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16/5/2017

Jack Vettriano: l’immagine di un’arte intrigante, sentimentale e “cinematografica”

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di Ilaria Ceragioli
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Di origine italiana, ma di nazionalità scozzese, Jack Hoggan, in arte Jack Vettriano, è uno dei pittori viventi più interessanti e intriganti del panorama artistico del nostro secolo.
Nasce a Methil, una piccola cittadina industriale della Scozia, il 17 novembre del 1951, dove vive insieme alla sua umile famiglia. A soli 16 anni, a causa della difficile realtà economica familiare, lascia gli studi per dedicarsi al lavoro di minerario. Si avvicina all’affascinante mondo dell’arte solo a partire dagli anni Settanta quando, in occasione del suo ventunesimo compleanno, riceve in dono un set di acquerelli. Così comincia la carriera autodidatta di Jack Vettriano tanto criticata, quanto onorata. Di fatto, sarà profondamente lodato e ammirato dalla regina Elisabetta II d’Inghilterra tanto da inserire il suo nome all’interno dell’Ordine dell’Impero Britannico, accrescendone sia la fama, che la stima. Tale onorificenza, infatti, denota un dignitoso ordine cavalleresco istituito dal re Giorgio V nel 1917 che permise alla regina Elisabetta di esprimere la propria gratitudine nei confronti di coloro che, in diversi ambiti e discipline, conferirono e donano ancora oggi un notevole prestigio al Regno Unito.
Dopo una quindicina di anni, nel 1988, espone le sue prime opere al pubblico della Royal Scottish Academy. Il successo è immediato; tutte le tele vengono acquistate in meno di 24 ore e consistente diventa il numero delle offerte avanzate da svariate gallerie artistiche.

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Ma cos’è che fa di Jack Vettriano un personaggio tanto chiacchierato e giudicato, quanto apprezzato e quotato?
Indubbiamente, le situazioni e i soggetti prediletti dall’artista destano fascino e critica. Fantasie proibite, giochi erotici, trasgressione, nudità, fumo e intensi sentimenti passionali non possono che sconvolgere il pubblico perbenista e benpensante. È il caso di opere come Private Dancer (2006) e Fetish (2016) in cui, all’interno di una stanza dalla luce soffusa, un uomo cede alla lussuria e alla dipendenza dal fumo dinanzi al corpo seducente di donne in biancheria intima.

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Tuttavia, è l’artista stesso a fungere da protagonista e così facendo apre volutamente una finestra sul suo mondo più intimo e peccaminoso. Così, senza censura e senza esitazione, Jack Vettriano si mette a nudo e mostra personali passioni e ossessioni. Ma ciò che intriga e ammalia lo spettatore è quel senso di attimo sospeso e di istante destinato a durare in eterno che prelude un momento di travolgente passione. È lo stesso pittore ad affermare: “Nei miei dipinti voglio fermare quel momento in cui tutto sta per accadere”.
Il tema dominante, dunque, è l’amore carnale e sentimentale mostrato così nelle sue più svariate sfaccettature. Tele a tema romantico, infatti, si alternano a quadri che mettono in scena uno sfrenato erotismo. Opere dal carattere più sognante e sentimentale sono Betrayal-First kiss (2001) e Lazy hazy days.

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La ricerca del piacere e del bello vanno così di pari passo con il clima di ottimismo permeato dai film americani degli anni Cinquanta. Di fatto, oltre a un’evidente influenza suscitata dalle opere di Hopper, notevoli sono i richiami a pellicole cinematografiche, basti ammirare la tela intitolata Dance me to the end of love (1998) che riprende il titolo della colonna sonora ideata da Leonard Cohen per il film “Strange days” (1995) in cui due innamorati sono raffigurati nell’atto di danzare.

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Dunque, ci troviamo di fronte ad un’arte estremamente coinvolgente, in cui Jack Vettriano invita sapientemente lo spettatore ad attivare il processo immaginativo e a lasciare spazio all’immedesimazione al fine scoprire se stessi e gli angoli più remoti della mente umana.
Sito ufficiale dell’artista: www.jackvettriano.com

Immagini tratte da:
- blog.libero.it
- scotlandnow.dailyrecord.co.uk
- jackvettriano.com

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