di Noemi Paradisi La Moda, apprezzata, denigrata, derisa, ma anche amata, è un organismo autonomo che coinvolge milioni di persone, il cui cuore batte ad un solo ritmo: glamour, style, cool …
Ma la moda non è solo questo, è anche storia e tradizioni, una fusione di popoli e culture. Prima dell’800 l’abbigliamento alla moda era proprietà delle sole classi abbienti, soprattutto per il costo dei tessuti e dei coloranti usati; l’abito era considerato talmente prezioso che veniva elencato tra i bene testamentari. La moda, nata dalla necessità umana correlata alla sopravvivenza di coprirsi, in realtà assunse, negli anni successivi, precise funzioni sociali atte a distinguere le varie classi. Gli stilisti hanno sempre imposto nuovi stili, trasformando nel corso della storia gli abiti della gente: si pensi ad esempio alla trasformazione della gonna negli ultimi anni, usata per mettere in evidenza nuovi aspetti femminili, come le gambe, una volta erano oggetto di scandalo se mostrate e adesso simbolo di tempi nuovi. Ecco allora che si riversa nella moda il desiderio di differenziarsi dalle generazioni precedenti, di apparire, anche all’esterno, diversi. Più legato alla psicologia è l’aspetto del mascheramento: gli abiti possono servire a mascherare lati della personalità o a mostrarli. Proprio per questi motivi si può affermare che, purtroppo, l’abito fa il monaco. La Moda è un organismo più forte di noi, ci travolge e ci scaraventa dentro al suo mondo, nel bene o nel male, ci fa sentire vivi. Immagini tratte da: pixabay
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Novembre 2020
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