5/3/2019 La collezione cinese e giapponese del Museo Nazionale delle Ceramiche "Duca di Martina" di NapoliRead Nowdi Nicola Avolio Una delle rarità presenti nella città di Napoli è certamente costituita dalla collezione di manufatti cinesi e giapponesi presente nel Museo Nazionale delle Ceramiche “Duca di Martina”, sito nel quartiere Vomero della città partenopea: essa fa parte dell’immensa collezione appartenuta a Placido de’ Sangro, ossia il Duca di Martina, il quale viaggiò in lungo e in largo per l’Europa e acquistò numerosi manufatti sia di manifattura occidentale che di manifattura orientale. Dopo la sua morte, avvenuta nel 1891, la collezione passò nelle mani dell’omonimo nipote e, dopo la morte di quest’ultimo, avvenuta nel 1911, la collezione fu donata dalla moglie di quest’ultimo, la principessa Maria Spinelli di Scalea, in eredità al Comune di Napoli e, affinché se ne evitasse la dispersione, come luogo deputato alla conservazione di questa collezione fu scelta, appunto, la Villa Floridiana, nella quale fu istituito, nel 1931, il Museo Duca di Martina. Nel corso del primo allestimento museale, effettuato nel 1927 da Carlo Giovene duca di Girasole, la collezione orientale fu collocata al piano nobile della villa, precisamente dalla sala 17 alla 22, in concomitanza con le porcellane di manifattura napoletana ed europea; il secondo allestimento fu effettuato nell’immediato dopoguerra, precisamente nel 1945, dal sovrintendente Bruno Molajoli e dall’allora direttrice del Museo Elena Romano, nel corso del quale fu restaurato e riaperto al pubblico il piano seminterrato della villa, nel quale fu poi collocata la collezione orientale; essa però chiuse al pubblico negli anni ’70 a causa della mancanza di fondi e fu riaperta solo nel 1986 sfruttando i fondi F.I.O. (Fondi per l’Investimento e per l’Occupazione). La collezione, che conta più di 3000 manufatti, risulta essere una delle più importanti sia a livello nazionale che internazionale, e si compone di numerosi manufatti provenienti dalla Cina e dal Giappone: per quanto riguarda i manufatti cinesi, sono presenti numerosi oggetti in giada, lacca, bronzo e avorio, numerosi vasi, statuette votive e teiere risalenti ai periodi Ming e Qing e appartenenti allo stile “bianco-blu”, alla “famiglia Rosa” (ovvero con il colore rosa che predomina nel manufatto), alla “famiglia Verde” (con il verde che predomina), numerosi monocromi e il preziosissimo Tamburino Tang, un piccolo manufatto in terracotta risalente al VIII secolo circa e raffigurante un cavaliere a cavallo. In quanto ai manufatti giapponesi, abbiamo, anche qui, numerosi vasi, piatti, teiere e statuette votive appartenenti allo stile Kakiemon, che trae il nome dal famoso ceramico giapponese vissuto nel IV secolo, e Imari, dal nome del porto giapponese dal quale questi manufatti venivano imbarcati alla volta dell’Europa tramite la Compagnia delle Indie Orientali. Immagini tratte da: La foto della facciata della Villa Floridiana è stata scattata da me personalmente, la foto del duca Placido de’ Sangro è tratta dal sito “http://www.nontistavocercando.it/2011/02/21/la-giacca-del-duca/” e tutte le foto dei manufatti cinesi e giapponesi sono tratte dal sito del Polo Museale della Campania (http://www.polomusealecampania.beniculturali.it/index.php/le-collezionidm)
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