![]() “L’arte è comunicazione”. Alla veneranda età di 75 anni, con una carriera di più di mezzo secolo alle spalle ma forgiato nell'animo dalla freschezza di un ragazzino il grande fotografo nostrano Oliviero Toscani non avrebbe potuto impersonare meglio questa realtà come fatto durante il workshop, che si è tenuto a Pisa lo scorso venerdì 4 marzo all'interno della suggestiva location della Sala degli Arazzi di Palazzo Reale. Patrocinato dalla neonata Alma Artist Academy, l'Accademia di Belle Arti con sede in via Santa Maria, l'incontro con il maestro milanese è avvenuto a margine di un lungo Open Day che ha aperto i battenti sin dalle 9 del mattino. Anche senza l’ausilio dell’arte che più gli appartiene, la fotografia, Toscani è riuscito a rappresentare con la potenza delle sue parole la situazione odierna dell’arte italiana. “Siamo in un momento di menopausa culturale tremenda” egli ha tuonato ponendo l'attenzione su un'Italia attuale governata dalla mediocrità, da un potere che guarda soltanto al profitto, dove tutto è omologazione privata di quella fondamentale sovversione che alimenta lo spirito dell'artista. Gli artisti, gruppo ristretto di pochi nella società, posseggono una naturale inclinazione a sfidare il “già fatto”, a costo di remare contro i dettami impartiti dal creativo tout court, ossia Dio. Secondo la sua esperienza, le due caratteristiche basilari che fanno un vero artista corrispondono alla sincerità nell'esprimere se stessi senza lasciarsi manipolare dall'esterno e alla perseveranza nel mettere in dubbio schemi e situazioni apparentemente indistruttibili. ![]() Quale significativo aiuto può giungere allora in tal senso dalla frequentazione di scuola, di un’accademia? Nient'altro che lo stimolo a portare avanti il coraggio di dubitare, perché non c’è creatività senza insicurezza. “La creatività è un surplus di energia, intelligenza e sensibilità. È quella possibilità che sta tra il vostro cuore e il vostro cervello”. La creatività deve essere una genesi, bisognosa di energia e discussione continua, deve essere una forza innovatrice e disturbante, visionaria e svincolata da soffocanti norme di mercato. E d'altra parte l’arte, “la più grande forma di comunicazione”, ha l'obbligo di andare aldilà dei profitti e degli interessi economici del committente, che al termine di un lavoro riuscito riceve un arricchimento spirituale. Come suo fine ultimo l'arte deve documentare la condizione umana, perché colui che si limita all’estetica non può essere ritenuto un artista, ma solo un mediocre. E lungo questa direzione la fotografia diventa memoria storica della realtà, uno strumento dalle potenzialità enormi ma oggi abusate in modo assurdo. Toscani si è rivolto in primis ai giovani puntando in particolare il dito contro la “tossicodipendenza tecnologica” che rischia di ammazzare sul nascere la creatività al pari del potere politico ed economico che piega l'arte e gli artisti ai suoi guadagni senza tutelarli in alcuna maniera. Immagini tratte da: immagini proprie degli autori
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Novembre 2020
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