Quest’oggi andiamo alla scoperta di una delle più grandi residenze private del mondo romano: la villa dell’imperatore Adriano a Tivoli.
Publio Elio Traiano Adriano viene eletto imperatore nel 117 d.C. e sin dal 118 inizia la costruzione della sua residenza privata, che durerà sino alla sua morte nel 138. Volendo rifuggire il caos della capitale ed essendo un grande appassionato di architettura, progetta egli stesso un enorme complesso da edificare nella zona di Tibur (odierna Tivoli), sui monti Tiburtini: la Villa appare così composta da uno svariato numero di edifici con funzioni differenti, molti dei quali ispirati ad Adriano dai suoi numerosi viaggi nell’Impero. Troviamo così riproduzioni di edifici noti e, di conseguenza, la compresenza di stili differenti, per lo più quello greco e quello egiziano.
Vediamo insieme alcuni edifici. Ci avviciniamo da nord ed ecco aprirsi dinanzi ai nostri occhi uno splendido quadriportico (una piazza colonnata detta pecile) che ci ricorda la Stoà Poikile di Atene: possiamo passeggiare sotto il doppio porticato che cinge il perimetro della piazza e delimita il giardino interno con la grande piscina centrale.
![]()
Usciamo dal quadriportico e continuiamo ad esplorare il complesso. Superate le due colonne all’ingresso, la cosiddetta sala dei filosofi ci appare come una stanza di enormi proporzioni: l’abside, sullo sfondo, presenta sette nicchie ognuna delle quali ospita la statua di un grande filosofo del passato; il preziosissimo porfido rosso che riveste le pareti ed il pavimento ci permette di intuire la funzione di questa ala del palazzo, adibita all’accoglienza e alle riunioni con ospiti illustri.
Alle sue spalle si trova il luogo di ritiro dell’imperatore: si tratta di un’isola artificiale di 45 m di diametro, sulla quale è stata eretta una domus in miniatura che ricalca in tutto e per tutto la planimetria di una grande residenza aristocratica (comprensiva persino di un piccolo impianto termale). La domus è separata dal resto mediante un canale circolare ed è accessibile grazie alla presenza di un ponte ligneo mobile.
Sul lato est del complesso si trova quella che è definita, per la ricchezza di decorazioni, come Piazza d’oro: marmi, statue e fontane dovevano rendere questa zona estremamente lussuosa ed adatta a funzioni pubbliche, come banchetti. L’ingresso all’area è costituito da una sala ottagona coperta da una cupola; esattamente come nel primo quadriportico, anche qui l’edificio è composto da un giardino centrale, tagliato da una vasca, intorno al quale si imposta un grande porticato con colonne in marmo cipollino e granito egiziano.
![]()
Nelle immediate vicinanze del Pecile si trovano gli ambienti che vanno a costituire la residenza privata dell’imperatore: l’atrio è composto da un edificio con tre esedre introdotto da un ambiente caratterizzato dalla presenza di una grande fontana rettangolare; da questo si passa in un ampio giardino, parte del quale impiegato nel periodo estivo come area per banchetti, avente la forma di uno stadio per poi giungere alla residenza vera e propria. Alle spalle di questa Adriano inserisce una peschiera, cioè una vasca rettangolare circondata da un porticato e arricchita da un ciclo statuario. Collegato alla residenza è anche il complesso delle Piccole Terme, il cui enorme sfarzo nelle decorazioni e la vicinanza stessa con la domus, ne determinano l’attribuzione come terme private della famiglia imperiale. Le Grandi Terme invece sono destinate all’uso da parte degli ospiti della Villa e del personale stesso.
La villa è dotata anche di un lungo canale scenografico, circondato da colonne e decorato con statue in basalto, chiamato Canopo, per ricordare il medesimo canale che collega la città di Canopo con Alessandria d’Egitto, sul delta del Nilo; il complesso non ha alcuna funzione religiosa, ma solo l’obiettivo di ricreare un’ambientazione nilotica.
Il complesso prevede anche la presenza di una caserma, per l’alloggiamento di una piccola guarnigione a protezione della proprietà e dell’imperatore stesso, di un teatro su modello di quelli greci e di biblioteche.
La Villa continua ad essere impiegata anche dopo la morte di Adriano, almeno sino al III secolo d.C. Nel periodo medievale l’area è abbandonata ed il colossale impianto decorativo viene smantellato per la decorazione di altri edifici del periodo facendo della residenza imperiale una “cava” di materiali pregiati.
Immagini tratte da:
0 Commenti
Lascia una risposta. |
Details
Archivi
Gennaio 2022
Categorie |