La città di Petra, in Giordania, è stata la capitale del regno dei Nabatei. Oltre ai numerosi edifici venuti alla luce nel corso di svariate campagne di scavo, ciò che più colpisce i visitatori sono le tombe, oltre 600, scavate nei fianchi delle vallate circostanti la città.
Le tipologie tombali sono varie e seguono, come prevedibile, una successione cronologica: le prime risalgono al II secolo a.C. e assomigliano a torri, con la sommità leggermente rastremata (più stretta) rispetto alla base; in facciata troviamo l’ingresso, molto semplice, e la decorazione consiste solo in una serie di merli come coronamento. Seguono poi le tombe con facciata a gradoni che compaiono dalla prima metà del I secolo a.C.: la facciata è caratterizzata dalla presenza di una cornice liscia con profilo ricurvo sulla quale sono scolpiti due merli a gradoni; la porta di acceso è in genere decorata con semipilastri sormontati da capitelli nabatei e frontoni di tipo ellenistico. Da queste la sperimentazione architettonica continua, passando per le tombe ad arco sino ad arrivare alle grandi tombe con le sembianze di templi greci.
L’apice stilistico viene raggiunto con il cosiddetto “Tesoro del Faraone” (Khaznet el-Firaun), una delle tombe più belle e famose di Petra. Molti lettori l’hanno già vista nella pellicola Indiana Jones e l’ultima crociata: proprio all’interno, inoltrandosi nel cuore della montagna, il famoso archeologo trova il tanto agognato santo Graal, protetto da una serie di letali trabocchetti. Ma tutte le tombe di Petra presentano, oltre la facciata, solo poche camere rettangolari, per lo più prive di decorazione, con nicchie per urne o sarcofagi, e la tomba in questione non fa eccezione. Poteri del cinema! A fronte di questa semplicità interna, l’esterno presenta invece una ricchezza decorativa incredibile.
La facciata, alta 40 metri e larga 28 metri, è articolata su due livelli. L’ingresso principale e i due laterali, finemente decorati e sormontati da aperture circolari, sono preceduti da un ampio vestibolo: di fronte ad esso si trovano sei colonne corinzie che sorreggono un architrave liscio ed un fregio vegetale interrotto da calici e grifoni affrontati; due leoni alati sono posti alle estremità del frontone. La decorazione del primo livello è completata dalla testa di Medusa che, seppur fortemente danneggiata, spicca al centro del timpano e dalle due raffigurazioni dei Dioscuri tra le colonne laterali.
Il secondo ordine è caratterizzato dalla presenza di una tholos (un tempietto circolare) con il tetto conico sopra al quale si trova un capitello che sorregge una grande urna: i numerosi fori che si possono notare su di essa sono dovuti ai colpi sparati in passato nel tentativo di romperla per recuperare il tesoro, secondo una leggenda nascosto all’interno, che ha dato il nome al monumento.
Sulla sommità dei frontoni, in funzione di acroteri (decorazioni sommitali), sono scolpite due aquile. Un fregio continuo, con ghirlande e maschere, funge da elemento di raccordo tra le varie parti della struttura, inquadrate nuovamente da colonne corinzie. Nelle nicchie dei corpi laterali e sui lati della tholos trovano posto le raffigurazioni di sei amazzoni armate di ascia; gli intercolumni posti sulla facciata, quelli più rientranti, sono invece decorati con Vittorie alate mentre sulla fronte della tholos trova posto una figura femminile fortemente erosa, probabilmente da interpretare come Iside, dea molto venerata a Petra. A conferma di ciò rimanda l’acroterio sottostante, con le corna ricurve associabili alla dea Hathor-Iside.
La ricchezza della decorazione, affidata a maestranze alessandrine, fa pensare alla tomba di un sovrano nabateo, forse Atrebate III (I secolo a.C.) o il successore Atrebate IV (I secolo d.C.).
Immagini tratte da: Carta, da Wikipedia Italia, Di I, Sting, CC BY-SA 3.0, voce “Petra” Tombe a gradoni, da Wikimedia, By Bernard Gagnon - Own work, CC BY-SA 3.0, file “Silk Tomb, Petra 01.jpg” Capitello nabateo, da Wikimedia, By Bernard Gagnon - Own work, CC BY-SA 3.0, file “Blue Chapel, Petra 03.jpg” Fronte, da Wikimedia, Khazneh el-Firaun, By Bernard Gagnon - Own work, CC BY-SA 3.0, file “Al Khazneh.jpg” Frontone, da Wikimedia, By Daniel Case - Own work, CC BY-SA 3.0, file “Al-Khazneh pediment.jpg” Parte superiore, da Wikimedia, By Jean Housen - Own work, CC BY-SA 3.0, file “20100925 petra104.JPG” Amazzoni, da Wikimedia, By Bernard Gagnon - Own work, CC BY-SA 3.0, file “Al Khazneh right distyle.jpg” Iside, da Wikimedia, By Jerzy Strzelecki - Own work, CC BY-SA 3.0, file “Treasury03(js).jpg”
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Gennaio 2022
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