Il verbo amare è uno dei più difficili da coniugare: il suo passato non è semplice, il suo presente non è indicativo e il suo futuro non è condizionale Che cosa è l'amore nel 2016? Libertà, crescita, lealtà, comprensione, sintonia e rispetto, o un mondo che sempre più genera “amori” virtuali a distanza? Nell’era dei rapporti fragili e senza futuro, dei sentimenti labili e fugaci, amare è diventato un optional. Andare a letto con qualcuno, oggi, è molto semplice. Incontri una persona, ci scambi due chiacchiere, gioco di sguardi, brevi occhiate nelle pupille della preda, un fiume di parole che ti portano in pub, di fronte ad un bicchiere di vino rosso, fino a quel bacio insipido. Se amare ha un significato profondo, il solo contatto sessuale non implica niente. Cosa è oggi fare l'amore? Il nulla, il non essere. L'annichilimento della persona. Come direbbe Schopenhauer, «è la quintessenza dell'imbroglio di questo nobile mondo; perché promette così indicibilmente, infinitamente e straordinariamente molto, e mantiene, poi, cosi miserabilmente poco». Una serata in cui non c'è un reciproco interesse si conclude, la maggior parte delle volte, con una mano sui fianchi, poi un sentiero tutto in discesa. Spogliarsi, a partire da quel momento, diventa banale. Toccarsi, meccanico. E cosa rimane della serata? Un attimo insignificante, un breve istante di appagamento. Questo è quello che succede, oggi, nel mondo virtuale e non solo. Cerchiamo l'anima gemella su Tinder, Badoo, Snapchat, Pinterest, nascondendoci dietro un nickname e una foto. É possibile l'amore virtuale? Indubbiamente, due persone possono “piacersi”, decidere di vedersi, uscire insieme fino a quell'attimo fuggente. Così come, dietro a una scrivania o un computer, può nascere una simpatia istintiva, una sintonia fatta sugli interessi in comune. Ma questo amore digitale, funziona? Il finale più scontato di questo “film” virtuale è la mancanza di sincerità da parte di uno dei due. Subentra il gioco dell'apparire, del postare foto che non ti appartengono, di scrivere cose sul tuo conto del tutto fittizie. Apparire versus Essere, potrebbe essere il titolo del film. Un mondo di finzioni che sfocia, la maggior parte delle volte, nella più grande delle disillusioni. «Sei diverso da come mi aspettavo», dice spesso il disingannato. All'incontro reale, il mondo fatato dell'attesa si frantuma come una bolla di sapone. Esiste, poi, il lupo cattivo, quello che si traveste da agnello, che ci fa innamorare, per poi cancellarci con un semplice tocco di mouse. Colui che ci fa soffrire, che ci inganna, interessato, nel migliore dei casi, a o a una foto osé. Alla fine di tutto questo, cosa rimane? Nulla, se non un castello di sabbia, il racconto del proprio fallimento, l'amara illusione che l'amore in chat, forse, non esiste. Si può sopravvivere alla fisicità dell'incontro, ma instaurare un rapporto nella vita reale è cosa assai complessa. Tutto questo è facile, banale, basta un clic. L'amore virtuale diviene, pertanto, un'esperienza totalizzante – in un primo momento – che finisce, la maggior parte delle volte, per stritolarti. Un labirinto pericoloso,dal quale è difficile uscirne. E poi c'è quella parola complessa, forse oggi dimenticata, che si chiama amare o, per usare una parola meno forte, provare delle emozioni. Oggi scordiamo, noi essere umani, che abbiamo, o dovremmo avere, dei sentimenti. L' amore non è un gioco. Amare significa, anzitutto, dare tutto per la persona a tuo fianco. Amare non significa spogliarsi. É qualcosa di diverso. Un mondo in cui i discorsi non intrigano e basta. Non ci si spoglia solo dei vestiti. Si deve accendere un motore dentro, una fiamma, qualcosa che ti da il desiderio di rivederla. Qualcosa che ti alzi, e pensi a lei. Le dici una parola, e ti chiedi: come reagirà adesso? É un gioco a svelarsi poco a poco, fino a quando nasce la coppia. E chi è l'amata? La persona che puoi dirgli che hai bisogno di un abbraccio, che sei preoccupato per qualcosa. Colei a cui puoi svelare le paure che ti porti dentro, raccontare del sogno che fai frequentemente, spifferare un progetto, confidare un segreto. Una persona partecipe delle tue emozioni. Una persona che, nelle difficoltà, la risollevi prendendola per mano, lottando insieme per qualcosa. Amare significa svegliarsi la mattina dopo e accorgersi che ci siamo addormentati parlando, ridendo e scherzando; uscire sotto la pioggia e prendere una brioche calda, svegliarsi la notte se lei sta male, correre a salvarla sotto una tormenta di neve, fare un mare di chilometri se lei ha una difficoltà. Amare è dare il meglio di sé senza essere mossi dal bisogno di alleviare la propria solitudine. Significa comprendere i suoi limiti, senza calpestare la propria anima. Renderla la tua principessa, dicendo al momento giusto “ho sbagliato”. Amare significa sorprenderla con un pensiero originale. Amare è complesso Non è da tutti. Indubitabilmente, non è per tutti. Bibliografia A.Schopenhauer, Il mondo come volontà e rappresentazione E.Flaiano, Melampus M.Grad, La principessa che credeva nelle favole S.Cautero, Love in Chat J.Cocteau, ll bell’indifferente Sitografia https://www.tumblr.com Immagini tratte da:
- 1, www.ciaoamigos.it - 2,patataridens.wordpress.com - 3,www.pxleyes.com
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Novembre 2020
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