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22/8/2016

Che SIA la volta buona?

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Il Sostegno all’inclusione attiva: primo passo di una lotta serrata alla povertà o slogan elettorale?
di Alessandro Ferri
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di Alessandro Ferri
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La scorsa settimana vi ho dato una panoramica della situazione della povertà nel nostro paese, ricordando che sono stati approvati di recenti due provvedimenti sul tema, in attesa dell’elaborazione di una legge organica sulla povertà riguardante l’atteso “reddito di inclusione”. In effetti di quest’ultimo possiamo dire poco, se non che dovrebbe distinguersi dal “reddito di cittadinanza” proposto dal Movimento 5 Stelle, in quanto si rivolgerebbe solo ai più poveri e non anche a chi si trova a rischio povertà. Ma al momento, possiamo parlare solo di quello che è stato discusso e votato in Parlamento.
Il primo provvedimento è la cosiddetta “legge Gadda” sugli sprechi alimentari. Il secondo, che entrerà in vigore a settembre, si chiama Sostegno all’inclusione attiva (SIA) e si rivolgerà a un numero potenziale di 800.000 italiani. Introdotto in via sperimentale dal governo Letta nel 2013 in alcune grandi città, viene oggi esteso all’intero territorio nazionale. Per il SIA sono stati stanziati 750.000 euro per il 2016 e 1 miliardo per il 2017. Formalmente, si tratta di un contributo mensile medio di 320,00 €, associato ad un progetto personalizzato di inclusione sociale, elaborato con la collaborazione degli enti locali, dei servizi territoriali (scuole, ASL, centri per l’impiego) e del volontariato. Il progetto spingerà i soggetti adulti a ricercare un lavoro e a permettere ai figli di ricevere le vaccinazioni obbligatorie e di rispettare la frequenza scolastica.

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Un manifesto di Occupy Wall Street
Possono fare richiesta del SIA, attraverso un modulo disponibile in Comune, i cittadini italiani o comunitari con un ISEE pari a 3000 € o meno, purché nel nucleo familiare viva un minorenne, un disabile o una donna in stato di gravidanza. Se rispondono ai requisiti elencati, possono fare domanda anche i cittadini stranieri residenti in Italia da almeno due anni e in possesso del permesso di soggiorno. Il beneficio economico viene attivato entro 60 giorni; entro tre mesi (due da novembre 2016) dal ricevimento del primo assegno, dovrà essere attivato il progetto personalizzato, per almeno il 50% dei beneficiari del sussidio.
Anche laddove sussistano i requisiti indicati, la concessione del SIA è comunque sottoposta ad un punteggio attribuito sulla base della situazione economico-lavorativa e dei carichi familiari. Tale aspetto deriva dal fatto che non sempre l’ISEE può descrivere in modo accurato la situazione di una famiglia, e per poter favorire i nuclei con figli piccoli, genitori soli o soggetti con disabilità gravi. Su un punteggio massimo di 100 punti, solo chi supera i 45 ottiene il sussidio.
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Non possono ricevere il SIA coloro che ricevono più di 600 euro mensili di altri sussidi previdenziali, nonché chi riceve l’assegno di disoccupazione. Sono esclusi anche i nuclei familiari in cui un componente abbia immatricolato di recente un autoveicolo di cilindrata superiore a 1300 cc o un motoveicolo di cilindrata superiore ai 250 cc.
L’erogazione del SIA avviene attraverso una carta prepagata del circuito Mastercard, utilizzabile anche negli uffici postali per pagare le bollette (va ricordato che il SIA comporta l’attivazione della tariffa elettrica agevolata). In alcuni negozi e farmacie convenzionate, tale carta farà ottenere uno sconto del 5% (esclusi i medicinali o i ticket sanitari). La carta non dà diritto al ritiro di danaro. La cifra indicata, pari a 320 € per le famiglie di 4 persone, sarà erogata in una soluzione unica ogni due mesi.
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Le associazioni riunite nell’Alleanza contro la povertà (Banco Alimentare, Save The Children, ACLI, Caritas ecc.) hanno definito il SIA “un deciso passo in avanti” anche se ancora “non soddisfacente”, in quanto provvedimento dai requisiti molto stretti. Il presidente dell’INPS Tito Boeri, invece, ha affermato che il provvedimento approvato ha “perso pezzi [rispetto alla formulazione iniziale], lasciando dubbi su come finanziare la misura”. Il Movimento 5 Stelle ha parlato di un “riciclo della social card del governo Berlusconi”, mentre Ileana Piazzoni e Anna Giacobbe, le deputate PD relatrici del ddl, hanno dichiarato che:
 
L’avvio dell’estensione del Sia rappresenta un passaggio fondamentale per sostenere concretamente le persone in maggiore difficoltà e permette di anticipare nella pratica concreta il futuro funzionamento del Reddito di Inclusione [...]. Siamo consapevoli della necessità di aumentare le risorse da destinare a questo fondamentale obiettivo, ma esprimiamo la nostra soddisfazione per l'avvio di un percorso concreto che siamo certe possa dare ottimi risultati se sostenuto adeguatamente nella sua concreta attuazione.
 
Cercando di rimanere su un piano obiettivo, appare chiaro che il SIA rappresenta uno strumento modesto, ma che intende affrontare la questione della povertà direttamente, per la prima volta da anni. La legge delega sulla povertà in discussione in Parlamento dovrebbe incidere in modo ben più evidente, proponendosi come strutturale (cosa che il SIA non è). La speranza è che la legge delega nasca da un dialogo efficace e proficuo tra i partiti maggiormente rappresentati, PD e M5S, abbandonando per una volta le contrapposizioni elettoralistiche in favore di una riforma che cambi veramente le cose. Non ci guadagnerebbe solo il 10,4% degli italiani (i poveri relativi, come abbiamo visto la settimana scorsa), ma tutti noi.

Fonti e approfondimenti
- Il SIA nell’accurata pagina del Ministero del Lavoro, http://www.lavoro.gov.it/temi-e-priorita/poverta-ed-esclusione-sociale/focus-on/Sostegno-per-inclusione-attiva-SIA/Pagine/default.aspx;
- Il REIS (reddito d’inclusione sociale) proposto dall’Alleanza contro la povertà, http://www.redditoinclusione.it/dati-istat-su-poverta-in-italia-nel-2015/.
- Un documentato intervento di Roberto Ciccarelli sul Manifesto, http://ilmanifesto.info/alla-camera-continua-la-tragedia-degli-equivoci-sul-reddito-minimo/.
 
Immagini tratte da: 
·Un negozio di frutta in Belgio, foto di Jean-Pol GRANDMONT - Opera propria, CC BY 3.0
·Gli schemi sono tratti dal vademecum del Governo, http://www.lavoro.gov.it/temi-e-priorita/poverta-ed-esclusione-sociale/focus-on/Sostegno-per-inclusione-attiva-SIA/Documents/Come-funziona-il-SIA.pdf

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