Australia, 1919: la prima guerra mondiale è finita. Un agricoltore rabdomante di nome Joshua Connor (Russell Crowe) intraprende un viaggio alla ricerca dei suoi figli dati per morti in battaglia a Gallipoli, in Turchia, dove ha avuto luogo una delle battaglie più sanguinose della prima guerra mondiale. Joshua sa ascoltare la terra, sa trovare l'acqua nelle sue profondità eppure, trovare i suoi figli in quel luogo ostile è molto complicato. Gli unici che cercano di aiutarlo sono il piccolo Orhan e sua madre Ayshe, bellissima donna turca vedova di guerra (Olga Kurylenko), proprietaria dell'albergo in cui Connor alloggia. Finché un ufficiale dell'Esercito turco gli restituisce la speranza: uno dei suoi figli potrebbe essere vivo. Crowe, per la prima volta nelle vesti di regista, ambienta la storia dopo la guerra di Gallipoli dove le potenze della Triplice Intesa cercarono di oltrepassare lo stretto dei Dardanelli sottovalutando gli ottomani, il cui impero, nonostante fosse sull’orlo del collasso, era comunque ancora vivo e i Turchi combatterono con forza e coraggio. Nel corso di quello scontro persero la vita migliaia di soldati. Inoltre il film è tratto da una storia vera: Andrew Anastasios, ex archeologo, era entrato in possesso di una lettera che menzionava un padre partito dall’Australia nel 1919 per cercare i figli morti in Turchia durante la Prima Guerra Mondiale. In seguito alla scoperta di questo documento ha deciso di realizzare un libro da cui è nata una sceneggiatura che ha dato vita al film. Quindi Crowe ha avuto l'idea geniale di raccontare una storia che pochi conoscevano, ambientata nei splendidi paesaggi e nelle sconfinate praterie dell'Australia che richiamano gli scorci del film "Australia" di Baz Luhrmann con Nicole Kidman e nella magica Turchia con le sue moschee meravigliosamente decorate. Ottimi gli attori, il protagonista Russell Crowe è perfetto nei panni di un padre provato dalla morte dei figli ma disposto a tutto pur di riunire la sua famiglia, grazie alle sue doti di sensitivo rabdomante.
Brava anche l’albergatrice, interpretata da una intensa Olga Kurylenko, che si cala alla perfezione nei panni di questa donna orientale. Il rapporto tra Connor e Ayshe, inizialmente contrastante, si trasforma in un legame di fiducia, basato sulla comprensione e sul rispetto delle reciproche differenze culturali e alla fine entrambi si lasceranno alle spalle il dolore per ricominciare una nuova vita.
"The water diviner" è un mix tra dramma, azione e avventura con flashback che rappresentano gli orrori generati dalla guerra (molto emotiva la scena in cui i tre fratelli si ritrovano feriti insieme), mostrando anche gli usi, i costumi e la cultura del nemico, l'impero Ottomano, fatta di lusso, antiche leggende e atmosfere da mille e una notte. Il tutto arricchito da metafore e allegorie: l'acqua porta con sé la vita e la morte, l'inizio e la fine, ma rappresenta anche il legame tra il protagonista e la sua famiglia, destinato a durare per sempre.
Foto tratte da:
- http://pad.mymovies.it/ - https://mr.comingsoon.it/ - http://www.culturaeculture.it/
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Giugno 2023
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