Professore di Igiene e Medicina Preventiva all’Università di Pisa dal 2016, precedentemente ha lavorato come ricercatore e professore associato presso l’Università di Bari oltre ad aver concluso un’esperienza di circa dieci anni a Stoccolma presso l’ECDC (Centro Europeo per la Prevenzione delle Malattie), l’agenzia dell’Unione Europea preposta al monitoraggio delle malattie infettive. Nel tempo libero è stato co-autore di un capitolo della sesta edizione di ‘Vaccines’, un bignami di sole 1500 pagine dal costo di 500 dollari scritto da tre medici statunitensi (non sappiamo se prezzolati da Big Pharma o meno). Un tale curriculum, dicevamo, non osta alla linearità dell’esposizione del professore, che si dimostra una persona disponibile oltre quanto fosse lecito attendersi.
Professore, iniziamo dalle basi più elementari. Che cos’è un vaccino? Un vaccino è un prodotto biologico: in esso sono contenuti gli antigeni, ovvero microrganismi o parti di essi che, una volta somministrati ad un soggetto, ingenerano la risposta immunitaria del suo corpo. […] Non sarebbe il caso di rendere coercitivo l’obbligo di vaccinazione per il personale medico, impedendo ai non vaccinati di lavorare in strutture sanitarie, e ancor più per i bambini, subordinando l’accesso a scuole e asili al corretto adempimento delle vaccinazioni? L’obbligo è declinabile in differenti modi. In Australia ad esempio è prevista l’esclusione dall’assicurazione sanitaria per chi sceglie di non vaccinarsi. Loro dicono: non ti vaccini? Allora ti curi a pagamento da solo. È una coercizione indiretta che però funziona. Negli Stati Uniti ci si può sottrarre alla vaccinazione dichiarando espressamente al medico la volontà di non vaccinarsi e i motivi di tale scelta, ed è impedito l’accesso alle scuole per i bambini non vaccinati. Diventa così impossibile sottrarvisi. Bisogna parlare quindi di incentivi e disincentivi, non di obbligo. Perché i genitori non vaccinano i bambini? Io non credo che si possa ridurre tutto alla diffusione di Internet. No, infatti non è solo quello. Premettiamo: la stragrande maggioranza dei genitori vaccina i propri figli, siamo comunque intorno al 90%. …però colpisce la diminuzione degli ultimi anni, dal 95% al 90%. Non è assurdo? C’è un motivo sociologico. Abbiamo genitori molto informati che però vivono un periodo storico di enorme sfiducia nelle istituzioni, che travolge tutto ciò che viene visto come “sistema”, e quindi indistintamente professori, medici, politici. […] Quali sono i reali rischi di un vaccino? I rischi sono ben conosciuti dalla scienza. In un soggetto sano, come ogni medicinale, un vaccino ha degli effetti collaterali molto accettabili. […] L’argomento dei vaccini è tristemente importante: è singolare che uno dei traguardi migliori della scienza medica, che insieme agli antibiotici ha contribuito a raddoppiare l’aspettativa di vita nel mondo nell’ultimo secolo, sia messo oggi in discussione. Ci sono esempi, però, che parlano da soli: forse molti ignorano che a causa del vaiolo, nel XX secolo, sono morte oltre 300 milioni di persone. A seguito di una massiccia campagna di vaccinazione portata avanti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’ultimo caso al mondo registrato si è avuto nel 1977. Da allora la malattia è stata eradicata, ovvero è letteralmente scomparsa dalla faccia della Terra, primo caso nella storia. Oggi, infatti, il vaccino contro il vaiolo non esiste più. E questo è forse lo scopo ultimo, fondamentale, di un vaccino: serve a fare a meno di esso. Per approfondire maggiormente la questione, a questo link troverete la versione integrale dell'intervista.
1 Commento
Salvatore
24/2/2019 23:22:41
in sostanza, secondo il Prof. Lopalco i genitori contrari ai vaccini sarebbero vittime della loro sfiducia nel sistema. Non è così Prof. La sfiducia non centra nulla. Ma sempre ammesso che di sfiducia dovessimo parlare, questa è nei confronti di persone come Lei, reo di aver tenuto un dibattito all'università dove ha dichiarato che i vaccini non sono sperimentali ma sicuri in quanto testati su migliaia di bambini volontari. Ciò a prescindere, ribadisco, che la sfiducia, della quale lei gode da parte mia e di molti altri, non centra nulla con chi come me è contrario ai vaccini. Lei e i suoi colleghi dovete sforzarvi di capire che la scienza farmacologica è un campo dove i fallimenti e cambi di rotta si registrano a migliaia. Non sta a me elencarle le migliaia di farmaci che nel tempo hanno dimostrato di arrecare più danni dei benefici, e che per questo sono stati ritirati dal commercio. Prenda ad esempio la più famosa e venduta delle Aspirine. Lei sa benissimo che fine indecorosa abbia fatto quel farmaco che ha sbancato le vendite anche delle caramelle golia. Quindi in un contesto farmacologico di continue incertezze e fallimenti credo, anzi, sono certissimo, che la prima regola da rispettare sarebbe quella di lasciare ad ogni individuo la libertà di ciò in cui vuole credere. Finchè ci sarà gente come lei che continuerà a propagandare false certezze sulle vaccinazioni, ci sarà chi come me considera l'ipotesi di informarsi per conto proprio. Se vuole le racconto io la storia VERA delle vaccinazioni di massa, con documenti alla mano, non con gli slogan ( elettorali) che lei e altri propagandate per infondere l'idea che siate i portatori e difensori della verità. Di balle sulle vaccinazioni ne raccontate tante, troppe, quindi come pretende che non vi sia chi si informa sui fatti a prescindere da ciò che raccontate voi. Le faccio un unico esempio concreto ( ne avrei a migliaia): gli ultimi casi di poliomielite in Italia si sono registrati intorno agli anni 80. In un decennio circa si sono registrati esattamente nove casi di polio, con conseguente infermità dei poveri soggetti interessati ( dati Istat). Tutte nove casi è stato appurato per certo, da voi scienziati, essere derivati dalla vaccinazione stessa inoculata ai soggetti. Lei sa che sto riportando una notizia assolutamente reale. Quello che forse anche le ignora è che negli anni 50, il giorno in cui al governo si decise se approvare la vaccinazione di massa con il vaccino Sabin o il Salk, ci fu una rissa tra due fazioni di deputati, Una delle due sosteneva la tesi di alcuni scienziati secondo i quali il Sabin poteva causare la polio anzichè contrastarla. Prevalse, purtroppo, la fazione che invece sosteneva che quella fosse una bufala di scienziati incompetenti. Se vuole glielo mando via e.mail il giornale ( corriere della sera) dove si riporta in prima pagina, a caratteri cubitali, questa notizia. Ebbene, caro Prof. esperto di vaccini, ci sono voluti 40 anni e trecento milioni di bambini vaccinati prima che la OMS riconoscesse la pericolosità del Sabin. In conclusione, caro professore, le consiglio di chiedere al buon Dio una proproga sul suo destino di morte, affinché la faccia campare almeno 300 anni, in modo tale che abbia maggior cognizione di causa nell'asserire certezze che < scientificamente > non è in gradi di asserire. Se lei è convinto del fatto suo ci rimanga, ma sopratutto si vaccini i suoi di figli ( sono tra quelli volontari delle sperimentazioni vaccinali ? ).
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