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3/4/2018

Il viaggio di Marco Polo nelle fotografie di Michael Yamashita

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di Olga Caetani
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​Camminare attraverso le sale della mostra in corso a Palazzo Blu, fino al 1° luglio 2018, è come sfogliare un diario di viaggio che lentamente prende vita e fa immergere lo spettatore in un mondo lontano, dal profumo penetrante di spezie e polvere da sparo, ancora oggi in bilico tra un affascinante passato e un presente contraddittorio, avvolto nel mistero dei veli che coprono i volti e un milione di segreti. L’Oriente ha da sempre attratto mercanti, esploratori e avventurieri da ogni angolo d’Europa, alla ricerca di tesori e merci rare e preziose, nonché di una storia da raccontare. A poco a poco, sono stati battuti chilometri e chilometri di strade, spesso impervie e di fortuna, che, nei secoli, hanno segnato sulle carte gli itinerari della celeberrima Via della Seta. Da Venezia, la cui laguna naturalmente guarda verso Oriente, anche Marco Polo (1254-1324), figlio di coraggiosi mercanti, intraprese quel viaggio, durato ben ventiquattro anni, che lo condusse fino in Mongolia e in Cina, passando attraverso l’Iraq, l’Iran, l’Afghanistan, il Tibet, quindi, sulla via del ritorno, lungo le coste del Vietnam e dell’India. Tornato in patria, fu catturato dai genovesi, dopo la battaglia di Curzola, che vide affrontarsi le repubbliche marinare di Genova e Venezia. Durante la sua prigionia, ebbe la possibilità di dettare il racconto dei suoi viaggi al compagno di sventure, Rustichello da Pisa, con un interesse puntuale ed estremamente moderno, quasi etnografico, per le popolazioni e i luoghi che aveva visitato, rivelandone nel dettaglio gli usi e i costumi, le tradizioni, la cultura, le ataviche superstizioni e i profondi credi religiosi. 
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​Trasse la sua origine in questo modo il libro di viaggi per eccellenza, Il Milione, letto e amato da esploratori del calibro di Cristoforo Colombo, tra gli altri. Alcuni studiosi, tuttavia, mettono in dubbio la veridicità della straordinaria impresa di Marco Polo, così come allora fu screditato da coloro secondo i quali avrebbe riportato soltanto le voci dei racconti e delle avventure di altri. Tra il 1998 e il 2001, il grande fotografo di National Geographic Michael Yamashita si è messo così sulle tracce di Marco Polo, con una traduzione commentata de Il Milione come unica guida, per dimostrare che quel viaggio lo aveva compiuto davvero. Con le sue macchine fotografiche, i suoi obiettivi e i suoi rullini, Yamashita ha attraversato l’Oriente, con non meno difficoltà rispetto a quelle incontrate dal veneziano nel XIII secolo, a causa della povertà e delle guerre che imperversano incessanti in molti di quei territori.
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Ogni scatto vuole testimoniare un passo de Il Milione, immortalando un paesaggio mozzafiato o i membri di un popolo millenario, intenti nelle loro attività quotidiane sospese nel tempo. Le ottanta fotografie nella mostra, squisitamente curata da Marco Cattaneo, direttore di National Geographic Italia, costituiscono ciascuna un’opera d’arte, perfettamente bilanciate nel loro cromatismo e nella loro prospettiva. Yamashita, nel ricco catalogo che accompagna l’esposizione, descrive la genesi di molte di loro, spesso dovute alla fortunata coincidenza di un attimo, in altri casi a lungo studiate e tanto attese, con l’obiettivo e il resto dell’attrezzatura già in posizione. Gli scorci di città, bazar, locali, porti e campagne, protagonisti delle fotografie, sembrano emergere assumendo una propria tridimensionalità nei preziosi oggetti di antico artigianato locale, nelle sculture, nelle armature e nei tessuti, gentilmente concessi dal Museo Nazionale d’Arte Orientale di Roma, in occasione della prima grande mostra fotografica che si tiene a Palazzo Blu, come ricorda orgogliosamente il presidente della Fondazione Palazzo Blu, Cosimo Bacci Torsi. Dopo aver calpestato le stesse orme impresse da Polo, Yamashita lo ricorda con struggenti parole: Si dice che Marco, sul letto di morte, abbia detto: “Non ho raccontato la metà di quanto ho visto”. Marco, vorrei che tu fossi vivo oggi per dirci di più, perché ti seguirei con gioia in un altro viaggio.  
La mostra è visitabile, fino al 1° luglio, con il seguente orario: Lunedì‐Venerdì 10:00 ‐ 19:00, Sabato‐Domenica e festivi 10:00 ‐ 20:00.
Catalogo della mostra a cura di Felici Editore, Gruppo Editoriale Istos
Per ulteriori informazioni: https://palazzoblu.it/mostra/marco-polo-yamashita/
 
Immagini gentilmente concesse dall’Ufficio Stampa Palazzo Blu
 
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