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17/4/2018

L’Orlando Furioso: breve excursus sulla sua fortuna figurativa

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di Ilaria Ceragioli
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L’Orlando Furioso è il celebre poema cavalleresco realizzato da Ludovico Ariosto. Giunse per la prima volta alle stampe nel 1516 e  venne pubblicato a Ferrara. Si tratta di un poema che riuscì a suscitare un interesse esponenziale non soltanto presso il pubblico di corte, ma anche presso il pubblico di “piazza”. Tuttavia, se ben nota è la sua fama letteraria, poco conosciuta è la fortuna figurativa di cui godette.
Grazie a studi approfonditi sul tema, oggi è possibile guardare con occhi diversi molti cicli pittorici che caratterizzano tuttora le sale di numerosi palazzi, ville e delizie dell’Italia centro-settentrionale, dalla Lombardia all’Emilia Romagna, dal Veneto alla Toscana.
Malgrado svariati affreschi siano andati perduti, attualmente, sono ancora visibili innumerevoli cicli ariosteschi, seppur caratterizzati da diversi stati di conservazione. In questo articolo mi limiterò a citarne e ad analizzarne soltanto alcuni.
Nel territorio della Valtellina, ad esempio, sorgono tre palazzi che ospitano delle suggestive decorazioni legate all’Orlando Furioso: il Palazzo Besta a Teglio, il Palazzo Valenti a Talamona e il Castel Masegra a Sondrio.
​Palazzo Besta è un edificio cinquecentesco in cui due sono gli ambienti principali: il cortile d’onore e il salone d’onore, dove ad opera del pittore Vincenzo de Barberis sono raffigurati episodi tratti dal poema, tra cui Ruggiero che salva Angelica dal mostro e Astolfo che giunge sulla luna al fine di recuperare il senno di Orlando.

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Queste scene ariostesche risalenti alla metà del ‘500 si ritrovano anche nei palazzi menzionati poc’anzi, in quanto si tratta di episodi che ebbero un maggior impatto sugli artisti e sui committenti.
In Emilia Romagna, tra i molti palazzi che accolgono decorazioni tratte dal Furioso, di notevole interesse sono il Palazzo Torfanini a Bologna, la Torre di Baggiovara (Modena) e il Palazzo Ducale di Sassuolo.
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Gli affreschi ariosteschi di Palazzo Torfanini sono stati staccati dalle pareti e oggi si possono ammirare alla Pinacoteca Nazionale di Bologna. Qui, il pittore Nicolò dell’Abate incentra la propria attenzione sulla figura del cavaliere Ruggiero facendo riferimento agli episodi narrati nel VII e nell’VIII canto del poema.
​Alla nostra sinistra possiamo osservare Ruggiero che è finalmente giunto al castello della maga Alcina e sullo sfondo il duello con Erifilla, mentre a destra l’audace cavaliere è immortalato nell’atto di fuggire dal palazzo. Queste Storie di Ruggiero si ritrovano, sotto la forma di variante, anche nel secondo piano della Torre di Baggiovara.
L’Orlando Furioso gioca un ruolo centrale anche all’interno del Palazzo Ducale di Sassuolo. All’epoca era possibile ammirare alcuni affreschi di Nicolò dell’Abate, oggi perduti. Tuttavia, si conservano quelli realizzati per mano di Jean Boulanger nel 1638-1640, come La follia di Orlando nella sala dell’Amore.


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Tale soggetto compare anche in Toscana nella Villa Medici Corsini, a Mezzomonte, immersa nella campagna fiorentina.
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All’interno tre sono le sale dedicate al soggetto ariostesco. Le scene raffigurate da un anonimo pittore fiorentino, dunque, mostrano Orlando in preda alla sua indomabile pazzia.
Altri cicli che ruotano attorno alla tematica del Furioso sono visibili a Palazzo De Rochis a Verona, al Casino di Lanfranco nei pressi di Roma, a Villa Gozzini a Gorlago (Bergamo), a Palazzo del Giardino a Parma e via dicendo.
Da questo breve excursus possiamo perciò evincere che, nonostante la scarsità di documenti e malgrado il pessimo stato di conservazione e di manutenzione di molti edifici e affreschi, sia pressoché impossibile non rendersi conto dell’importanza e dell’influenza pittorica legate al poema. L’Orlando Furioso, dunque, già a pochi anni dalla sua prima pubblicazione andava a inserirsi tra quelle fatiche letterarie destinate ad avere un valore inestimabile e una fama senza tempo.


​Immagini tratte da:

www.laprovinciadisondrio.it
www.vvdimorestoriche.com
www.distrettocultualevaltellina.it
www.mostreemuseisns.it.
www.furioso16.it
www.bibliotecasalaborsa.it
www.artbonus.gov.it
www.rete.comuni-italiani.it
www.commons.wkimedia.org
www.roberto-crosio.net
www.conventionbureau.it
 
Le immagini degli affreschi di Villa Medici Corsini sono tratte dal libro L’Orlando Furioso nei cicli pittorici tra Cinque e Seicento di Federica Caneparo. 

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