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9/1/2017

Un europeo a capo dell’ONU

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Non succedeva dal 1982, ma la notizia è passata quasi sotto silenzio. Conosciamolo meglio
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di Alessandro Ferri


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Il primo gennaio scorso, ha assunto la carica di Segretario Generale delle Nazioni Unite António Manuel de Oliveira Guterres, politico portoghese già Alto Commissario per i Rifugiati dal 2005 al 2015. Si tratta di una notizia importante per noi europei, visto che l’ultimo Segretario Generale del vecchio continente fu l’austriaco Kurt Waldheim, in carica dal 1972 al 1981. Il precedente Segretario, l’ottavo, è stato il sud-coreano Ban Ki-moon, con due mandati iniziati il I gennaio 2007.
Guterres ha una storia politica interna alla socialdemocrazia europea: di formazione cattolica, con la Rivoluzione dei Garofani (25 aprile 1974) si è avvicinato al
Partido Socialista, di cui è stato Segretario dal 1992 al 2002; ha inoltre rivestito la carica di premier del proprio paese dal 1995 al 2002. Tra il 1999 e il 2005 è stato anche Presidente dell’Internazionale Socialista, l’unione mondiale dei movimenti di ispirazione socialista e laburista. Nessun Segretario dell’ONU prima di lui era già stato capo di governo, ed essendo nato il 30 aprile 1949 è anche il primo ad essere nato dopo l’istituzione delle Nazioni Unite.
La sua elezione è avvenuta a seguito di una serie di dibattiti pubblici in cui i rappresentanti dei singoli stati hanno rivolto ai candidati delle domande su come intendevano impostare il proprio mandato. Visto che ci si aspettava l’elezione di un europeo – dopo un Segretario americano (
Javier Pérez de Cuéllar, peruviano, tra il 1982 e il 1991), due africani (Boutros Boutros-Ghali, egiziano, tra il 1992 e il 1996, e Kofi Annan, ghanese, tra il 1997 e il 2006) e un asiatico (appunto Ban Ki-Moon) – i candidati erano in prevalenza europei: Srgjan Kerim (macedone), Vesna Pusić (croata), Igor Lukšić (montenegrino), Danilo Türk (sloveno), Irina Bokova (bulgara), Natalia Gherman (moldava), Helen Clark (neozelandese) e ovviamente Guterres. La scelta del portoghese ha confermato la fortuna dei candidati lusitani nelle istituzioni internazionali: il suo successore alla presidenza del Portogallo, José Manuel Durão Barroso, è stato Presidente della Commissione Europea dal 2004 al 2014, e dall’anno scorso è presidente della banca d’affari Goldman Sachs.
L’elezione di Guterres avviene in un momento drammatico per l’ONU: la guerra in Siria, in particolare, pone degli interrogativi cui la struttura farraginosa dell’istituzione difficilmente può dare risposta. Dalla sua, l’esperienza al Commissariato per i Rifugiati, coincisa con una fase della storia recente segnata come mai prima dal fenomeno migratorio (in Italia ne conosciamo bene le conseguenze).

A seguito dell’insediamento, Guterres ha pubblicato un videomessaggio in cui sintetizza le proprie aspettative per il 2017:


«Nel mio primo giorno da Segretario Generale delle Nazioni Unite, una domanda pesa nel mio cuore. Come possiamo aiutare milioni di persone coinvolte nei conflitti, che soffrono profondamente in guerre che non sembrano avere fine? I civili sono schiacciati da una forza letale. Donne, bambini e uomini sono uccisi e feriti, allontanati con la forza dalle proprie case, privati di tutto e resi indigenti. Perfino gli ospedali e gli aiuti umanitari sono colpiti. Nessuno vince in queste guerre; tutti perdono. Miliardi di dollari sono spesi per distruggere società ed economie, alimentando un ciclo di diffidenza e paura che potrebbe durare per generazioni. Intere regioni sono destabilizzate e la nuova minaccia del terrorismo globale ci colpisce tutti.
In questo primo giorno dell’anno, chiedo a tutti voi di avere un buon proposito condiviso: mettere la pace al primo posto. Rendiamo il 2017 un anno in cui tutti noi – cittadini, governi, leader – ci sforziamo di superare le differenze. Dalla solidarietà e dalla compassione nelle nostre vite quotidiane, fino al dialogo e al rispetto oltre gli steccati politici, dai cessate il fuoco sui campi di battaglia al compromesso per tavoli negoziali che raggiungano soluzioni politiche: la pace deve essere il nostro obiettivo e la nostra guida. Tutto ciò che ci sforziamo di raggiungere come famiglia umana – dignità e speranza, progresso e prosperità – dipende dalla pace. Ma la pace dipende da noi. Mi rivolgo a voi per unirvi a me nell’impegno per la pace, oggi e ogni giorno. Rendiamo il 2017 l’anno della pace».

Le aspettative sono altissime, soprattutto se consideriamo la debolezza dell’ONU nel risolvere le controversie internazionali, ruolo per cui era nata. Ma ci piacerebbe tanto credergli.


Immagini
  • L’immagine di copertina è tratta da Kremlin.ru, CC BY 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=53485723.

Approfondimenti
  • Un ritratto di Guterres scritto da Marie Bourreau, riportato in traduzione da Internazionale: http://www.internazionale.it/notizie/marie-bourreau/2016/10/06/antonio-guterres-segretario-generale-onu.

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