di Matilde Giachi
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Genere: Drammatico, Thriller
Anno: 2019 Durata: 92 min Regia: Patrick Vollrath Cast: Joseph Gordon-Levitt, Carlo Kitzlinger, Omid Memar, Aylin Tezel, Murathan Muslu, Denis Schmidt, Max Schimmelpfennig Sceneggiatura: Patrick Vollrath Fotografia: Sebastian Thaler Montaggio: Hansjörg Weissbrich Produzione: Augenschein Filmproduktion, Novotny & Novotny Filmproduktion GmbH, FilmNation Entertainment Distribuzione: Amazon Prime Video Paese: Germania, Australia, USA
7500 è il codice di allarme radio per atti illegali violenti a bordo di un aereo, come un dirottamento o una bomba. 7500 è il titolo della pellicola di esordio del regista tedesco Patrick Vollrath, presentata alla 72^ edizione del Locarno Film festival.
Degli esordi, il film di Vollrath ha pregi e difetti. Sceglie un tema, tra i maggiormente sfruttati e rivisitati di Hollywood, quello dei disastri aerei (o, più genericamente, dei drammi in volo), tra cui ricordiamo i più famosi e recenti Flight, valso una nomination agli Oscar a Denzel Washington, e Sully, di Clint Eastwood, con protagonista Tom Hanks. 7500 mostra coraggio nella messa in scena: l’intera vicenda si svolge nell’unico ambiente ristretto e buio della cabina di pilotaggio, un’impostazione teatrale che ricorda molto quella del bellissimo Locke, che vedeva Tom Hardy affrontare una delle sue interpretazioni più talentuose, da solo alla guida di un’auto e dell’intera pellicola. La scelta dell’ambientazione influenza il tempo di svolgimento, che è quindi quello reale, rendendo il film di una durata a cui quasi non siamo più abituati, soli 90 minuti, e carica di responsabilità gli interpreti.
Ed è sicuramente l’ormai assodata bravura di Joseph Gordon Levitt, la cui carriera è disseminata di scelte attoriali interessanti e che mostrano un amore e una propensione per il cinema d’autore, a salvare una pellicola che, nel dedicare troppa attenzione all’esecuzione di un esercizio di stile, si dimentica, ad un certo punto, della motivazione che muove le azioni umane, in particolar modo quelle dei terroristi. Accade così che, in quello che vorrebbe essere il momento di culmine della tensione, il thriller in realtà non decolli. La scelta comunque più curiosa riguarda la colonna sonora, fondamentalmente assente e sostituita dall’incessante battere di pugni sulla porta da parte dei terroristi che cercano di entrare nella cabina per prendere il comando della rotta.
Guardabile, anche grazie ad una durata che non presuppone di essere in ferie la mattina dopo la visione, ma non indimenticabile. Voto: 6,5
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Marzo 2023
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