La vittoria di Khan alle comunali di Londra: l’ultima speranza per il Labour?
Giovedì scorso si sono svolte nel Regno Unito le elezioni amministrative: un appuntamento molto atteso, in grado di rivelare l’andamento del governo Cameron e l’appeal del rinnovato partito laburista di Jeremy Corbyn. Nonostante i risultati non abbiano affatto premiato la linea neo-marxista di Corbyn (con un impensabile terzo posto in Scozia, un tempo “rossa” da cima a fondo), i laburisti sono riusciti a riprendersi la poltrona di sindaco di Londra: Sadiq Khan, candidato di origini pachistane, ha infatti conquistato il 44% delle prime preferenze e il 57% delle seconde, superando nettamente lo sfidante conservatore Zac Goldsmith.
[Un piccolo chiarimento: nel sistema elettorale di Londra non esiste il concetto di “ballottaggio”. Si vota una volta sola, ma dando due preferenze: la prima al candidato preferito, la seconda al “secondo preferito”. In questo modo, se al momento dello scrutinio il candidato più votato non supera la maggioranza del 50% - com’è accaduto venerdì - si eliminano tutte le schede per gli altri candidati e si sommano prime e seconde preferenze dei due rimasti in corsa.]
Il nuovo sindaco ha 45 anni e fa l’avvocato. Figlio di un autista di autobus e di una sarta, fa parte della Camera dei Comuni (carica non incompatibile con quella di sindaco, nel Regno Unito) dal 2005 ed è stato Ministro delle Comunità Locali e Ministro dei Trasporti nei governi laburisti di Gordon Brown (2007-2010). È musulmano praticante: aspetto significativo e che è stato più volte usato contro di lui durante la campagna elettorale, visto che il 7 luglio 2005 la città di Londra fu vittima di attentati suicidi di matrice islamica che provocarono 56 morti.
Quanto alle sue posizioni politiche, sono decisamente progressiste per quanto riguarda l’edilizia popolare, i trasporti e i diritti civili. Ecco quattro dei dieci punti del suo programma, che traduco dal suo sito ufficiale:
Il suo principale sfidante (ma in tutto i candidati erano 12, compreso quello del Partito della Cannabis) Goldsmith ha ottenuto il 35% delle prime preferenze e il 43% delle seconde. Di famiglia aristocratica, Goldsmith ha quarantun anni e un patrimonio personale tra i 300 e i 400 milioni di euro. Ha importanti trascorsi in organizzazioni ambientaliste e idee liberali non sempre coincidenti con quelle del suo partito (per esempio è contrario all’ampliamento dell’aeroporto di Heatrow), un po’ come il sindaco uscente, il conservatore Boris Johnson.
Alla guida della capitale britannica negli ultimi otto anni, Johnson è una figura molto singolare del Partito Conservatore (i Tories). Laureato in storia e giornalista di professione, è noto per la sua vastissima cultura quasi quanto per la sua bizzarra acconciatura (un Trump ante litteram, oserei dire). Nel 2008 riuscì a prendere il posto di Ken Livingstone, laburista e sindaco della città da due mandati (cioè da quando esiste la figura del Mayor of London).
Benché nessuno dei due fosse candidato a queste elezioni, entrambi hanno fatto parlare di sé negli ultimi tempi. Livingstone, noto anche come “Ken il rosso” (il che vi lascia intendere come si posiziona all’interno del Labour), si è fatto notare per alcune dichiarazioni infelici su Israele e Adolf Hitler (!), al punto da essere stato sospeso dal partito per evitare ulteriori disastri. Johnson, al contrario, si muove ormai verso traguardi nazionali, avendo conquistato il 7 maggio 2015 il seggio parlamentare di Uxbridge and South Ruislip, collegio elettorale londinese che vota conservatore da una vita. Ora che è anche alla Camera dei Comuni, Johnson si propone come uno dei più significativi esponenti dei Tories, guidando per esempio il fronte anti-europeo per il prossimo referendum sulla permanenza del Regno Unito nell’Unione Europea (ne parleremo a breve su queste pagine). Ma i suoi otto anni da sindaco verranno difficilmente dimenticati: nelle fonti troverete alcuni efficaci compendi delle sue bizzarre dichiarazioni, tra cui:
«My chances of being PM are about as good as the chances of finding Elvis on Mars, or my being reincarnated as an olive» «Le mie possibilità di diventare Primo Ministro sono buone quanto trovare Elvis su Marte o reincarnarmi in un olivo»
Il singolare modo di intendere il calcio di Johnson durante una partita benefica del 2006.
Da questa settimana, finisce l’era Johnson ed inizia quella di Sadiq Kahn. Resta da chiedersi se il neo-sindaco, espressione di una società in profondo cambiamento, possa riuscire nell’obiettivo di rendere il vastissimo abitato di Londra, con i suoi 8.538.689 di cittadini, la “città più giusta” di cui parla il suo programma. Non solo: Khan ha sulle spalle anche il futuro del proprio partito, ormai in grandissima crisi. Ce la farà? È proprio il caso di dirlo: good luck, mayor.
Fonti e approfondimenti
Immagini tratte da:
Sadiq Kahn, dal suo profilo twitter Zac Goldsmith, da Wikipedia Italia, lavoro derivativo di Annie Mole dalla foto dell’utente Busillis Zac_Goldsmith_KewGardens.jpg: Zac_Goldsmith_KewGardens.jpg, CC BY 2.0, voce "Zac Goldsmith" Boris Johnson, da Wikipedia inglese, immagine del fotografo dell’Ambasciata Americana a Londra - https://www.flickr.com/photos/usembassylondon/19279447599/, Pubblico dominio, voce "Boris Johnson" Ken Livingstone, da Wikipedia inglese, immagine del Forum Economico Mondiale scattata a Davos nel 2008, CC BY-SA 2.0, voce "Ken Livingstone" Johnson che gioca a calcio, animazione gif ricavata dal video https://www.youtube.com/watch?v=iWIUp19bBoA.
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Novembre 2020
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