Fra i più importanti vasi dell'antichità vi è sicuramente il vaso Portland. È un'anfora di vetro a cammeo tra le più alte espressioni dell'artigianato di età augustea. Si tratta di un vetro a più strati di colore contrastante lavorato secondo la tecnica della glittica, cioè asportando lo strato superiore per creare raffigurazioni che risaltavano sul fondo scuro. Il vaso deve il suo nome ai Duchi Portland che si annoverano fra i vari proprietari di questo capolavoro. Su uno sfondo di quattro alberi sono rappresentate due scene.
Nella prima scena (lato A) compare, al di sotto di una struttura architettonica, un giovane che incede e tende il braccio ad una figura femminile seduta su una roccia che a suo volta gli afferra il braccio mentre un serpente si avvolge intorno all'altro braccio. Al di sopra svolazza un erote con arco e torcia e di seguito compare un uomo barbato che osserva tutta la scena pensoso con mano al mento e gamba destra piegata posta al di sopra di un masso. Sull'altro lato (B) compare un giovane seduto con lo sguardo verso una donna anch'ella seduta che ha un braccio sulla testa e nell'altra mano un torcia accesa verso il basso che si volta a guardare una figura femminile seduta su un piano roccioso con un'asta nella mano sinistra.
Le diverse figure, e di conseguenza anche le scene, sono da tempo oggetto di interpretazione, basti sapere che fino al 2004 vi erano ben quarantasette tesi interpretative. I filoni esegetici seguono due linee ben precise: una storico-allegorica e l'altra mitica.
Secondo la prima, il giovane sarebbe Augusto che avanza verso la madre Azia, il serpente dovrebbe rappresentare Apollo, il padre mitico di Augusto e l'uomo pensoso invece Nettuno, divinità cara ad Augusto dalla battaglia di Azio del 31 a.C. allorché sconfisse Antonio e Cleopatra. Nella scena successiva invece sarebbe rappresentata la fine di Troia, collegata a Roma perché i discendenti di Enea, fuggiasco da Troia, fonderanno Roma. La figura femminile seduta al centro sarebbe Ecuba che si tormenta per la scelta del figlio Paride rappresentato nella figura di quel giovane seduto sul piano roccioso. Secondo l'interpretazione mitica, la vicenda raffigurerebbe le nozze di Peleo e Teti, i genitori di Achille. Peleo avanza e stringe la mano a Teti seduta e a osservare la scena sarebbe Oceano, il nonno di Teti oppure il padre, Nereo. Dall'altra parte invece ci sarebbe la madre o la nonna di Teti seduta al centro affiancata da Mercurio (il giovane seduto) e Venere che assistono alle nozze. Questa interpretazione si basa sostanzialmente sull'identificazione del serpente come essere marino.
Immagini tratte da:
Wikiepdia, Jastrow, CC BY 2.5, voce: Vaso Portland
2 Commenti
franceco piredda
27/1/2019 18:09:25
vi eravate dimenticati di scrivere quando e nato
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IlTermopolio
3/2/2019 10:46:40
Generalmente è attribuito all'epoca augustea, a cavallo tra il I secolo a.C. ed il secolo d.C.
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