di Ilaria Ceragioli
Li Hongbo nasce nel 1974 in Cina e attualmente è uno degli artisti viventi più originali e sorprendenti del panorama artistico mondiale.
Le opere di Li Hongbo godono oggi di una sempre più crescente e rilevante ammirazione da parte del pubblico e sono state esposte per la prima volta in Italia nel 2019 presso la Galleria Flora Bigai Arte Contemporanea a Pietrasanta in occasione della mostra A Tribute to the Classics, a lui dedicata. Nello stesso anno e fino a febbraio del 2020, Hongbo è stato anche uno dei maggiori rappresentanti del dialogo tra Occidente e Oriente, tema della mostra Il contemporaneo per l’archeologia: artisti cinesi al Mann, allestita per l’appunto all’interno del Museo archeologico nazionale di Napoli. Per comprendere l’abilità e la genialità di questo artista, però, non basterà una prima e superficiale contemplazione delle sue creazioni. Infatti, a primo impatto le sue opere potrebbero sembrare delle riproduzioni in marmo di statue classiche e rinascimentali o di elementi provenienti dalla natura (p. es. tronchi d’albero e sassi). L’espediente che permette di superare questo “inganno” visivo è quindi quello di avvicinarsi alle sue sculture, osservarle attentamente e attendere che esse, attraverso l’intervento dell’uomo, svelino il segreto della loro particolarità. Lo spettatore è così chiamato ad interagire con esse, deformandole. A quel punto, l’osservatore rimarrà profondamente e piacevolmente esterrefatto.
Li Hongbo realizza le sue sculture utilizzando migliaia di strati di carta (anche 26.000!); taglia e incolla ciascun segmento, poi li assembla e, successivamente, leviga il tutto in modo da ricavarne la forma che intende ottenere.
Questi strati di carta in base al loro spessore e alla loro duttilità permettono ai soggetti riprodotti di divenire flessibili e, dunque, di piegarsi curvandosi verso qualsiasi direzione vogliamo. Questo paziente e minuzioso lavoro consente così di giungere a una morbidezza e a un’animazione pressoché estranea alla scultura tradizionale, per sua natura rigida e statica. Ne è un chiaro esempio il Busto di David (2015), nonché una delle sculture più apprezzate dal pubblico.
Una scultura cartacea altrettanto suggestiva è anche Busto di Laocoonte (2015).
L’effetto di elasticità e di deformazione dei soggetti di carta è il tratto peculiare della ricercata e meticolosa attività scultorea di Li Hongbo e come già espresso, non caratterizza soltanto i corpi e i volti di celebri icone. Di fatto, questo risultato lo si osserva anche in Molo in legno, opera dall’esito fortemente realistico e nella serie di rocce e ciottoli di varie dimensioni e forme.
L’originalità e la maestria di Li Hongbo supera l’immaginazione e rende verosimile ciò che potrebbe sembrare impossibile da attuare attraverso un lavoro unicamente artigianale. Infatti, l’artista sfrutta il potere illusionistico delle sue creazioni senza servirsi di alcun strumento software di manipolazione dell’immagine, ma utilizzando con astuzia e destrezza le sue mani.
Attraverso la sua produzione artistica, Li Hongbo induce lo spettatore a interrogarsi sull’uomo; infatti, assistendo alla sua metamorfosi abbandoniamo l’idea di fissità normalmente associata alla forma umana. Ancora una volta l’arte contemporanea ci insegna che niente è ciò che sembra. A dimostrazione di questo, forte è il mio invito a lasciarvi ulteriormente stupire dall’arte di Li Hongbo anche attraverso la visione del video che segue.
Immagini e video tratti da:
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Gennaio 2022
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