13/3/2018 Ozmo e la sua Street Art protagonisti al secondo appuntamento di "Preziose conoscenze"Read NowDialoghi d’artista a Palazzo Blu. Mercoledì 14 marzo alle 17.30 l’artista Ozmo, maestro dell’arte urbana italiana, sarà al centro del ciclo di incontri “Preziose conoscenze”. Le opere pubbliche di Ozmo sono presenti in luoghi significativi di tutti i continenti (da Miami a Shanghai); tra le sedi museali prestigiose ricordiamo il Museo del Novecento di Milano e il MACRO. L’artista, che la scorsa estate ha chiuso la prima edizione del Welcome to Pisa festival, curata Gian Guido Grassi, con l’opera muraria “Ritratto di Galileo Galilei” e l’opera “Al mare”, sarà protagonista dell’appuntamento in auditorium. Interverranno Davide Guadagni e Gian Guido Grassi. Una scelta, quella del presidente della Fondazione Palazzo Blu Cosimo Bracci Torsi che, con la volontà di ampliare e diversificare il proprio pubblico, apre per la prima volta le porte del museo all’arte urbana che si sta affermando sempre più in Italia e all’estero per la sua potenza espressiva e per la sua vivacità. Il legame di Pisa con la street art, l’arte urbana e i graffiti risale alla fine degli anni ’80 e ad inaugurarlo è stato il murale “Tuttomondo” di Keith Haring. La ricerca visiva figurativa di Ozmo si esprime variamente (con graffiti, installazioni, tele,…), attinge dalla tradizione con una sensibilità “rinascimentale” e fa frequente riferimento a fonti e citazioni che “remixa” con fantasia in chiave personale e contemporanea, elevandole spesso a simboli e riferimenti enciclopedici. “Per alcuni anni ho anche smesso di disegnare a mente, nel senso che il fatto di poter attingere non solo dalla mia fantasia, ma anche da immagini esterne, è stata un’idea che mi ha dato un sacco di spunti e mi ha permesso di agire in maniera abbastanza neutra… un po’ come se le figure che copiavo fossero dei ready made", racconta Ozmo. “Questo spazio all’interno di Palazzo Blu ̶ dichiara l’assessore Andrea Ferrante ̶ vera istituzione cittadina quando si parla di arte, rappresenta una strategia complessiva e testimonia la presenza in città di un fermento culturale che la caratterizza ormai da sempre. Inevitabile dunque un’attenzione delle istituzioni, come il Comune, l’Università e la Scuola Normale, a questo fenomeno che probabilmente rappresenta il movimento artistico globale di maggiore espressività della nostra epoca”. Pagina fb https://www.facebook.com/PalazzoBluPisa Profilo Instagram https://www.instagram.com/palazzoblupisa/ Profilo Twitter https://twitter.com/PalazzoBlu Hashtag Periodo Blu #periodoblu OZMO (Gionata Gesi), nato a Pontedera nel 1975, si forma all’Accademia di Belle arti di Firenze e, dopo un esordio nel mondo del fumetto, si concentra sulla pittura e sul writing; nel 2001 si trasferisce a Milano dove partecipa come protagonista alle idee innovatrici e alle correnti di rottura della sua generazione, gettando le basi insieme a un gruppo di amici di quella che sarebbe diventata la street art italiana: di questi anni rimane come emblema il Leoncavallo, dove ha dipinto parte di quella che Sgarbi ha definito la “Cappella Sistina della modernità”; ama però tornare in Toscana e ha già omaggiato la propria città natale con “il ritratto di PI” e l’iconografico “ritratto di Galileo Galilei”. La sua ricerca visiva figurativa si esprime variamente (con graffiti, installazioni, tele,…) ed è immaginifica; attinge dalla tradizione con una sensibilità “rinascimentale” e fa frequente riferimento a fonti e citazioni che “remixa” con fantasia in chiave personale e contemporanea elevandole spesso a simboli e riferimenti enciclopedici: “la fantasia è il collante invisibile che lega tutto. Gli elementi X, per i quali attingo dalla tradizione non necessariamente artistica, sono cose che preesistono indipendentemente dai miei disegni, che incontro nella vita di tutti i giorni e poi anche nella pratica artistica. Alla base però c’è la fascinazione per le immagini, è un qualcosa che subisco sin da bambino ed è l’attitudine che muove tutto. Per alcuni anni ho anche smesso di disegnare a mente, nel senso che il fatto di poter attingere non solo dalla mia fantasia ma anche da immagini esterne è stata un’idea che mi ha dato un sacco di spunti e mi ha permesso di agire in maniera abbastanza neutra… un po’ come se le figure che copiavo fossero dei ready made. E poi c’era anche l’aspetto del furto, ossia di appropriarsi indirettamente prima di tutto degli spazi urbani e poi anche delle fonti, riprendere dei quadri famosi…”. Le sue opere pubbliche sono presenti in luoghi significativi di tutti i continenti (da Miami a Shanghai) e, tra le sedi museali prestigiose che hanno ospitato le sue numerose esposizione ricordiamo il Museo del Novecento di Milano e il MACRO sul quale ha realizzato un’opera permanente. http://www.ozmo.it/
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