Anno: 2016 Durata: 115 min Genere: biografico, storico, drammatico Regia: John Lee Hancock Cast: Michael Keaton: Ray Kroc Nick Offerman: Dick McDonald John Carroll Lynch: Mac McDonald Linda Cardellini: Joan Smith Patrick Wilson: Rollie Smith B.J. Novak: Harry J. Sonneborn Laura Dern: Ethel Fleming Justin Randell Brooke: Fred Turner La ricetta del successo è semplice: un menù essenziale composto da pochi gustosi prodotti, rapidità nella preparazione degli ordini e prezzi accessibili a clienti di ogni estrazione sociale. I fratelli Dick e Mac McDonald nel 1940, fondando a San Bernardino il primo ristorante McDonald’s, sembravano aver trovato la strategia giusta per seguire i ritmi di una società sempre in movimento senza dimenticare la qualità dei prodotti. Il loro leggendario locale era un’isola felice in controtendenza con un mercato popolato da chioschi con tempi d’attesa snervanti e cameriere distratte in pattini a rotelle. A rivoluzionare completamente il modo di vivere americano e non solo, tuttavia, sarebbe stato il loro incontro con il controverso Ray Kroc, che a quei tempi era uno squattrinato venditore ambulante. Michael Keaton, nei difficili panni di Kroc, con uno sguardo fisso nella telecamera, determinato e animato da un pizzico di follia introduce l’ignaro spettatore ad una storia che può essere ammirata da due prospettive diametralmente opposte, suggerite splendidamente da una regia misurata e capace come quella di John Lee Hancock. La prima è la più semplice e spontanea, alimentata da un’accurata ed astuta fotografia colorata e spensierata tendente al giallo McDonald. All’apparenza questo insolito bio-pic celebra l’ambizione e la risolutezza di un uomo nel realizzare i propri obiettivi. The Founder, in quest’ottica, si può inserire nell’inesauribile filone cinematografico dedicato all’American Dream, quello in cui tutto sembra essere possibile con un po’ di buona volontà. La storia del fenomeno McDonald’s, tuttavia, ha risvolti inaspettati e poco noti, accuratamente nascosti da decenni di hamburger e bibite ghiacciate. Il termine “fondatore” contenuto nel titolo, infatti, non si riferisce a nessuno dei due fratelli che danno il nome alla catena di fast-food più celebre al mondo, bensì a Kroc, colui che in pochi anni portò al grande successo l’interno franchising. Cosa inventò quest’uomo? Assolutamente niente. Mosso dal desiderio di affermarsi, anno dopo anno, con prepotenza ed un po’ di arroganza rese sua la formula dei due fratelli statunitensi trasformando un piccolo ristorante in una multinazionale che sfama l’1% della popolazione mondiale. Questo film ricorda, quindi, che per ogni figura che è riuscita a realizzarsi esistono altrettanti delusi e sconfitti. Davanti alle due facce della medaglia del successo, lo spettatore si divide tra l’ammirazione e il disgusto per un uomo così brillante ed allo stesso tempo spietato. Solo un attore magnetico come Michael Keaton, ormai pienamente in forma dopo il ritorno con Birdman, può dare vita con maestria ad una figura così complessa ed ingannevole. La riuscita di questa pellicola è da attribuire anche ad una solida sceneggiatura curata da Robert D. Siegel che, parola dopo parola, non tratteggia banalmente il ritratto di un uomo e del suo impero ma analizza le trasformazioni di una società che, dopo due terribili conflitti mondiali, è alla ricerca di nuovi punti di riferimento ed orizzonti da ricercare con uno slancio ottimistico verso il futuro. Poco importa se i traguardi vengono raggiunti con mezzi che potrebbero essere considerati meschini: il successo è tutto.
0 Commenti
Lascia una Risposta. |
Details
Archivi
Giugno 2023
Categorie |