La pellicola d’esordio scritta e diretta da Fabio Guaglione e Fabio Resinaro è in sala dal 6 Ottobre e sta riscuotendo un successo di critica e pubblico sorprendente.
Mike è un soldato americano che sta dando il suo contributo in Afghanistan. Un giorno di rientro al campo base da una delle tante missioni quotidiane, attraversa, insieme a un altro collega, un tragitto impervio e molto pericoloso in mezzo al deserto e senza rendersene conto, i due malcapitati finiscono in mezzo a un campo minato.
Il cecchino accidentalmente mette il piede su di una mina antiuomo e in quel preciso istante per il nostro protagonista inizia un incubo inimmaginabile. Il soldato è pienamente cosciente che se alzerà il piede finirà per esplodere. Ripercorrerà tutti i momenti più importanti della sua vita e si troverà a combattere un nuovo nemico per riuscire a sopravvivere, ovvero se stesso. Pellicola di produzione americana ma scritta e diretta dai due talentuosi registi italiani Fabio Guaglione e Fabio Resinaro. I due autori gestiscono alla grande un thriller psicologico che tiene lo spettatore col fiato sospeso fino alla fine.
Durante i 106 minuti di durata del film possiamo renderci conto che Mine non è solo la storia di uno sfortunato soldato che è incappato su un ordigno esplosivo, è la storia di un uomo buono che ha rigato dritto per tutta la sua vita e adesso deve fare i conti con la paura di morire, la paura di perdere tutto quello per cui ha tanto lottato. Il terrore s’impadronisce lentamente del nostro protagonista fino a metterlo in ginocchio e qui lo spettatore può percepire tutte le debolezze dell’animo umano. Bravissimi i due italiani a cucire un ruolo ben definito e studiato all’attore statunitense Armie Hammer (The Lone Ranger, The Social Network), solido e dannatamente convincente nel ruolo del soldato che dovrà vedersela contro tutte le minacce che il nefasto deserto gli riserva. É semplicemente da ammirare il lavoro condotto dai registi, dirigono il film in maniera magistrale e giocano con le emozioni dello spettatore come se fossero due veterani del genere.
La fotografia è ben curata e grazie agli splendidi scenari che il deserto iberico gli offre, ci regalano scorci e inquadrature stupende. Ovviamente a monopolizzare la scena e l’attore protagonista, che ci regala una performance emozionante, che rende perfettamente l’idea dello stress psicologico che sta provando, facendoci capire facilmente che la vera guerra si combatte dentro la sua testa. Ancora una volta il cinema italiano dimostra che può risorgere dalla sue ceneri, grazie al talento delle nostre giovani e rivoluzionarie penne. Se il film regge alla grande è perché dietro c’è un’ottima sceneggiatura, alcuni dialoghi sono così veri che te li porti fuori dalla sala e hanno la grande caratteristica, cosa non banale visti i tempi che corrono, di farti riflettere su alcune scelte dell’uomo odierno. La nuova generazione di registi italiani, che abbiamo ammirato con Lo Chiamavano Jeeg Robot, Veloce Come il Vento o il recente Indivisibili continua a sorprenderci. Grazie al loro variegato background il duo confeziona un prodotto di alto livello artistico e assolutamente originale, privo dei rigidi dogmi che il cinema nazionale a volte impone.
Fabio&Fabio hanno centrato in pieno l’obbiettivo e sono stati in grado di dare una dimensione internazionale al nostro cinema e per questo noi li ringraziamo calorosamente. Non mi resta che consigliarvi di catapultarvi alla svelta in sala per farvi trasportare dal turbinio di emozioni di Mine, la prima super opera di questi due ragazzi che sono sicuro faranno tanta strada. Vi do appuntamento alla prossima settimana e come sempre BUON CINEMA a tutti.
Link Immagini: Locandina: www.sunfilmgroup.com Immagine1: www.martiniagitato.it Immagine2: www.Badtaste.it Immagine3: www.Bestmovie.it Immagine4: blog.screenweek.it
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Marzo 2023
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