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9/1/2018

La battaglia di Pidna

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di Andrea Samueli
L’ascesa al trono macedone di Perseo, figlio di Filippo V, e il suo progetto di restituire alla Macedonia l’antico splendore attraverso una serie di forti alleanze, spinge i Romani a intervenire nello scenario ellenistico dando così inizio alla terza guerra macedonica (171-168 a.C.). 
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Perseo, figlio di Filippo V
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In seguito all’andamento altalenante delle sorti della guerra, il Senato decide di affidare, nel 168 a.C., il comando delle operazioni al console designato Lucio Emilio Paolo, figlio del console caduto a Canne e uomo di grande esperienza politica e militare. Le truppe di Perseo sono attestate oltre il fiume Elpeo, in una posizione difficilmente espugnabile con un assalto frontale: per tale motivo la strategia di Emilio Paolo è quella di dividere le forze per aggirare e circondare l’esercito macedone. Perseo viene però avvisato del piano da un disertore ed ha la possibilità di ritirarsi più a nord, accampandosi al di là del fiume Leuco, a 20 km dalla città di Pidna. Il console si posiziona invece sul lato opposto del fiume e fortifica la sua posizione: 37 mila Romani e 42 mila macedoni divisi solo da un corso d’acqua.

È un cavallo a causare l’inizio dello scontro: il 22 giugno, verso le tre del pomeriggio, un cavallo scappa dall’accampamento romano e si dirige verso il fiume inseguito da tre uomini; sull’altra sponda, due Traci si separano dal loro gruppo e si immergono nelle acque per prenderlo. Lo scontro che ne scaturisce determina la morte di uno dei Traci e la pronta risposta dell’intero contingente che si prepara per guadare il Leuco e vendicare il compagno.
Sia Emilio Paolo che Perseo schierano a questo punto i loro eserciti. Il centro dello schieramento macedone è tenuto dall’impenetrabile falange greca composta dai leucaspidi, soldati scelti con scudo bianco e armatura dorata, e dai numerosi calcaspidi, i reparti con gli scudi di bronzo; sul lato destro sono disposti i Traci, vestiti con tuniche bianche e nere e armati con asce da battaglia e scudi, mentre a sinistra la mancanza di uniformità nelle armi è attribuibile alla presenza dei mercenari assoldati da Perseo. Alla falange il console oppone le legioni, mentre a destra e sinistra dispone rispettivamente gli alleati latini e gli alleati greci. La cavalleria occupa le ali di entrambi gli eserciti, ma i Romani dispongono anche di un certo numero di elefanti da guerra. 
Soldati romani raffigurati sull’Ara di Domizio Enobarbo
Falange macedone
L’impeto iniziale dei reparti macedoni spinge i Romani ad indietreggiare e la falange si ritrova ad avanzare su un terreno non più perfettamente pianeggiante: nell’impenetrabile barriera di lunghe lance e scudi tondi si aprono dei pericolosi varchi nei quali Emilio Paolo spinge subito i manipoli di una legione, esortando anche l’altro comandante a fare lo stesso con la seconda legione.
In breve la falange si sfalda ed i macedoni, obbligati a combattere con spade e pugnali, vengono sopraffatti dai legionari: molti tentano la fuga in direzione del mare dove la flotta romana, calate le scialuppe, procede a uccidere tutti coloro che si trovano in acqua. Una carica di elefanti massacra quelli che indugiano sulla riva.
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Perseo, di fronte alle sue truppe in rotta, si rifugia dapprima a Pella, poi a Samotracia, tentando di trattare con il vincitore per mantenere la sua pozione regale ma viene catturato durante uno degli spostamenti successivi e fatto prigioniero. Portato a Roma per essere esibito durante il trionfo nel 167 a.C., muore in prigione due anni dopo.
Il campo di battaglia vede la morte di 20 mila macedoni e la cattura come prigionieri di altri 11 mila uomini, contro le 100 perdite romane: ha così termine la terza guerra macedonica, in seguito alla quale la Macedonia viene suddivisa in quattro repubbliche indipendenti perdendo la possibilità di tornare la potenza tanto sognata da Perseo.

​​Immagini tratte da:

Perseo, da Wikipedia Italia, By PHGCOM (Own work by uploader, photographed at the British Museum), Public Domain, voce “Perseo di Macedonia”
Mappa, da Wikipedia Spagna, De Pydna.jpg: Marsyas (discusión · contribuciones)derivative work: rowanwindwhistler (discusión) - Pydna.jpg, CC BY-SA 3.0, voce “Battalla de Pidna”
Ara Domizio Enobarbo, da Wikipedia Italia, Di sconosciuto - Jastrow (2007), Pubblico dominio, voce “Esercito romano della media repubblica”
Falange macedone, da www.pinterest.com
Scontro, da www.capitolium.it

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