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21/7/2020

Itinerari fiesolani - Parte I

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Il Termopolio vi racconta la visita guidata all'Area Archeologica dei Musei di Fiesole
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​di Enrico Esposito
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Una pioggia fresca d’estate avvolge l’aria mentre ci avviciniamo. Fiesole ci aspetta lì, dall’alto della sua storia antichissima e camaleontica, ma intatta nelle plurali suggestioni che hanno indistintamente sedotto artisti, scrittori, nobiluomini. Giovanni Boccaccio, Poliziano, Arnold Böcklin, Edward Morgan Forster, Gabriele D’Annunzio, Giosuè Carducci celebrarono il fascino panoramico e ameno che ha da sempre accompagnato la piccola cittadina collinare, importantissimo snodo commerciale tra l’Etruria padana a Nord e l’Etruria centro - meridionale a Sud, avamposto strategico che scrutava dall’alto Firenze, il Mugello e la vicina area del Casentino. Gli Etruschi l’avevano fondata e affermata in età ellenistica (fine IV - inizio III sec. a.C.), innalzando una lunga cinta muraria (2500 metri) tra i colli di S. Francesco a Ovest e di S. Apollinare a Est. Alleata di Roma durante le Guerre Puniche, fu distrutta da Marco Porcio Catone e successivamente colonizzata dai veterani di Silla con il nome di Faesule. Dopo le invasioni barbariche, sopraggiunse una fase di dominazione longobarda che segnò la progressiva caduta di prestigio del centro culminante nell’assoggettamento e terribile distruzione ad opera dei fiorentini nel corso del XII secolo. Da allora prese inizio una nuova vita per Fiesole, che tuttavia non smise mai di brillare e all’inizio del secolo scorso con la fondazione del Museo archeologico vide tornare alla giusta ribalta le rovine di diversa derivazione e tipologia che oggi costituiscono la sua Area Archeologica. ​Un cuore pulsante tra passato e presente. 
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Foto

L'entrata per l'Area Archeologica è situata in Via Portigiani, strada che si estende come un braccio teso a partire dal ventre della cittadina, Piazza Mino da Fiesole, sulla quale si affacciano il Comune, il Palazzo Vescovile, il Palazzo Pretorio, il Duomo, nonché i ristoranti e locali maggiori. I Musei di Fiesole sono raccolti in un complesso a pochi passi, che raccoglie sotto tale nomenclatura la suddetta, il Museo Civico Archeologico e il Museo Bandini. Storie ed epoche diverse vengono testimoniate dalle collezioni visitabili lungo le stanze dei musei, e interrogano l'interesse degli "spettatori" che rivolgono il loro sguardo alla magnifica visione del Parco Archeologico. Guidati dalla cortese attenzione dello staff, lasciamo da parte per un momento le ansie tecnologie e virali per conoscere i motivi che rendono il luogo ancora oggi fulcro dell'identità di Fiesole. Comincia un viaggio determinato da scoperte che vengono a luce di volta in volta sulle orme dei passi e delle parole della nostra guida. L'Area Archeologica non è solo romana, malgrado al suo centro campeggi il Teatro Romano, protagonista delle serate fiorentine di cultura e spettacolo con l'Estate Fiesolana. L'Area Archeologica di Fiesole è anche etrusca e longobarda, seppur in misura di gran lunga inferiore. L'Area Archeologica di Fiesole racchiude dentro di sé un millennio di vicende e tradizioni stratificate, libere di nascere, evolversi e terminare all'interno di un tappeto verde incontaminato. 
Il Teatro dicevamo. Posto al centro dell'Area, fu eretto tra il I secolo a. C. e il I secolo d.C. e rimase a lungo in uso, come testimoniano le modifiche e i restauri ricevuti. Tra il 1870 e il 1900 furono perfezionati gli scavi che portarono alla luce alcune componenti della sua struttura. In primis l'ampia cavea, che in un semicerchio racchiudeva le gradinate divise in quattro settori, mentre in posizione avanzata rispetto al palcoscenico (proscenium) sorgeva la galleria (crypta) riservata al pubblico più illustre e a cui si accedeva per mezzo di quattro vomitoria. Il proscenium era preceduto dal settore che ospitava l'orchestra, ed era delimitato dal pulpitum, un muro con nicchia centrale, le cui spalle erano "coperte" dal fondale del palco, la scaena frons, di cui oggi sono conservate le sole fondamenta e decorazioni marmoree ospitate all'interno del Museo Archeologico. Al netto dell'agire del tempo e della ferocia dell'uomo, i lavori di recupero hanno restituito al panorama artistico italiano e mondiale uno straordinario gioiello dal respiro imponente ed epico, che si presta senza contrasti a rappresentazioni sceniche, concerti acustici, lezioni di storia. 
In un silenzio invidiabile la visita procede in direzione della significativa ala "sacra" e poliedrica dell'Area. A sinistra del Teatro infatti si ergono le rovine del tempio romano rinvenute nel 1923, al di sotto del quale scavi ulteriori risalenti agli anni Cinquanta e Sessanta condussero alla scoperta di un precedente tempio etrusco. Come in una rappresentazione metaforica della conquista ai danni dei rivali, i Romani avevano concepito l'edificazione di un luogo sacro che sovrastasse il precedente, poggiandosi in realtà al di sopra delle sue stesse basi ed emulandone sostanzialmente la conformazione. Il tempio etrusco aveva visto la luce in età ellenistica (IV secolo a.C.) su un terreno che reca le tracce, principalmente relative al tetto e oggi collocate all'interno del Museo, di un suo predecessore attribuito a due secoli anteriori. Perfettamente riconoscibile oggi è l'alzato, ossia la struttura portante dell'edificio ellenistico, contraddistinto dalla caratteristica scalinata che l'aruspice percorreva per giungere ad un portico colonnato e alla stanza riservata a lui soltanto, dedicata al culto della divinità. Minerva secondo alcuni, in virtù del ritrovamento di un piccolo bronzetto (esposto nel Museo) di civetta, animale sacro alla figlia di Giove. Tuttavia si tratta appena di un'ipotesi. All'altare etrusco posto davanti alla grandinata i Romani ne avevano affiancato un altro antistante la gradinata più grande, alla pari di un secondo pronao che ospitava i fedeli. 
A pochi passi dei templi fanno la loro comparsa anche resti archeologici germanici, corrispondenti a una Necropoli longobardi. Agli inizi del secolo scorso furono scoperte tombe maschili e femminili arricchite da corredi funerari di vario materiale.
Dopo esserci dedicato all'intrattenimento e alla preghiera, l'ultima tappa del viaggio all'interno dell'Area è indirizzata al relax e al benessere. Sul lato orientale le Terme romane emergono in tutta la loro ampiezza. I cittadini potevano accedere all'ingresso dei bagni termali mediante una scalinata oggi riconoscibile che arrivava a confluire all'interno di un porticato. Lì erano collocati i tre tipici ambienti, Frigidarium, Tepidarium e Calidarium. Di particolare interesse sono i resti appartenenti all'ultima stanza, dal momento che è possibile osservare il laconicum, vasca caldissima situata in prossimità dei forni che permettevano il riscaldamento dell'acqua, e il labrum, vasca da bagno in cui i clienti si immergevano al termine del loro trattamento.

Il Libro Fiesolano, volume risalente al 1380 circa, parla di "bagno reale di Catilina" denotando la rilevanza di Fiesole come rilevante avamposto scelto dall'uomo politico romano nell'ambito del suo tentativo di rovesciamento della Repubblica. Le Terme hanno conosciuto ricostruzioni nel III secolo d. C e riproduzioni odierne nei loro elementi che permettono di cogliere in maniera più agevole la maestosità dell'opera architettonica e civile compiuta. L'Area archeologica era stata concepita come fondamentale punto di riferimento della vita pubblica, nelle sue molteplici ramificazioni, habitat prediletto a contatto con una natura mozzafiato e distante dal caos metropolitano. Scendere i gradini che aprono la porta a un catartico flash-back nel passato sortisce l'effetto, ancor più nella difficoltà del momento attuale, di desiderare di approfondire le eredità e i misteri custoditi. Per tale ragione vi invitiamo a visitare l'Area archeologica di Fiesole, aperta dalle ore 09 alle ore 18 (biglietto intero 7 euro, ridotto 5 euro) e in particolare a prendere parte agli itinerari gratuiti guidati che fino al termine di questa settimana focalizzeranno la loro attenzione su temi e narrazioni diverse. Lunedì 27 dalle ore 18:00 alle 21:00 ritornerà inoltre l'appuntamento con "La Notte dell'Archeologia", che alla visita degli spazi di Area e Museo alternerà la lettura di autori classici su L'uomo e gli Dei nel mondo etrusco e romano.

Il primo report sulle bellezze archeologiche di Fiesole si conclude qui, ma sarà presto seguito da una seconda parte, incentrata sul Museo Civico. 

Per maggiori informazioni consultate il sito ufficiale dei Musei di Fiesole all'indirizzo: https://www.museidifiesole.it/index.php
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Immagini gentilmente fornite dallo staff dei Musei di Fiesole

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