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21/2/2017

La tomba di Tutankhamon

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​di Andrea Samueli
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Howard Carter
Dal mondo greco-romano ci spostiamo, con questo articolo, in Egitto, tra fine ‘800 ed i primi decenni del ‘900. Il protagonista della nostra storia si chiama Howard Carter: nato nel 1874 in Inghilterra, giunge in Egitto all’età di 17 anni come disegnatore al seguito di una missione archeologica finanziata dal British Museum. In pochi anni, imparando da famosi archeologi dell’epoca, affina le tecniche archeologiche ed amplia le sue conoscenze nel campo dell’egittologia, divenendo, all’età di 25 anni, Ispettore Generale delle Antichità dell’Alto Egitto. Nel 1904 viene trasferito nel Basso Egitto come nuovo Ispettore Generale e qui, l’anno successivo, è coinvolto in un incidente diplomatico che ne causa la caduta in disgrazia nel mondo archeologico. 
Dobbiamo attendere fino al 1907 prima che Carter torni a lavorare come archeologo, cioè fino al momento in cui George Edward Stanhope Molyneux Herbert, conte di Carnarvon, lo contatta. I due portano avanti numerosi scavi ma il sogno di Carter è scavare nella Valle dei Re: è infatti convinto che una tomba non sia ancora stata trovata, una tomba appartenuta ad un faraone salito al trono ancora bambino e morto molto giovane: Tutankhamon. Lord Carnarvon ottiene così una concessione di scavo nell’area ma, a causa dello scoppio della I Guerra Mondiale, le prime indagini vengono compiute solo nel 1917. Gli anni passano, le ricerche si rivelano infruttuose e Lord Carnarvon decide che quella del 1922 deve essere l’ultima campagna.
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Lord Carnarvon
Il 1° novembre 1922 Carter torna ad analizzare un punto già scavato, dove in precedenza erano venuti alla luce i resti di capanne di operai che avevano lavorato alla tomba di Ramesse IV, e qui, tra il 4 ed il 6 novembre, viene scoperta una scala di 16 gradini che conduce dinanzi ad una porta ancora sigillata. Potete immaginare lo stupore e la gioia di Carter nel constatare che il cartiglio sull’ingresso è proprio quello del faraone Tutankhamon: l’egittologo vorrebbe entrare subito nella tomba, ma deve aspettare che Lord Carnarvon torni dall’Inghilterra.
Il 26 novembre 1922, dopo un’attesa che deve essere sembrata eterna, Carter può finalmente entrare nella tomba, assieme a Lord Carnarvon, alla figlia di questi, Evelyn, e all’ingegnere americano Callender. Il sepolcro è già stato visitato dai profanatori di tombe in tempi antichi ma, incredibilmente, il tesoro del faraone è pressoché intatto. 
Il primo ambiente, l’anticamera, si presenta davanti ai loro occhi piena di oggetti accatastati: si vedono armi, due carri, scrigni in legno, tre letti, sgabelli, gioielli, in totale oltre 600 oggetti. Due grandi statue di Tutankhamon sorvegliano un’altra porta, oltre la quale si trova la camera funeraria del faraone. Carter  e gli altri membri del gruppo vi entrano il 17 febbraio del 1923, trovando un’ampia stanza interamente decorata (l’unica del complesso) e con al centro una grande struttura in legno dorato. 

L'anticamera
La porta di accesso alla camera funeraria
Il "santuario" ligneo
Dalla camera funeraria accedono poi al “tesoro”, una terza stanza contenente molti oggetti del corredo funebre del defunto, tra i quali una statua del dio Anubi su una portantina ed un tabernacolo in legno dorato con i vasi canopi in alabastro all’interno (vasi nei quali erano riposti gli organi estratti dal corpo del faraone).
Statua del dio Anubi su portantina
I vasi canopi
Nello stesso anno, ad aprile del 1923, nasce anche quella che verrà ricordata come la “maledizione di Tutankhamon” in seguito alla morte prematura di Lord Carnarvon (morte causata da un’infezione).
Tra il 1924 ed il 1925 Carter ed i suoi collaboratori continuano lo studio degli oggetti conservati nella camera funeraria: il “santuario” prima citato contiene altre tre strutture simili che coprono un sarcofago in quarzite. A sua volta questo involucro custodisce tre sarcofagi antropomorfi, due lignei e coperti di una lamina d’oro ed un terzo in oro massiccio. È solo nell’ottobre del 1925 che Carter apre quest’ultima “matrioska” vedendo così, per la prima volta dopo oltre 3000 anni, la mummia di Tutankhamon con il volto coperto dalla nota maschera in oro.
In totale sono stati necessari otto anni per liberare la tomba dagli oltre 3500 oggetti qui custoditi, catalogarli e restaurarli. Il sogno di Carter si è avverato: ha portato alla luce una delle tombe più famose nel campo dell’egittologia.
Immagini tratte da: 
Howard Carter, da Wikipedia Italia, Di Chicago Daily News, Inc., photographer - The Library of Congress (USA), Pubblico dominio, voce “Howard Carter”
Lord Carnarvon, da Wikipedia Inglese, By The original uploader was Gunray at English Wikipedia. Photographer was Harry Burton. - Originally from en.wikipedia, Public Domain, voce “George Herbert, 5th Earl of Carnarvon”
Gli oggetti nell'anticamera, da pinterest
La porta di accesso alla camera funeraria, da nationalgeographic.com
Santuario ligneo, da Wikipedia Inglese, CC BY-SA 2.5, voce “KV62”
Statua di Anubi, da Wikipedia Italia, Di Hotepibre at it.wikipedia - Transferred from it.wikipedia, CC BY-SA 2.5, voce “Tomba di Tutankhamon”
​Vasi canopi, da Wikipedia Italia, Di Jon Bodsworth - http://www.egyptarchive.co.uk/html/cairo_museum_49.html, Copyrighted free use, voce “Tomba di Tutankhamon”
Maschera d’oro, da Wikipedia Italia, Di en:User:MykReeve - Uploaded to en.wikipedia as Image:Tutankhamun-mask.jpg on 28 May 2004 by en:User:MykReeve (see talk page for details)., CC BY-SA 3.0, voce “Tomba di Tutankhamon”
Carter e la mummia del faraone, da pinterest
Sarcofagi, da Wikipedia Inglese, By Hotepibre at Italian Wikipedia - Own work (Original text: Autore: Hotepibre), CC BY-SA 2.5, voce “KV62”
Tomba di Tutankhamon, da Wikipedia Inglese, By R.F.Morgan - Own work, CC BY-SA 3.0, voce “KV62”
Scalinata di accesso, da pinterest

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