di Ilaria Ceragioli Fu lo storico dell’arte Federico Zeri che con sentito entusiasmo suggerì al pittore Luciano Ventrone di dedicarsi alla rappresentazione di nature morte, per poi definirlo il “Caravaggio del XX secolo”. In effetti, nelle sue tele è evidente il richiamo a Caravaggio, in particolar modo per il ruolo assunto dalla luce. Una fonte luminosa che però diviene qui artificiale, non più naturale. Luciano Ventrone nasce a Roma nel 1942 e a soli cinque anni viene ospitato in Danimarca (era il 1948 quando, in questa fase post-bellica, alcune famiglie danesi solevano accogliere nelle loro abitazioni bambini provenienti dall’Italia) da Metha Petersen. Sarà proprio lei a donare a Ventrone una scatola di colori, alimentando in lui la vocazione per l’arte. Nel 1960 frequenta il Liceo Artistico di Roma e, successivamente, si iscrive alla Facoltà di Architettura. In seguito, però, si dedicherà totalmente alla pittura. Per l’artista romano la pittura non è soltanto pura rappresentazione dell’oggetto, ma anche e soprattutto colore e luce, due elementi che dialogando magistralmente tra loro sono in grado di plasmare la forma nello spazio. Invece, la fotografia è per Ventrone un punto di partenza. Mediante l’atto pittorico l’artista avvia poi una sorta di indagine scientifica che gli consente di condurre abilmente il soggetto a una particolare astrazione. Quest’ultimo, perdendo materia si rivela trovando la sua ragion d’essere attraverso un sapiente e strabiliante gioco di luci. Infatti, quando ci troviamo davanti ai quadri di Luciano Ventrone è pressoché inevitabile rimanerne totalmente affascinati e, al tempo stesso, meravigliati. Ciascuna tela reca, tra l’altro, titoli che non si ricollegano immediatamente ai soggetti raffigurati. Gli elementi naturalistici ritratti vengono inseriti dal pittore in un contesto metafisico che lo porta a sperimentare i limiti del vero. Così, Ventrone ricerca i caratteri più profondi e intimi della natura (esemplificata da fiori, frutta e verdura) e della sua caducità. Attraverso una minuziosa e accurata resa dei dettagli, l’artista diviene quindi capace di cogliere quegli aspetti del reale che normalmente sfuggono anche allo spettatore più arguto. La sua pittura è carica di concezioni filosofiche che nascono dalla consapevolezza che l’uomo non sia in grado di conoscere la verità delle cose, ma riesca comunque ad individuare le idee prime di ciò che osserva. Lo scopo primario dell’artista è, quindi, quello di esplorare il mistero della presenza delle cose. Molti dei suoi capolavori sono stati esposti nei più importanti musei e gallerie d’Italia (per es. a Roma e a Milano) e di metropoli estere come Londra, New York, Singapore e Mosca, per citarne soltanto alcune. Attualmente, Luciano Ventrone è meritatamente riconosciuto come uno dei più eccellenti artisti viventi dell’arte figurativa italiana. Per saperne di più visitate il sito ufficiale dell’artista: www.lucianoventrone.com Immagini tratte da: www.ad-italia.it www.mcarte.altervista.org www.lucianoventrone.com www.pinterest.it www.mcarte.altervista.org
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Gennaio 2022
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