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23/5/2016

Una vita eternamente contraria

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La lezione di Marco Pannella, 1930-2016
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​di Alessandro Ferri
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Giovedì 19 maggio, Giacinto Pannella detto Marco è deceduto presso una clinica privata di Roma dove era ricoverato dalla sera precedente. La morte di Pannella riveste, pur nella sua prevedibilità (aveva ottantasei anni ed era malato da tempo), un contenuto di grande attualità, per la costanza nell’impegno che ne aveva contraddistinta la carriera politica, aspetto oggi più che mai difficile da individuare nella classe dirigente del nostro paese.
L’accorato annuncio della morte di Pannella su Radio Radicale, letto dal direttore Alessio Falconio
Ricordarlo significa rievocare una persona che ha avuto i suoi limiti, e spesso un atteggiamento del tutto opportunistico, ma che non è mai venuta meno alla propria missione liberale e libertaria. A ben vedere, al di fuori dei Radicali, sono stati pochi i liberali dell’Italia repubblicana: praticamente nessuno, nella Seconda Repubblica.
ImmaginePannella era nato a Teramo il 2 maggio 1930
Se il tema dei diritti civili - cosa c’è di più attuale, a pochi giorni dall’approvazione della legge che scardina definitivamente l’idea di famiglia fondata sul matrimonio, quarantadue anni dopo il referendum del ‘74 - è stato così presente nel dibattito politico, è merito dei Radicali e del loro storico leader. La politica per come era intesa da Pannella può essere riassunta nello slogan di Radio Radicale, l’emittente che dal 1976 supplisce al servizio pubblico nel raccontare le sedute parlamentari e i convegni più rilevanti sotto il profilo politico: “conoscere per deliberare”. Senza conoscere i meccanismi della politica, il funzionamento delle istituzioni, i più intricati anfratti dei labirinti legislativi, non sarebbe possibile creare il cambiamento, e la fase declinante della Prima Repubblica è stata proprio la reificazione di questo concetto. Pannella e i suoi tanti figli - ormai dispersi ovunque nello scacchiere politico, un esempio su tutti Roberto Giachetti, candidato sindaco del PD a Roma - hanno dimostrato come solo lo studio matto e disperatissimo delle regole del gioco possa dare l’opportunità del cambiamento, seguendo una lezione che rimanda a Gramsci. Poi c’è l’aspetto folcloristico, lo sfruttamento dei mezzi di comunicazione in un’epoca in cui la TV concedeva alla politica solo lo spazio per delle austere tribune politiche cronometrate. Pannella ha anticipato di decenni Berlusconi, Renzi, Twitter e Facebook, con le sue campagne di stampa pirotecniche.

ImmagineIl 14 giugno 1984 Enzo Tortora fu eletto eurodeputato nelle liste radicali mentre era ingiustamente agli arresti domiciliari.
​Ha portato in Parlamento Leonardo Sciascia e Enzo Tortora, ma anche Ilona Staller, mischiando com’era suo solito sacro e profano, serio e faceto in un reboante comizio permanente. In parte grillo parlante, in parte scomodo rompiscatole, in parte profeta, in parte profittatore: questo e molto di più, Marco Pannella ha rappresentato un punto di riferimento per quanti credevano (o credono tutt’ora) alla politica come mezzo e non come fine. Da Gandhi, con la mediazione di Danilo Dolci e Aldo Capitini, ha ripreso i mezzi di lotta nonviolenta, che se oggi ci paiono tutto sommato comprensibili, erano inimmaginabili nell’Italia degli anni Settanta, grondante il sangue di una lotta politica che si traduceva in guerra civile.

ImmagineAnticlericale ma vicino alla Chiesa Cattolica sulla questione della fame nel mondo, Pannella incontrò Giovanni Paolo II all’inizio degli anni ‘80. Nella foto, anche la storica collaboratrice Emma Bonino.
C’è chi ha visto nelle sue alleanze con Forza Italia (1994) e con il PD (2008) dei peccati d’anzianità. Tutt’altro: si trattava di scelte perfettamente compatibili con la sua volontà di incidere, di sporcarsi le mani pur di raggiungere l’obiettivo. In Pannella si incrociavano e saldavano la scaltrezza dell’agitatore e il pragmatismo del riformista, il radicalismo del rivoluzionario e la piccineria della primadonna. Se qualche volta si è fermato ai lati della strada, era solo per vedere meglio. In fin dei conti, ha sempre seguito le parole che Pier Paolo Pasolini avrebbe dovuto pronunciare al Congresso Radicale di Firenze del 4 novembre 1975 (fu assassinato due giorni prima): dimenticare subito i grandi successi: e continuare imperterriti, ostinati, eternamente contrari, a pretendere, a volere, a identificarvi col diverso; a scandalizzare; a bestemmiare. Un programma politico non da poco.

Fonti e approfondimenti
●Il sito con le dirette e le registrazioni dell’immenso patrimonio di Radio Radicale, https://www.radioradicale.it/;
●Gli appunti per il discorso di Pasolini al XV Congresso Radicale (Firenze, 4 novembre 1975): http://www.francocenerelli.com/antologia/scandalorad.htm;
●La fotogallery di Repubblica.it sulla vita di Pannella, http://www.repubblica.it/politica/2016/05/18/foto/marco_pannella_una_vita_da_radicale_-_la_fotostoria-135212257/1/;

Immagini tratte da:
●Marco Pannella ai tempi della campagna sul divorzio, autore sconosciuto - L'Espresso, Pubblico Dominio, voce "Marco Pannella"
●Marco Pannella anziano, foto di Jollyroger, CC BY-SA 3.0, voce: Marco Pannella
●Pannella con Enzo Tortora, da wikipedia, CC BY 2.5, voce: Marco Pannella
●Pannella ed Emma Bonino con Giovanni Paolo II,da wikipedia CC BY 2.0, voce: Marco Pannella

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