Perché è fondamentale l’engagement dei Millennials nel processo democratico
I Millennials o generazione Y sono quella fascia di popolazione, nata tra il 1980 ed il 2000, che rappresenta il 30% della popolazione mondiale e che potrebbe conquistare una porzione considerevole di potere decisionale. Una generazione in stretta connessione con il mondo tecnologico, ed è proprio la continua interazione che la distingue dalle altre.
È la generazione più indefinita che esista: i più giovani sono nati nell’epoca dei social media, gli altri li hanno scoperti col tempo, ma entrambi non riescono a farne più a meno e questo approccio ne influenza le scelte e gli interessi non solo in termini di gusti, consumi, ma incidendo anche sugli orientamenti, le scelte individuali, le idee. È una generazione che ha un infinito potenziale. Ecco perché recenti studi, soprattutto quelli anglo – americani sono sempre più interessati all’engagement of Millennials. Ogni singolo voto conta nel processo democratico e lo è ancora di più se consideriamo l’importante gap generazionale del mondo politico, dove la media si assesta sui 58 anni. Gap che influenza negativamente i giovani qualificandosi come “altro” rispetto al mondo di cui dovrebbero, invece, sentirsi i principali attori. Si pensi al referendum sulla Brexit quando i Millennials, soprattutto londinesi, piangevano dopo il risultato, perché la volontà europea, comunitaria, bisognosa d’integrazione, si era vista completamente calpestata da quella conservatrice, tradizionalista e vincitrice. Vecchia. Una generazione che si percepisce come invisibile, quando un tempo era proprio quella che accendeva la miccia della rivoluzione culturale e politica. L’allarme è evidente e in Italia si concretizza nel bisogno, se non vera necessità, di emigrare all’estero, nel disimpegno politico, nell’astensione elettorale; ma il trend può e deve essere invertito, perché è una generazione che può cambiare lo status quo. Se è vero quanto detto in questi giorni da Mario Draghi, Presidente della BCE, secondo cui la crescita economica è presente non solo in Europa, ma anche in Italia allora questa crescita deve riguardare anche e soprattutto la generazione Y. È fondamentale che i policymakers coinvolgano i Millennials, all’interno delle istituzioni democratiche e del processo democratico, perché impedire una partecipazione coesa dei giovani, ostacolando l’accesso al mondo della politica e democrazia mortificandone le speranze, significherebbe negare qualsiasi forma di progresso. Un modello interessante di engagement, esposto durante il World Forum for Democracy 2017, tenutosi a Strasburgo, è quello americano: rendere partecipi i giovani attraverso attività sociali, a cui loro sono molto vicini e interessati, eventi che si focalizzino sulle relazioni, sul mondo social, al cui interno si parli anche di politica. Sviluppare attività di crowdfunding accessibili alle tasche di questa generazione, la più instabile in termini economici e di futuro. Inoltre, iniziative nell’ambito della cooperazione possono aumentare l’impegno civico e, se perseguite con costanza, avrebbero il potenziale di migliorare il livello appartenenza civica che nel lungo termine potrebbe trasformarsi in partecipazione politica. È necessario, però, che gli sforzi siano comuni: i policymakers devono tenere presente la diversità delle voci dei Millennials, voci che cercano innumerevoli risposte; ma soprattutto, i policymakers devono essere davvero convinti di voler rispondere, esplicitandone concretamente la volontà. Quella dei Millennials non è solo la generazione che vive tra un Whatsapp e un selfie su Facebook, ma è quella che spera di poter trovare un giorno una collocazione spazio – temporale nel mondo. Un engagement dei Millennials è fondamentale affinché si possa ritornare a credere in una stabilità, nel valore della comunità e nella possibilità di costruire qualcosa di duraturo. È necessario che la democrazia, da governo del popolo, riscopra l’essenza di essere governo per il popolo. E di questo i Millennials, tra uno stage non retribuito, un caffè di fretta, start – up e idee controcorrente, ne sanno qualcosa.
Fonti:
http://www.covi.org.uk/general-election-tell-us-engage-millennials-future-politics/ file:///C:/Users/Utente/Downloads/The_Civic_and_Political_Participation_of_Millennials%20(1).pdf Immagini tratte da: Immagine http://bound4life.com/wp-content/uploads/2015/01/MillennialGeneration640.jpg Immagine 2: https://horizonresourcesinc.files.wordpress.com/2015/07/millennials-info-graphic-big.png Immagine 3: http://nst.sky.it/content/dam/static/contentimages/original/sezioni/tg24/politica/2012/12/31/discorso_napolitano_fine_2012_tag_cloud_150_parole.jpg
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Novembre 2020
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