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1/5/2018

L’icona del primo maggio: Il quarto stato di Pellizza da Volpedo

2 Commenti

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di Marianna Carotenuto
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Il primo maggio, si celebra la Festa del lavoro, data scelta per ricordare la rivolta dei lavoratori di Chicago del primo maggio 1886 repressa nel sangue.
In questo giorno si ricorda la lotta internazionale di tutti i lavoratori, senza barriere geografiche, né sociali, per affermare i propri diritti, per migliorare la propria condizione.
Manifesto della lotta operaia è senza dubbio Il quarto stato di Giuseppe Pellizza del 1901, che rappresenta la conclusione di un percorso che vede la realizzazione di numerosi dipinti riguardanti lo stesso tema.
Il percorso inizia nel 1891, anno in cui Pellizza lavora al bozzetto degli Ambasciatori della fame che ha come soggetto la manifestazione di protesta di un gruppo di operai in piazza Malaspina a Volpedo a cui egli stesso ha assistito. L’opera presenta una scena vista dall’alto: in primo piano ci sono tre soggetti che guidano un gruppo di persone indefinite, i tre sono stati scelti per interloquire con il padrone e rivendicare i propri diritti.
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​Questa versione però non soddisfa il pittore, che si rimette subito al lavoro. Sono numerose le opere che si interpongono tra il primo bozzetto degli Ambasciatori della fame e il suo prossimo quadro, Fiumana. L’ultima versione degli Ambasciatori è quella del 1895 e nello stesso anno Pellizza inizia a lavorare alla Fiumana, allontanandosi di molto dai suoi precedenti lavori.
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A differenza di questi ultimi, la folla è più consistente, così da formare una vera e propria fiumana umana; cambia la luce, i colori; il punto di vista è più basso tanto da favorire maggiore enfasi alla folla, spostata più in avanti. Inoltre, accanto alle figure maschili compare una donna con un bambino in braccio, allegoria dell’umanità. Con la Fiumana si assiste al primo esempio di pittura sociale.
Pellizza, continuamente insoddisfatto, nel 1898 riprende per la terza volta il suo lavoro con lo scopo di rendere la fiumana più tumultuosa, di farla “avanzare a cuneo verso l'osservatore”, di rendere più dinamica e realistica la scena. Sono queste le caratteristiche de Il cammino dei lavoratori, che non raffigura più la fiumana umana, ma lavoratori impegnati in una lotta di classe. Nel 1901, a opera compiuta, ne cambia il titolo: nasce Il quarto stato.
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Il quarto stato raffigura un gruppo di braccianti che marcia in segno di protesta, ma il loro cammino verso l'osservatore non è violento ma lento e pacato tanto da evocare una sensazione di invincibilità.
Il dipinto celebra l'imporsi della classe operaia, al fianco della borghesia.
In primo piano vi sono tre soggetti, due uomini e una donna con un bambino in braccio. La donna, a piedi nudi, invita i manifestanti a seguirla: la sensazione di movimento si evince dalle pieghe della sua gonna. Il protagonista della scena è l’uomo al centro, che avanza disinvolto con una mano sulla cintura e la giacca sulla spalla. Alla sua destra, l’altro uomo cammina pensieroso. Dietro di loro c’è la folla dei contadini che rivolgono lo sguardo in più direzioni compiendo gesti molto naturali.
Pellizza dà voce alla lotta di classe del proletariato, sostenendo che la «forza vera sta nei lavoratori che con tenacia nei loro ideali obbligano altri uomini a seguirli o a sgombrare il passo perché non c’è potere retrogrado che possa arrestarli».
Così Il quarto stato diventò il simbolo della lotta per il diritto al lavoro.
​

Immagini tratte da:

www.museodelnovecento.org


https://it.wikipedia.org/wiki/Il_quarto_stato#/media/File:Quarto_Stato.jpg

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2 Commenti
Giorgio Siviero
1/5/2019 22:49:51

Il Quarto Stato di Pellizza da Volpedo è un 'icona di tutti i lavoratori ,
Secondo il mio pensiero se Pelizza ritornasse in vita aggiornerebbe il quadro aggiungendo una fiumana di donne,
a cominciare dalla prima fila.
Dopo l'aggiornamento del quadro , il quadro lo farei applicare
negli ingressi di tutte le scuole di ogni ordine e grado

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Ferdinando Franco
1/5/2021 10:12:50

Condivido ed apprezzo moltissimo il pensiero perché sono le donne che forse e spero potranno dare corso al cambiamento che aspettiamo invano da oltre un secolo!

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