di Andrea Samueli
Oh no! Proprio all’ultimo morso, il boccone di pane con il garum è caduto sulla nostra tunica…ed ora? Bhe, niente di cui preoccuparsi: basta fare un salto in una delle numerose fullonicae (lavanderie) sparse per la città. Un salto a casa per cambiarci e si parte.
All’ingresso, dalla stanza in cui sono riposti gli abiti puliti, il proprietario è intento a discutere con alcuni clienti. Noi ne approfittiamo per vedere come funziona questa attività: la lavanderia è ricavata da una domus, lo capiamo dalla disposizione degli ambienti e dal largo atrio con apertura sul tetto (compluvium) per far entrare luce e acqua piovana. Al centro, al posto della solita piscina (impluvium), vi è però una vasca, utilizzata per il lavaggio dei capi. Proseguendo, nella zona del peristilio, giungiamo nel cuore dell’edificio: un ambiente con tre grandi vasche comunicanti su livelli differenti. Qui gli schiavi stanno lavando e risciacquando dal sapone gli indumenti e man mano che ci avviciniamo alla fontana l’acqua diventa più pulita; ma ciò che ci colpisce è un odore acre provenire dai lati della stanza, dove altri schiavi premono con i piedi in piccole vasche (cinque per l’esattezza) ricolme di acqua e urina (o altre sostanze alcaline, come la soda): si tratta del primo passaggio di lavaggio, per eliminare le sostanze grasse dai tessuti; al termine dei risciacqui i panni saranno puliti e profumati.
Gli schiavi ci hanno a malapena guardati, intenti come sono nel loro lavoro: deve essere un lavoro sfiancante, soprattutto se pensiamo che viene ripetuto per molte ore al giorno. Una stretta scala porta al tetto ed è così che ci accorgiamo che l’edificio ha, sopra l’atrio e il peristilio, coperture piatte (in genere sono a falde) per stendere i vestiti appena lavati; alcuni sono addirittura affumicati con lo zolfo per candeggiarli.
E per stirare? Vicino all’ingresso c’è uno schiavo alle prese con una grande pressa nella quale ripone gli indumenti una volta piegati. Il proprietario non si è accorto del nostro girovagare e nel frattempo si è liberato. Prende in consegna la nostra tunica e ci invita a tornare in serata apostrofandoci con la sua pubblicità “Da Stephanus, la miglior lavanderia di Pompei”. Immagini tratte da: Affresco fullonica, da Wikipedia Italia, Di WolfgangRieger - Filippo Coarelli (ed.): Pompeji. Hirmer, München 2002, ISBN 3-7774-9530-1, p. 136, Pubblico dominio, voce "Fullo" Vasca nell'atrio, da http://pompeiisites.org/sito_archeologico/fullonica-di-stephanus/#&gid=1&pid=1 Vasche, da Wikimedia Commons, By Miguel Hermoso Cuesta - Own work, CC BY-SA 4.0, File:Fullonica Stephanus Pompeya 09.jpg Pressa a vite per i panni, da Wikipedia Italia, Di WolfgangRieger - Filippo Coarelli (ed.): Pompeji. Hirmer, München 2002, ISBN 3-7774-9530-1, p. 136, Pubblico dominio, voce "Fullo"
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Gennaio 2022
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