Egitto, terra di una delle più antiche e affascinanti civiltà conosciute. Qui, quarantacinque secoli fa, attorno al 2560 a.C., veniva portata a termine la costruzione di una tomba monumentale, un segno tangibile della potenza e dell’autorità del faraone che regnava su queste terre: la grande piramide di Cheope.
Voluto dal faraone Khufu (Cheope) come sua dimora per la vita nell’aldilà, questo monumento appare oggi profondamente diverso dal progetto originario: le dimensioni appaiono molto ridotte in conseguenza alle pesanti spoliazioni avvenute nei secoli che privarono la piramide del rivestimento esterno in lastre di calcare perfettamente levigate e della parte sommitale coperta con lamine d’oro. Tale rivestimento venne infatti intaccato inizialmente da un forte terremoto che interessò l’area nel XIV secolo a.C. e successivamente dall’intervento dei sultani che impiegarono il materiale per la costruzione di palazzi e moschee a Il Cairo.
Ciò che stupisce di questa costruzione è la sua mole: una volta terminata doveva raggiungere i 230 metri per lato e superare i 146 metri in altezza, conferendo alla tomba il primato di edificio più alto al mondo che mantenne per i successivi trentotto secoli, fino a quando fu superata nel 1311 dalla cattedrale di Lincoln, in Inghilterra.
L’interno, quasi completamente pieno, presenta alcuni cunicoli e tre camere sepolcrali. I cunicoli si articolano in due corridoi principali, uno discendente ed uno ascendente: il primo [3-4] raggiunge, dopo 28 metri risparmiati nei blocchi che compongono la struttura, la base rocciosa della tomba, per poi proseguire intagliato nella roccia stessa per altri 77 metri; gli ultimi nove metri sono in orizzontale e conducono alla prima camera ipogea [5]. Al centro della stanza si trova un pozzo, probabilmente realizzato nel corso delle indagini archeologiche del 1837 da John S. Perring. L’utilizzo di questo ambiente rimane sconosciuto e forse potrebbe trattarsi di un cambio di progetto in corso d’opera in seguito ad una mutata idea del faraone.
Il corridoio ascendente [6] a sua volta si divide in due percorsi: il primo [8] conduce alla cosiddetta “camera della regina” [7], un secondo vano posto esattamente al centro della piramide, lungo la verticale, ma anch’esso privo di sepolture; il secondo porta alla “camera del re” trasformandosi però in quella che viene chiamata “Grande Galleria” [9], un corridoio di dimensioni maggiori, alto 8,6 metri e lungo 48,68 metri: il suo utilizzo rimane tutt’oggi oscuro ma le pareti costruite con enormi massi aggettanti in senso verticale di circa 7 cm l’uno rispetto all’altro sono uno straordinario esempio delle capacità architettoniche impiegate.
Al termine della galleria si apre la “camera del re” [10], sormontata da cinque lastre di granito di Aswan poste in orizzontale e due a V rovesciata come scarico per l’enorme peso superiore: depredata già in epoca antica, è la camera sepolcrale del faraone, come riportato dai geroglifici dipinti in rosso sulle pareti.
Erodoto nelle sue Storie ci racconta che ci vollero vent’anni per la costruzione ed il lavoro di centomila uomini, mentre Diodoro Siculo e Plinio il Vecchio riportano addirittura la cifra di 360mila operai. A prescindere dal numero di operai e dagli anni impiegati la grande piramide rimane un incredibile opera dell’ingegno umano: nonostante le varie teorie formulate, non appare ancora chiaro come furono messi in opera gli enormi blocchi di due tonnellate l’uno che la costituiscono né come riuscirono a completarla in un numero di anni relativamente breve. La monumentale tomba, muto gigante del passato, continua ancora oggi a custodire gelosamente questo segreto.
Immagini tratte da:
Piramide, da Wikipedia Italia, by Berthold Werner - Opera propria, CC BY-SA 3.0, voce “Piramide di Cheope” Schema altezze, da Wikipedia inglese, By Cmglee - Own work, CC BY-SA 3.0, voce "Great Pyramid of Giza" Schema della piramide, da Wikipedia Italia, Di Flanker, CC BY-SA 3.0, voce "Piramide di Cheope" Camera della regina, da Wikipedia Italia, di MONNIER Franck (monnierfranck@hotmail.com) - Opera propria, CC BY 2.5, voce “Piramide di Cheope" Grande galleria, da Wikipedia Italia, Di Pprevos da nl, CC BY-SA 3.0, voce “Piramide di Cheope" Ingresso originario, By Piergiorgio Rossi - produzione propria, Public Domain, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=14163115
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Gennaio 2022
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