Siamo a cavallo tra il I secolo a.C. ed il I secolo d.C, lo Stato romano è retto dal suo primo imperatore, Ottaviano Augusto. A Massaciuccoli, località situata vicino alle importanti città romane di Pisa e Lucca, sorge in questo periodo un grande complesso agricolo. Noi, da bravi viaggiatori del tempo, non possiamo lasciarci sfuggire l’opportunità di visitare questi posti e vederne l’evoluzione. Ed eccoci dunque in una fattoria con svariati ambienti disposti intorno a due cortili porticati. Nella parte attualmente musealizzata sotto il Padiglione G. Lera (lungo Via Pietra a Padule) si trovano due grandi stanze separate da un passaggio scoperto che permetteva ai carri di accedere ad uno dei due cortili. Vediamo così un ambiente con il pavimento realizzato in mattonelle esagonali e uno strano “cuscinetto” di cocciopesto (laterizi sbriciolati) e frammenti di coppi che corre lungo tutto il muro: si tratta di un magazzino per lo stoccaggio di derrate alimentari e quel cuscinetto è un metodo impiegato dagli antichi Romani per isolare la stanza dall’umidità. Sull’altro lato si trova una semplice casa di contadini, con un focolare centrale. La fattoria dispone anche di uno spazio per la frangitura delle olive e di una latrina a più posti; nel giro di pochi anni viene realizzata anche una stalla per capre e pecore (parte musealizzata sotto il nuovo Padiglione). I padroni di queste terre sono i Venulei, una ricca famiglia pisana che ha fatto fortuna con le fabbriche di laterizi. Spostiamoci di circa mezzo secolo per ritrovarci sotto l’imperatore Nerone. Il magazzino e la casa sono scomparsi e al loro posto è stato costruito un piccolo impianto termale. Entriamo anche noi: la prima stanza è ovviamente lo spogliatoio ed uno schiavo prende in custodia i nostri abiti. Percorriamo un breve corridoio decorato con un mosaico bianco e nero a quadrati concentrici per ritrovarci nel primo vero ambiente delle terme, il frigidarium: ha un bellissimo mosaico, anch’esso bianco e nero, con animali fantastici (capri e leoni marini) e due coppie di delfini, dal quale si accede alla vasca dell’acqua fredda, interamente rivestita in marmo bianco. Restiamo immersi per qualche minuto, poi usciamo e continuiamo il tour: prima il tepidarium, l’ambiente con acqua tiepida, ed infine il calidarium. Qui tutto è caldo, persino le pareti: se potessimo vedere dietro i muri noteremmo un gran numero di tubi (tubuli) che portano verso l’alto l’aria calda che si trova sotto i nostri piedi scaldando di conseguenza anche le pareti. Ma quest’aria da dove arriva? Usciamo dal complesso e giriamo intorno ad esso fino a raggiungere una porticina, posta ad un livello più basso rispetto alle altre stanze, una sorta di seminterrato. Ci avviciniamo ed il calore che esce da questo ambiente è veramente impressionante: qui lavorano gli schiavi, i quali hanno il compito di tenere acceso un forno. Ecco come funziona! Il fuoco acceso nel forno riscalda l’aria, la quale circola sotto il pavimento del calidarium (rialzato mediante pilastrini) riscaldandolo e rendendo calda anche l’acqua che si trova nelle vasche. Ma per quale motivo la fattoria è stata dotata di un impianto termale? È stata un’idea dei Venulei i quali hanno voluto realizzare proprio qui, a Massaciuccoli, una stazione di sosta per i molti viaggiatori in transito: è un modo come un altro per arrotondare gli introiti delle attività agricole. Qui è possibile non solo ristorarsi alle terme, ma anche mangiare qualcosa e pregare una divinità affinché il viaggio sia favorevole: sull’altro lato della moderna Via Pietra a Padule, sono stati infatti scoperti i resti di una cucina e di un’area sacra. Una sorta di autogrill di duemila anni fa! Immagini tratte da:
disegno ricostruttivo, massaciuccoliromana.it altre immagini, volume Anichini F., Bertelli E., Ghizzani Marcía F., Giannotti S., Paribeni E., Parodi L., 2012, Chiedilo all’archeologo. Il Libro. Visita guidata a fine scavo, Roma.
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Gennaio 2022
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