variabile tra i due ed i tre metri. Ad intervalli di un miglio era posto un fortino di guardia e tra un forte e l’altro erano presenti torri di avvistamento e segnalazione. Il tutto era sorvegliato da oltre 9000 uomini, suddivisi in distaccamenti legionari e unità ausiliarie, di stanza in 14 forti maggiori e sempre pronti ad intervenire in caso di attacco. Gli studi nel campo dell’intelligence e della trasmissione delle comunicazioni in epoca romana (vedi l'articolo Guerra segreta nell'antica Roma) hanno dimostrato come il posizionamento di forti, torri e fortini rispondesse all’esigenza di comunicare tempestivamente eventuali incursioni o attacchi, mediante l’utilizzo di fuoco e fumo (anche con sistemi complessi basati su torce alzate in sequenza per codificare i caratteri dell’alfabeto).
Il Vallo, nonostante attacchi e ricostruzioni, rimase in uso fino al 410 d.C., quando l’ultima guarnigione di stanza venne richiamata per far fronte alle invasioni in Italia. Immagini tratte da: Resti di un fortino, da Wikipedia Inglese, By Adam Cuerden - Photograph by uploader, Public Domain, voce “Hadrian’s wall” Attacco al Vallo, da romanoimpero.com, voce “Il Vallo di Adriano” Cartina, da Wikipedia Italia, Di Nilfanion - Ordnance Survey OpenData.Administrative borders and coastline data from Boundary-Line product.Rivers, lakes and urban area data from Meridian 2 product.Hadrian's Wall from Strategi product., CC BY-SA 3.0, voce “Vallo di Adriano” Sezione del Vallo, da Wikipedia Inglese, By Ujap.de - http://ujap.de/index.php/view/HadriansWall, CC BY-SA 3.0, voce “Hadrian’s wall” Ricostruzione, da romanoimpero.com, voce “Il Vallo di Adriano”
0 Commenti
Lascia una Risposta. |
Details
Archivi
Gennaio 2022
Categorie |