E’ nelle sale italiane in questi giorni Julieta, il nuovo film di P. Almodovar, uscito il 26 maggio. Il regista spagnolo, a distanza di tre anni dalla sua ultima pellicola Gli amanti passeggeri, torna al cinema con un film che parla di donne, raccontato da una donna. La pellicola, candidata alla Palma d’Oro al Festival di Cannes, si sviluppa attraverso l’espediente narrativo della lettera-flashback di una madre, Julieta (interpretata da Adriana Uguarte da giovane e da Emma Suàrez da adulta) alla figlia Antìa (Priscilla Delgado/ Blanca Parés), nella quale ripercorre la propria vicenda esistenziale che si intreccia via via con quella di altre donne. La intravediamo giovane e bella, appena venticinquenne, professoressa di filologia classica, quando a bordo di un treno incontra casualmente Xoann (Daniel Grao), un giovane pescatore, dalla relazione col quale nascerà Antìa. Julieta ricorda la vita felice insieme al compagno, il tradimento amaramente scoperto con l’amica scultrice di lui Ava (Inma Cuesta), la perdita dello stesso a seguito di un incidente in mare, la depressione, l’aiuto della figlia Antìa e la perdita di quest’ultima che decide di intraprendere un cammino spirituale. E’ proprio quest’ultima, assente da dodici anni, l’ideale destinataria dello scritto. Julieta è il racconto personale e toccante di una donna sola che sperimenta sulla propria pelle il dolore per la perdita prima del compagno,verso il quale matura il senso di colpa, avendo Xoann deciso di andare in barca, nonostante il tempo non promettesse bene, dopo la lite che con lei aveva avuto a causa dei tradimenti con Ava e, successivamente nei confronti della figlia, alla quale si era completamente appoggiata nel periodo successivo alla perdita, sebbene fosse poco più che una bambina. La donna, attraverso le tappe più significative della propria esistenza impresse nella memoria, che diventa una sorta di lente di ingrandimento su se stessa: si vede prima giovane, felice e innamorata, ora col volto segnato dalla vita e dai suoi inevitabili dolori, che porta con dignità, senza scadere nel vittimismo. Ad eccezione di Xoann, che di Julieta è il grande amore incontrato per caso e che le cambia il destino, gli uomini nel film hanno un ruolo marginale: lo vediamo attraverso figure che rimangono sullo sfondo, come il deludente padre di Julieta (anaffettivo nei confronti della moglie malata, nonché madre di Julieta,) e Lorenzo, il nuovo compagno verso il quale non nutre un sentimento intenso come quello provato in gioventù verso Xoann, ma forse una forma d’affetto che dell’amore è un pallido e sbiadito surrogato. Un universo popolato da donne, tremendamente sole, deboli, poi forti e di nuovo deboli, ma capaci- forse troppo ottimisticamente rispetto alla realtà- di solidarizzare e di fare scudo comune al dolore, esempio ne è l’amicizia nata tra la protagonista e Ava, amante del marito. Discorso a parte per un’altra protagonista della pellicola, questa volta incorporea: l’assenza, la perdita di Antìa, che aleggia in tutta la seconda parte della pellicola e che permette a tratti a Julieta - una donna, ma prima di tutto, una madre- di respirare e di rifarsi una vita. Julieta esprime attraverso le parole della lettera quanto possa essere umanamente difficile rassegnarsi ad un dolore, molto simile ad un lutto, ma forse ancora peggiore: non ci si dà pace di fronte all’impossibilità di poter vedere la propria figlia, che è viva e lo si sa, maturando ancora una volta sensi di colpa, di rifiuto, di abbandono. Nel film il mare diventa in alcune scene il corrispettivo dell’animo della donna, legato alle vicende con il compagno. Sereno e placido panorama che Julieta gode dalla propria casa durante la giovinezza, in tempesta come presagio e causa dell’imminente morte di Xoann. Nel finale scopriremo il motivo dell’allontanamento di Antìa dalla madre e capiremo se si rincontreranno. Non vogliamo svelarvi tutto, ma vi consigliamo di andare nelle sale a conoscere e ad ascoltare Julieta! Immagini tratte da:
Immagine 1: da www.stampacritica.org Immagine 2: Il regista Pedro Almodovar alla mostra del cinema di Venezia nel 1988, da Wikipedia Italia, autore Gorupdebeanez, Opera propria, 1988, Pubblico dominio, voce “Pedro Almodovar”
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Marzo 2023
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