L’ascesa al trono macedone di Perseo, figlio di Filippo V, e il suo progetto di restituire alla Macedonia l’antico splendore attraverso una serie di forti alleanze, spinge i Romani a intervenire nello scenario ellenistico dando così inizio alla terza guerra macedonica (171-168 a.C.).
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In seguito all’andamento altalenante delle sorti della guerra, il Senato decide di affidare, nel 168 a.C., il comando delle operazioni al console designato Lucio Emilio Paolo, figlio del console caduto a Canne e uomo di grande esperienza politica e militare. Le truppe di Perseo sono attestate oltre il fiume Elpeo, in una posizione difficilmente espugnabile con un assalto frontale: per tale motivo la strategia di Emilio Paolo è quella di dividere le forze per aggirare e circondare l’esercito macedone. Perseo viene però avvisato del piano da un disertore ed ha la possibilità di ritirarsi più a nord, accampandosi al di là del fiume Leuco, a 20 km dalla città di Pidna. Il console si posiziona invece sul lato opposto del fiume e fortifica la sua posizione: 37 mila Romani e 42 mila macedoni divisi solo da un corso d’acqua.
È un cavallo a causare l’inizio dello scontro: il 22 giugno, verso le tre del pomeriggio, un cavallo scappa dall’accampamento romano e si dirige verso il fiume inseguito da tre uomini; sull’altra sponda, due Traci si separano dal loro gruppo e si immergono nelle acque per prenderlo. Lo scontro che ne scaturisce determina la morte di uno dei Traci e la pronta risposta dell’intero contingente che si prepara per guadare il Leuco e vendicare il compagno.
Sia Emilio Paolo che Perseo schierano a questo punto i loro eserciti. Il centro dello schieramento macedone è tenuto dall’impenetrabile falange greca composta dai leucaspidi, soldati scelti con scudo bianco e armatura dorata, e dai numerosi calcaspidi, i reparti con gli scudi di bronzo; sul lato destro sono disposti i Traci, vestiti con tuniche bianche e nere e armati con asce da battaglia e scudi, mentre a sinistra la mancanza di uniformità nelle armi è attribuibile alla presenza dei mercenari assoldati da Perseo. Alla falange il console oppone le legioni, mentre a destra e sinistra dispone rispettivamente gli alleati latini e gli alleati greci. La cavalleria occupa le ali di entrambi gli eserciti, ma i Romani dispongono anche di un certo numero di elefanti da guerra.
L’impeto iniziale dei reparti macedoni spinge i Romani ad indietreggiare e la falange si ritrova ad avanzare su un terreno non più perfettamente pianeggiante: nell’impenetrabile barriera di lunghe lance e scudi tondi si aprono dei pericolosi varchi nei quali Emilio Paolo spinge subito i manipoli di una legione, esortando anche l’altro comandante a fare lo stesso con la seconda legione.
In breve la falange si sfalda ed i macedoni, obbligati a combattere con spade e pugnali, vengono sopraffatti dai legionari: molti tentano la fuga in direzione del mare dove la flotta romana, calate le scialuppe, procede a uccidere tutti coloro che si trovano in acqua. Una carica di elefanti massacra quelli che indugiano sulla riva.
Perseo, di fronte alle sue truppe in rotta, si rifugia dapprima a Pella, poi a Samotracia, tentando di trattare con il vincitore per mantenere la sua pozione regale ma viene catturato durante uno degli spostamenti successivi e fatto prigioniero. Portato a Roma per essere esibito durante il trionfo nel 167 a.C., muore in prigione due anni dopo.
Il campo di battaglia vede la morte di 20 mila macedoni e la cattura come prigionieri di altri 11 mila uomini, contro le 100 perdite romane: ha così termine la terza guerra macedonica, in seguito alla quale la Macedonia viene suddivisa in quattro repubbliche indipendenti perdendo la possibilità di tornare la potenza tanto sognata da Perseo. Immagini tratte da: Perseo, da Wikipedia Italia, By PHGCOM (Own work by uploader, photographed at the British Museum), Public Domain, voce “Perseo di Macedonia” Mappa, da Wikipedia Spagna, De Pydna.jpg: Marsyas (discusión · contribuciones)derivative work: rowanwindwhistler (discusión) - Pydna.jpg, CC BY-SA 3.0, voce “Battalla de Pidna” Ara Domizio Enobarbo, da Wikipedia Italia, Di sconosciuto - Jastrow (2007), Pubblico dominio, voce “Esercito romano della media repubblica” Falange macedone, da www.pinterest.com Scontro, da www.capitolium.it
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Gennaio 2022
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