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6/9/2016

Pillole di Arte Contemporanea: Richard Hamilton, Just what is it that makes today's homes so different, so appealing? (1956)

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​di Alessandro Rugnone
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Mentre a Londra l'Indipendent Group, un circolo di giovani artisti e intellettuali, organizzava This is Tomorrow, mostra fissata il 9 Agosto 1956 alla Whitechapel Gallery, Richard Hamilton, artista che faceva già incursioni nel linguaggio dei manifesti pubblicitari, si stava preparando a dare materia di studio al critico Lawrence Halloway, a cui si deve l'uso ufficiale della parola pop. La mostra era aperta a nuovi esperimenti nei nuovi ambiti delle arti multimediali, della comunicazione e della progettazione di interni e la stessa tecnica con cui il poster fu realizzato ricorda il montaggio tipico dei manifesti pubblicitari. Il titolo (Ma cos'è che rende le case di oggi così diverse, così attraenti?) venne tratto da una comune rivista di costume e le stesse immagini impiegate per il collage furono tratte dalla stampa americana. In un interno che sembra esaltare il comfort della case moderne, ci si imbatte in cibi di pronto consumo, sullo sfondo un paralume con il logo della Ford, un quotidiano, elettrodomestici, registratore a nastro e un televisore, fumetti rosa al centro della parete come fossero veri e propri quadri e Hollywood che cerca di entrare in casa dalle finestre. Il tappeto è una folla di persone viste da lontano e il soffitto è la curva della Luna vista dallo spazio. Una pin-up a destra divide la scena con una casalinga intenta alle pulizie e con un culturista (il nuovo Adamo) che impugna un gigantesco lecca-lecca (lolli-pop) brandendolo come fosse una racchetta da tennis. Hamilton punta a rappresentare le immagini popolari del mondo moderno e insieme i mezzi di comunicazione che le diffondono. La decontestualizzazione di ogni oggetto e il suo riposizionamento in uno spazio nuovo conferisce dall'elettrodomestico alla persona una importanza pari. Prima che fosse coniata qualunque definizione, quest'opera divenne il manifesto di tutti quegli artisti che di lì a poco si si sarebbero definiti pop. Nel 1991 l'artista ha ripulito il collage e stampato altre 25 copie, segno della grande attualità del poster anche quasi dopo mezzo secolo.

Immagini tratte da: 
www.faculty.georgetown.edu

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